Non solo il maestro accusato di atti sessuali con fanciulli, coazione, vie di fatto e violazione del dovere di assistenza o educazione; anche il direttore dell’Istituto scolastico comunale di Arbedo-Castione è finito nelle maglie della giustizia. Il reato ipotizzato dal procuratore pubblico Nicola Respini, come riferito stasera dal Quotidiano della Rsi, è quello di favoreggiamento. Motivo: anziché portare subito in polizia (come prevede il protocollo) la segnalazione dei primi genitori a lui rivoltisi lo scorso giugno a seguito di quanto raccontato a casa dal figlio sul comportamento tenuto in classe dal maestro poi arrestato, il direttore quella sera andò a casa del medesimo insegnante per informarlo e parlargli. Insegnante, ricordiamo, già noto da anni per comportamenti maneschi e perciò già ripetutamente ammonito. L’intento della visita a domicilio, sostiene il direttore difeso dall’avvocato Luigi Mattei che patrocina anche il docente, non era insabbiare il caso, semmai raccogliere la versione del maestro. Il quale subito dopo si era però recato a casa dei genitori denuncianti, trovando solo il fratello maggiore. Il direttore si è quindi rivolto alla polizia in un secondo momento, preceduto però dai genitori subito attivatisi su più fronti. Il Municipio da tempo è al corrente della seconda inchiesta, ma ha ritenuto di non dover sospendere il direttore. Il quale conoscerà l’esito dell’inchiesta a suo carico (si prospetta una condanna con decreto d’accusa) dopo il processo al maestro che sarà celebrato a inizio giugno.