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Diario dai Mondiali: il metal detector

12 maggio 2016
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Mosca sembra la capitale dei metal detector. Sembrano essere quello che è il prezzemolo alle nostre latitudini. Ce ne sono un po' dappertutto. Come alle stazioni della metropolitana. Figurarsi poi allo stadio! Per entrare all'Ice Palace, tanto come tifoso quanto come giornalista - te ne devi fare almeno due (ammesso che non sbagli strada: ogni volta sembra di fare una gimcana visto che tanto per mischiare le carte capita che il percorso d'entrata e uscita viene ridisegnato), che sembrano essere dotati di una concezione tutta loro in fatto di sensibilità agli oggetti metallici. Può capitarti quello che suona una volta sì e l'altra pure, anche per un solo copeco dimenticato in chissà quale tasca, o quello che nemmeno con un sassofono a tracolla suonerebbe. Ma, pure questi metal detector, tanto per ravvivare la giornata, sembrano darsi il cambio fra loro da un giorno all'altro, così l'indomani, quando pensi di fare il furbetto, ti ritrovi magari anche a dover vuotare il portamonete. Di buono c'è che quando arriverà il momento dell'imbarco sul volo verso casa, hai già fatto un buon allenamento con i dispositivi di sicurezza.

Ormai anche a questo ci si fa l'abitudine: a un centinaio di metri dalla prima postazione di controllo inizia l'opera di svestizione per evitare di creare colonne degne degli esodi feriali al portale del San Gottardo. Via marsupio, telefonini, catenine, accendini, borsellino, macchina fotografica e chi più ne ha più ne metta. Tutto da riporre su un tavolino in bella vista. Lo zaino con il computer no: quello va consegnato all'addetto al controllo borse, munito di uno scanner simile a quello degli aeroporti. Se tutto fila liscio, recuperi tutto il ben di Dio che hai depositato sul tavolino, mentre lo zaino resta lì in attesa: ci pensa lui a creare quelle colonne che tu hai cercato in tutti i modi di evitare. Per guadagnare tempo - e non farlo perdere agli altri - ti prendi tutto in mano e ti sposti più in là. Ti senti osservato da una moltitudine di occhi, ma nessuno fiata. Cerchi la battuta spiritosa ma niente, nessuno ride. Quelli della sicurezza non possono perché in servizio, gli altri utenti solo perché stanno pensando che prima o poi toccherà a loro...