Non è la prima volta che il titolare della M+M Ponteggi di Camorino, ditta ora in liquidazione, sbatte contro il muro della giustizia. Il 42enne cittadino kosovaro residente nel Bellinzonese – finito la scorsa settimana in manette nell’ambito dell’inchiesta sul traffico di documenti taroccati (passaporti, permessi di dimora...) alimentato da mazzette – ha già subìto condanne tramite decreti d’accusa, non solo in Ticino, in relazione all’impiego irregolare di manodopera.
C’è di più. L’uomo ha pure qualche ‘pendenza’ nel Canton Zurigo, dove è stato di recente dietro le sbarre per reati contro l’incolumità delle persone. È stato poi posto in libertà provvisoria. Il procedimento avviato dalle autorità giudiziarie d’oltre Gottardo verrà ora trattato con ogni probabilità dal Ministero pubblico ticinese. Confermando l’arresto ordinato mercoledì dal sostituto procuratore generale Antonio Perugini, che coordina la vasta indagine sui ‘ permessi corrotti’, il giudice dei provvedimenti coercitivi ha fissato a tre mesi la durata di detenzione preventiva del 42enne. A due mesi e mezzo invece quella del 32enne indicato quale direttore dell’impresa di ponteggi: come il titolare, è cittadino kosovaro e pure lui vive nel Bellinzonese. Entrambi erano stati bloccati nel blitz condotto la mattina del 14 febbraio dagli agenti della Polcantonale del Commissariato di Bellinzona e dai colleghi della Gendarmeria.
Nella ditta di Camorino, dove allo stesso numero civico ha sede un’altra Sagl attiva nel settore dei ponteggi (questa non in liquidazione) e anch’essa sotto la lente degli inquirenti, ha lavorato in passato il 25enne coinvolto nella prima ondata di arresti. Quella che tra martedì 7 e il giorno seguente ha travolto pure l’Ufficio cantonale della migrazione, con il fermo di un funzionario 28enne e della sua compagna, coetanea, alle dipendenze del medesimo ufficio fino al 2015, quando è stata licenziata per motivi disciplinari, non attinenti agli episodi oggetto delle indagini in corso. Al 25enne, il presunto corruttore cittadino svizzero di origini kosovare, era riconducibile la Aliu Big Team: dietro a questa impresa di costruzione bellinzonese, di fatto mai operativa, avrebbe gestito fra il 2015 e il 2016 il giro illecito di permessi, alcuni dei quali destinati a stranieri poi impiegati dalla ditta di Camorino. A carico dei vertici della M+M Ponteggi il sost pg Perugini ipotizza una serie di reati: tratta di esseri umani, usura, falsità in certificati, incitazione aggravata all’entrata, alla partenza e al soggiorno illegale di persone.