"Una stamperia vale come un esercito", scrive da Losanna, nel 1847, il patriota del Risorgimento italiano Filippo De Boni al liberale Emanuele Celesia.
La definizione sintetizza bene il rilievo, per i protagonisti di quella stagione, delle stamperie luganesi – Tipografia Vanelli-Ruggia, Tipografia Elvetica, Tipografia della Svizzera Italiana – nel divulgare principi altrove soggetti alla censura. Presentano il tema, a partire dall’apertura della prima azienda editoriale – la Tipografia Agnelli, nel 1746 –, e anche mediante immagini, gli storici Fabrizio Mena, autore di Stamperie ai margini d’Italia. Editori e librai nella Svizzera italiana 1746-1848 (Bellinzona, Casagrande, 2003), e Marino Viganò, curatore di Riforme, Rivoluzione, Risorgimento. Antologia di testi civili e politici pubblicati dalle stamperie della Svizzera italiana dall’età dei Lumi all’Unità d’Italia (Milano, Mursia, 2007). Modera la serata Stefano Vassere, direttore delle Biblioteche cantonali.