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'Privatizzare' le multe: l'Associazione per la difesa del servizio pubblico non ci sta

(© Ti-Press / Benedetto Galli)
2 novembre 2017
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Privatizzare alcuni compiti di polizia? Il trend non piace all'Associazione per la difesa del servizio pubblico, che in una nota, firmata a quattro mani dal presidente Diego Scacchi e dal segretario Graziano Pestoni, critica l'intenzione del direttore delle Istituzioni Norman Gobbi di permettere agli agenti privati di sicurezza di multare gli automobilisti colti mentre commettono un'infrazione alle norme della circolazione stradale. Una linea che sembra convincere anche diversi Municipi.

L'Associazione, dal canto suo, “esprime viva preoccupazione per il ripetersi di simili proposte che comportano la cessione ad aziende private a scopo di lucro di competenze sovrane dello Stato. Nel caso concreto, oltre agli aspetti istituzionali, una simile decisione stravolgerebbe i principi che reggono le norme sulla circolazione stradale le quali mettono in primo piano le attività di prevenzione, rispetto a quelle repressive. Non va poi dimenticato – rilanciano Scacchi e Pestoni – che oggi questi compiti sono svolti dai funzionari di polizia adeguatamente formati, mentre non sarebbe il caso con il personale delle agenzie private”. Non è la prima volta, ribadisce l'Associazione, che il ministro va in questa direzione.  “È successo, ad esempio, con il trasporto dei detenuti. Come nelle precedenti occasioni i sindacati della polizia hanno preso posizione in senso negativo”. L'auspicio, a questo punto, si fa capire, è che le autorità cantonali ci ripensino.