“Non usiamo infiltrati, ma combattiamo la criminalità”. È la replica secca del sindacato Unia a quelle che vengono definite “le scandalose insinuazioni del Corriere del Ticino”. Ecco, per esteso, la presa di posizione di Unia, sezione Ticino: “In relazione all'articolo apparso oggi sul Corriere del Ticino (pagina 7), dal titolo “Argo 1 - La sicurezza e gli infiltrati targati Unia”, contestiamo e smentiamo fermamente l'insinuazione contenuta nel testo e nel titolo, secondo cui avremmo 'piazzato' dei nostri 'insider' all'interno della società Argo 1 'per sviscerare alcuni aspetti utili all'azione sindacale'. In particolare: i lavoratori di Argo 1 che vengono citati e che sono all'origine dell'inchiesta penale avviata dal Ministero pubblico non sono degli 'infiltrati', ma delle persone che si sono rivolte al sindacato per denunciare i soprusi di cui erano vittime e che in seguito sono state sostenute dallo stesso sindacato nella coraggiosa azione di denuncia dei fatti presso la magistratura”.
E ancora: "Il sindacato Unia, da anni impegnato nell'opera di contrasto delle derive e degli abusi del nostro mercato del lavoro, quando viene a conoscenza di comportamenti che potrebbero avere una rilevanza penale, incoraggia i testimoni a presentare denuncia. Ciò nel quadro di una sempre più stretta collaborazione con il Ministero pubblico, che è tra l'altro sfociata nell'istituzione di una cellula di coordinamento nell'ambito del contrasto ai reati che vanno in scena sui luoghi di lavoro. La denuncia di tutti i comportamenti criminali all'interno del mercato del lavoro di cui si viene a conoscenza, che il Corriere del Ticino definisce un modo 'per sviscerare alcuni aspetti utili all'azione sindacale', è una prassi di Unia che resterà tale”.