“Le Ffs in Ticino hanno creato negli ultimi anni alcune centinaia di nuovi posti di lavoro nell’ambito della gestione del traffico ferroviario e della manutenzione della galleria di base costruendo ex novo due siti moderni a Pollegio e Biasca”. Per quanto concerne il personale infrastruttura a Chiasso, “non vi sono stati tagli, ma un trasferimento di posti di lavoro presso la centrale d’esercizio di Pollegio”. Sono queste alcune delle risposte delle Ffs al gruppo Ppd, che a mezzo stampa aveva sollecitato le ex regie federali con una serie di interrogativi, prendendo spunto dall’opuscolo “Visioni e apparizioni in Ticino”, pubblicato dalle stesse Ffs, che ha suscitato diverso malumore a sud delle Alpi.
Per il Ppd, alcuni passaggi sono “maldestri”, con “quel cliché della grappa troppo spesso ripetuto”. La pubblicazione, per chi si fosse perso la polemica, ruota attorno a un ipotetico dialogo tra una persona di fantasia oggi ai vertici delle Ffs (tale Lukas Bergmann, che veste i panni dell’attuale Ceo Andreas Meyer, committente dell’opera), e l’allora sindaco di Bellinzona Giuseppe Molo. “Diversi i passaggi decisamente discutibili e pure offensivi”, sosteneva il Ppd in un comunicato stampa. “Colpiscono in particolare le righe dedicate al Centro di competenza in materia di mobilità sostenibile e ferroviaria definito dalle Ferrovie svizzere come una ‘spina nel fianco’”. “Ieri come oggi le Ffs sono persuase che il Centro di competenza ha un potenziale di sviluppo per progetti orientati al futuro – replicano in una nota –, e che il Centro di competenza e le Officine possano approfittare vicendevolmente delle sinergie venutesi a creare”.
Per le Officine le Ffs “si attendono uno sviluppo stabile” nei prossimi anni, “il presupposto” perché ciò avvenga è “una crescita dell’efficienza e una stabilità della situazione economica”. Per quanto concerne invece il sedime di Chiasso, la “stazione” svolgerà anche in futuro “il ruolo di piattaforma tra Italia e Svizzera sull’asse nord-sud”. Eventuali dismissioni di binari e conseguente riconsegna del terreno alla città, “entro la fine del mese di novembre” sarà presentato un rapporto sulle “aree che potranno essere messe a disposizione” e quelle “aree dove potranno essere effettuati eventuali approfondimenti”. Secondo le prime valutazioni, “vi saranno delle opportunità, pur considerando che il nodo di Chiasso riveste un ruolo importante sull’asse nord-sud anche in prospettiva futura”.