S-concerto teatrale.
Henry Camus sale sul palcoscenico, mosso da un bisogno, un’urgenza di suonare per il suo pubblico un brano singolare, la Sonata #7 di Prokofiev. Non per intrattenere, no, né tanto meno per esibizionismo. Lui sa che nelle emozioni espresse dal compositore in quest’opera si trova unmessaggio di vitale ed impellente importanza.
Ma può lui restituire al pubblico un’interpretazione degna dell’opera? Lui che conduce una vita diametralmente opposta alla situazione tragica in cui si trovava Prokofiev quando ha composto la Sonata? Lui che è nato nella terra del sogno americano e che può dirsi fortunato e addirittura felice?
Questo dubbio gli impedisce di portare avanti la sua esibizione. Così si lancia in un’esplorazione sulla capacità creativa e interpretativa dell’uomo. È proprio necessario soffrire nel quotidiano per generare arte? E se sì, qual è il livello di sofferenza adeguato?
Il protagonista prova a mettersi nei panni di artisti eccellenti che hanno lasciato la loro impronta nella storia della musica. Prova ad indossare le loro sofferenze per capire se gli stanno bene addosso. Per capire se sono davvero fondamentali come lui sente per poter restituire al pubblico la giusta interpretazione della tanto agognata Sonata #7.
Per fare questo accompagnerà gli spettatori in un viaggio fatto di musica live, teatro fisico, stand-up comedy, arti circensi e aneddoti storici. Una fusione di generi per arrivare al cuore del dilemma sul legame tra sofferenza e creatività.
Sarà un’aragosta di plastica l’inaspettata portatrice della risposta.
Dai 10 anni | 65 min. senza pausa | In inglese, italiano, tedesco