«Alla luce dei nuovi elementi emersi, la commissione ha deciso di procedere con ulteriori approfondimenti: le modalità di questi approfondimenti le decideremo una volta ricevute le comunicazioni del procuratore generale e del Consiglio di Stato». E quella di approfondire lo scottante dossier Argo 1 tramite una Commissione parlamentare d'inchiesta, puntualizza la presidente della Gestione Pelin Kandemir Bordoli (nella foto Ti-Press), «resta una possibilità». Così ha deciso stamattina («all'unanimità») la commissione del Gran Consiglio. Commissione che attende da un lato la risposta del pg John Noseda («Nei giorni scorsi gli abbiamo scritto per conoscere i tempi delle indagini penali» a carico principalmente del titolare della ditta di sicurezza e «per sapere se siano scaturiti aspetti rilevanti per il lavoro della Gestione ai fini della vigilanza»), dall'altro la decisione del Consiglio di Stato sull'apertura o meno di un'inchiesta amministrativa nei confronti della funzionaria, che al Dipartimento sanità e socialità è responsabile del Servizio richiedenti l'asilo, nonché compagna del presidente e deputato del Ppd Fiorenzo Dadò in relazione alle due cene offerte alla coppia dal titolare della Argo 1 nell'ottobre del 2014, episodio di cui si è appreso qualche giorno fa. Un’inchiesta parlamentare, ha precisato Kandemir Bordoli incontrando i giornalisti sul mezzogiorno al termine della riunione della Gestione, potrebbe procedere parallelamente a una amministrativa: «L'una non escluderebbe l'altra». Stamane nel momento in cui la commissione ha discusso l'incarto Argo 1, Dadò ha lasciato la sala. «Non parteciperà ai lavori della Gestione su questo dossier e non avrà accesso agli atti. Del resto lui stesso ha detto che non prenderà parte alle discussioni», aggiunge la presidente della commissione.