Archivio

‘Se continua così, in Ticino solo chirurgia minore’

28 settembre 2017
|

Quattro persone al giorno si curano fuori Cantone anche se potrebbero farlo in Ticino. Si emigra per interventi ortopedici (anca, gionocchio, spalle), cardiologici, oncologici e altro.  Interventi perlopiù di routine, che si potrebbero fare qui, non certo casi rari e complessi. Eppure c’è chi – spesso consigliato dal medico curante – prende il treno per Berna, Zurigo, Lucerna o San Gallo. Scelte legittime, infatti ogni paziente può curarsi dove vuole.

Ma perché ai bisturi locali alcuni preferiscono quelli oltre Gottardo? Solo mentalità o c’è un problema di qualità? 

In ogni professione, l’esperienza conta. «È dimostrato: più si fanno interventi complessi, più diminuiscono complicazioni e mortalità», dice il professor Raffaele Rosso, primario e capo dipartimento chirurgia all’ospedale regionale di Lugano. È dunque legittimo che prima di entrare in sala operatoria, un paziente si chieda quanti interventi ha fatto il chirurgo. E sui numeri il Ticino rischia di uscire perdente rispetto agli ospedali universitari elvetici complice anche la concorrenza tra pubblico e privato. «Se si continua così in Ticino si farà solo una chirurgia minore, ci vuole un gioco di squadra tra tutti gli attori della sanità». 

Il nodo è questo: se ospedali o cliniche di Zurigo, Ginevra, Losanna, Lucerna o San Gallo drenano pazienti dal Ticino – grazie magari ad accordi con privato o pubblico o a medici che visitano qui i pazienti e poi li operano in strutture oltre Gottardo – e lo fanno anche quando l’intervento potrebbe essere fatto in Ticino, viene a mancare una certa casistica nel nostro Cantone. «Il mantenimento di alcuni mandati multidisciplinari e complessi sarebbe senz’altro favorito da una collaborazione tra pubblico e privato, perché sono vincolati a numeri minimi. Se una struttura non li raggiunge, il Ticino rischia di perdere quel mandato», spiega alla Regione Ivana Petraglio, responsabile della Area di gestione sanitaria al Dss.

La fotografia: su 3’700 pazienti ricoverati fuori cantone nel 2016 (ultimo dato disponibile, rappresenta il 6% dei ricoveri), il 40% poteva curarsi in Ticino ma ha deciso di farlo oltre Gottardo. La maggioranza per interventi in ortopedia, chirurgia di base, cardiologia e cardiochirurgia, oftalmologia, otorino-laringoiatria, urologia, chirurgia viscerale, gastrologia... E tra le strutture più gettonate ci sono gli ospedali universitari di Berna, Ginevra, Losanna e Zurigo, gli ospedali cantonali di Lucerna e San Gallo e le cliniche ‘Schulthess’ e ‘Hirslanden’ a Zurigo.