Quindici future guardie svizzere hanno iniziato oggi alla Piazza d'armi di Isone il loro percorso formativo, sotto l'egida della Polizia cantonale e in collaborazione con il Dipartimento delle istituzioni (DI), che getterà le basi delle competenze richieste per garantire l'incolumità del Papa e la sicurezza del Vaticano. Questo grazie ad un'apposita convenzione firmata a fine settembre in Vaticano dal Comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi e dal Comandante della Guardia svizzera pontificia Christoph Graf.
La prima giornata è iniziata di buon mattino alle 6.20 seguita poi, alle 8, dall'Appello sulla Piazza d'armi. La formazione vera e propria - fa sapere la Polizia cantonale - è poi cominciata alle 8.15 con l'orientazione geografica sul terreno dei partecipanti, per poi passare a lezioni di psicologia. Oltre a questa materia, la formazione prevede pure corsi di diritto, formazione antincendio, rianimazione cardiopolmonare, tiro e sicurezza personale, comportamento tattico e sport. Istruttori e formatori, tutti specialisti nel loro ambito di materia e con solide esperienze di formazione, terranno le lezioni in lingue diverse, così da assicurare la comprensione e l'assimilazione dei contenuti trattati, avvicinando al contempo le reclute di lingua tedesca o francese all'italiano. Lingua che utilizzeranno durante le loro attività quotidiane in Vaticano.
I corsi sono coordinati dal Centro formazione di polizia (Cfp) di Giubiasco, uno dei cinque centri riconosciuti a livello nazionale. Il suo mandato integra la formazione di base e continua degli aspiranti e degli agenti assunti da corpi di polizia di lingua italiana i cui collaboratori possono portare il titolo di Agente di polizia con Attestato professionale federale. Oltre alla Polizia cantonale, alle Polizie comunali, alla Polizia dei trasporti e alla Polizia militare, su richiesta, come in questo caso da parte delle Guardie svizzere pontificie, le sue proposte possono rivolgersi anche ad altri enti di sicurezza pubblica o privata, o ancora ad altre istituzioni che necessitano di corsi in cui la polizia è centro di competenza. Il corso destinato alle Guardie svizzere pontificie rientra appunto in questo ultimo ambito.
La permanenza delle future Guardie pontificie in Ticino e di 30 giorni, dopodiché continueranno la loro formazione a Roma. Sono già state pianificate altre due formazioni per il 2017: una a febbraio, con una quindicina di reclute, ed un'altra a cavallo fra ottobre e novembre con una ventina di partecipanti.