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La proposta: marketing idroelettrico per difendere i posti di lavoro

Il granconsigliere Bruno Storni
11 giugno 2017
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“Il Cantone si fa promotore (e partecipa al finanziamento) con la Conferenza dei governi dei Cantoni alpini e delle aziende produttrici di energia idroelettrica di campagne di marketing su tutto il territorio nazionale per informare e pubblicizzare l’energia idroelettrica ticinese e svizzera alfine di difendere i canoni d’acqua e la produzione idroelettrica locale”.

È il testo della mozione presentata oggi dal granconsigliere socialista Bruno Storni, ricordando anzitutto che l’apertura del mercato elettrico nel 2009 ha portato nel nostro Paese nuove offerte di energia a costi inferiori all’idroelettrico, costringendo le nostre aziende a vendere in parte a prezzi al di sotto dei costi di produzione.

“Se da una parte si sta correndo a parziali ripari col cosiddetto premio di mercato per l’idroelettrico previsto nella strategia energetica 2050 finanziato con una tassa di 0,2 cts/kWh sulla vendita di energia elettrica – sottolinea il deputato – dall’altra stanno crescendo le pressioni per tagliare sui canoni d’acqua e ridurre così i costi di produzione”.

Ricordate cifre su costi di produzione e vendita e relative competenze decisionali, Storni rimarca come i consumatori siano in generale sempre più sensibili alla qualità e sostenibilità dei vari beni di consumo che acquistano, in merito ai quali ottengono regolari informazioni di tipo promozionale (pubblicità) ma anche informativi, marchi di origine, ingredienti, carico ambientale, ecc. Per contro, quanto a energia elettrica, “al consumatore manca una conoscenza delle condizioni del mercato come pure della provenienza e tipologia dell’energia in particolare sull’alta qualità ecologica  dell’idroelettrico Svizzero”.

A suo avviso serve quindi, come per ogni altro prodotto in commercio sul libero mercato, un’adeguata informazione o pubblicità che metta in risalto i particolari pregi dell’idroelettrico svizzero, anche in vista della prossima revisione della legge sui canoni d’acqua come pure di un eventuale completa liberalizzazione del mercato.