L’espressione “linguaggio ampio” viene sempre più spesso preferita a “linguaggio inclusivo” in quanto implica una visione allargata del concetto di ‘uso delle parole’ e del confine entro il quale si creano relazioni tra le persone. Non è più soltanto questione di diverse categorie sociali che sottolineano le distanze tra un ‘noi’ e un ‘loro’, bensì della visione di una lingua che, oltre ad abbracciare la diversità, crea attivamente un senso di appartenenza per tutti. Dopo una introduzione generale al tema con l’esperta di comunicazione Elena Panciera e il linguista Alessio Petralli, intervengono Linda De Spirito, studentessa di lingue, e Agnese Scarito, cofondatrice di Officina Digitale|Comunicazione Sostenibile. La prima riflette sulla tematica in relazione al contesto territoriale locale, valutando le differenze intrinseche a tre delle lingue nazionali e interessandosi al concetto di comunicazione come strumento di integrazione. La seconda indaga le applicazioni pratiche, presentando esempi concreti in cui l’adozione di un linguaggio ampio ha impatto positivo in contesti lavorativi e culturali. Modera la serata Stefano Vassere, direttore delle Biblioteche cantonali.
In collaborazione con Officina Digitale|Comunicazione Sostenibile.