Bellinzonese

'Un cher per Roré', seconda lettera aperta al Comune di Roveredo

(Pablo Gianinazzi)
16 ottobre 2017
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Nuova iniziativa di 'Un Cher per Rorè'. Il movimento ha scritto una seconda lettera aperta diretta al Comune di Roveredo, per sollecitare una presa di posizione pubblica sulle molte questioni sollevate dalla petizione in merito alla ricucitura, sottoscritta da 500 cittadini. È infatti passato un mese e, fa notare il movimento, non è ancora arrivata un presa di posizione dal Comune. 'Un Cher per Rorè' chiede pertanto l'avvio di una prima tavola rotonda sul tema, aperta a tutta la popolazione.


Di seguito il contenuto della 'Lettera aperta al Comune di Roveredo GR nel merito della petizione popolare 'Un Cher per Rorè', scritto ititolato 'Ce lo dovete!'

"Lo scorso 18 settembre il movimento 'Un Cher per Rorè' ha depositato in Comune una petizione popolare firmata da più di 500 cittadini. Le firme originali erano affiancate da una lettera accompagnatoria di 8 pagine, destinata ai Municipali e ai Consiglieri comunali, che solleva molti quesiti sul progetto di ricucitura in fase di trattativa e avanza una proposta alternativa concreta, sulla base degli spunti forniti dalla popolazione durante la raccolta delle firme. Dopo un muro di silenzio durato un mese, i tre primi firmatari hanno ricevuto giovedì 12 ottobre una convocazione da parte dell’esecutivo presso il Crs per il prossimo 18 ottobre per sedersi ad un tavolo alla presenza del Municipio, di un avvocato e di un consulente esterno per la pianificazione della ricucitura,

Nonostante i primi firmatari abbiano telefonicamente richiesto di conoscere i motivi e gli argomenti dell’incontro non è stato dato nessun chiarimento soddisfacente in merito. È solo stato detto che le intenzioni del Municipio erano in un primo tempo di non rispondere e ignorare la petizione; solo in un secondo tempo è stato deciso di chiedere un incontro. Non si sa neppure se la petizione e il testo che l’accompagna siano giunti in sede di Consiglio comunale, né se siano stati oggetto di discussione da parte del consesso o delle commissioni preposte.

Sedersi ad un tavolo alla ricerca di un Compromesso tra due visioni economico-sociali molto differenti è, a rigore di logica, una tappa successiva e presuppone una sospensione da parte dell’esecutivo delle trattative in corso con la ditta zugana. Manca perciò un passaggio importante, un tassello fondamentale: un quinto della popolazione roveredana, che ha avuto il coraggio di firmare la petizione – a cui si aggiungono molti cittadini che non hanno firmato per questioni di riservatezza - si aspetta una chiara presa di posizione da parte del Municipio e del Consiglio comunale sui punti sollevati nel documento, una risposta ad ampio raggio, un dialogo aperto con questa fetta importante ed eterogenea di cittadini.

Da subito abbiamo chiesto di poter aprire un dibattito sul futuro di Roveredo e lo stiamo tuttora cercando, ma un vero dibattito richiede dimensioni assai più ampie, specialmente nel momento storico cruciale e di valenza epocale, che il Comune di Roveredo sta vivendo con la scomparsa dell’autostrada. Gli spazi per dibattere esistono, basta usarli, e abbiamo la fortuna di essere una comunità di dimensioni modeste, non una città.

Dopo una chiara risposta e presa di posizione pubblica da parte del Municipio alla petizione 'Un Cher per Rorè', proponiamo quindi al Comune di organizzare, a breve, una Prima tavola rotonda aperta a tutti, petizionisti, specialisti e semplici interessati, presso la Palestra comunale in Riva (con un preavviso ragionevole).

Forse non tutti se ne sono accorti, ma non si tratta più di una sola questione tecnica: visto il numero di persone che hanno sottoscritto la petizione e sostengono il movimento, si tratta ora di una questione politica; le questioni tecniche possono essere rinegoziate sulla base di nuove volontà politiche, ossia (si auspica) di un compromesso tra le parti o attraverso altri strumenti democratici a disposizione della popolazione.

Per chi non l’avesse ancora letta, alleghiamo nuovamente la lettera accompagnatoria della petizione popolare.

Rimaniamo quindi ancora una volta in attesa di una pronta risposta pubblica da parte e del Municipio e del Consiglio Comunale".