In occasione del 40° anniversario della morte di Remo Rossi, viene inaugurata la mostra Gli atelier di Remo Rossi. Un luogo di creazione artistica e di interscambio culturale.
Lo scultore locarnese Remo Rossi (1909-1982) ha segnato la storia artistica e culturale di Locarno, del Ticino e della Svizzera in generale, attraverso un’ampia produzione di opere che sono andate a ridefinire gli spazi pubblici, a completare architetture religiose e civili, ad ornare sepolture e case private. La sua arte tocca gli ambiti più svariati, passando dall’arte sacra a quella funeraria, dalla ritrattistica alla mitologia, dagli animali al mondo circense e alle attività dell’uomo e del lavoro, attraverso l’impiego di materiali e stili diversi.
A 40 anni dalla morte dell’artista, la Fondazione a lui dedicata intende dare risalto a quella che fu indubbiamente l’opera maggiore compiuta da Remo Rossi, ovvero la realizzazione del complesso di atelier ai Saleggi di Locarno, un luogo di creazione e confronto che divenne importante crocevia di arte e cultura, grazie all’accoglienza sulle rive del Lago Maggiore di numerosi esponenti di spicco dell’arte internazionale.
Lo studio sulla nascita e l’evoluzione degli atelier Rossi, così come la ricostruzione del complesso intreccio artistico e culturale che ha contraddistinto questo luogo nella seconda metà del secolo scorso, sono stati accuratamente condotti da Claudio Guarda, il quale ha permesso di riscoprire e valorizzare un momento fondamentale per la storia locarnese e più in generale del cantone Ticino. Si tratta ora di tornare a far rivivere questo angolo dell’antica Via dei Marmi e di dare un seguito a quanto fu voluto da Remo Rossi: il concorso di progetto di architettura in procedura a invito indetto quest’anno dalla Fondazione Remo Rossi per gli atelier e il museo Rossi si è da poco concluso, segnando così un nuovo inizio per il complesso ai Saleggi.
Nella mostra dedicata alla storia degli atelier Rossi sono le opere dei grandi artisti che animarono questo luogo a raccontare quanto fu fondamentale il ruolo di Remo Rossi per la storia dell’arte contemporanea ticinese. Una trentina tra dipinti, disegni e sculture di artisti quali Jean Arp, Otto Charles Bänninger, Emilio Maria Beretta, Max Bill, Jules Bissier, Serge Brignoni, Daniele Buzzi, Fritz Glarner, Ingeborg Lüscher, Alberto Magnelli, Gudrun Müller-Poeschmann, Jakob Probst, Germaine Richier, Hans Richter, Italo Valenti, opere appartenenti alla collezione privata di Rossi, si affiancano alle 7 opere realizzate da alcuni degli artisti che si sono succeduti nel corso di questi 40 anni negli atelier di Remo Rossi. I lavori di Pedro Pedrazzini, Marco Gurtner, Manlio Monti, Lorenzo Salvadori, Reto Rigassi, Bernard Struchen e Fausto Tommasina attestano la continuità dell’innovativo progetto comunitario di Remo Rossi, incentrato sul dialogo costruttivo tra arte e cultura.
La mostra è accompagnata dalla pubblicazione di un prezioso catalogo, con un testo critico di Claudio Guarda e un'introduzione della presidente della Fondazione Remo Rossi Diana Rizzi, acquistabile presso la sede della Fondazione Remo Rossi e la Casa editrice Dadò.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 22 aprile 2023, con i seguenti orari:
mercoledì, giovedì e sabato dalle 9.00 alle 11.30; venerdì dalle 14.00 alle 17.30