La maggioranza propone di alzare all’82 per cento l’aliquota delle persone giuridiche e lasciare le persone fisiche al 77
Risparmiare (ancora di più). Ma soprattutto riportare i bilanci della Città di Mendrisio nelle cifre nere. È questo il mantra che da tempo la Commissione della gestione del Consiglio comunale va ripetendo. O meglio chiedendo al Municipio, alle prese con Preventivi (come quelli targati 2025) da profondo rosso. Oltre a confidare in una inversione di rotta – quindi nella ricerca di nuove soluzioni –, la maggioranza dei commissari accompagna il dossier – sul tavolo del Legislativo il 16 dicembre prossimo – con una controproposta. I commissari di Plr, Centro, Alternativa (Verdi e Sinsitra) e Lega (seppur con riserva) propendono, infatti, per la separazione dei moltiplicatori e suggeriscono di mantenere fissa l'aliquota per le persone fisiche al 77 per cento e di ritoccare di 5 punti verso l'alto quella per le persone giuridiche, assestandola all'82 per cento. Questo a fronte dell'orientamento dell'Esecutivo, che preferirebbe mantenere invariata e, dunque uguale per tutti, la pressione fiscale (al 77 per cento, con un moltiplicatore aritmetico all'82), rinunciando, dunque, alla possibilità data di diversificare. L'autorità cittadina, messaggio alla mano, al momento infatti "non auspica tale differenziazione, anche se le persone giuridiche beneficeranno nel corso del prossimo anno di una sostanziale riduzione della pressione fiscale".
La proposta emersa come maggioritaria nella Gestione, e di cui si farà portavoce Daniele Raffa – in calce al rapporto, va detto, non figurano i rappresentanti di Udc-Udf –, non mancherà quindi di aprire la discussione nell'aula consiliare. Dibattito che, di contro, i preventivi delle Aziende industriali (Aim) hanno già innescato al tavolo commissionale, producendo due rapporti. Ovvero l'uno di maggioranza (espresso da Plr, Centro e Alternativa, perorato da Daniele Raffa) e l'altro di minoranza (Lega, Udc-Udf, difeso da Massimiliano Robbiani).
Una volta di più la Gestione davanti alle previsioni finanziarie del Comune fa parlare le cifre. E per l'anno che verrà pesa un disavanzo di 3,2 milioni di franchi. Un deficit più contenuto rispetto al Preventivo 2024 (di 400mila franchi), ma che comunque, si annota, "non smette di preoccupare". A incidere, anche in questo caso, sono le spese di gestione corrente – che per il 36 per cento rimandano al personale –, che registrano un costo di 101,7 milioni e una crescita di 2,9 milioni, restituendo un fabbisogno di imposta di 54,1 milioni e una valutazione del gettito di quasi 51 milioni. Ed è in questo scenario che si inserisce l'indicazione della maggioranza dei commissari sul doppio moltiplicatore. "Così facendo – si motiva – il disavanzo di gestione scenderebbe a 2,3 milioni di franchi, senza andare a impattare troppo sulle finanze delle persone giuridiche".
Mettendo a confronto la linea del Municipio e la variante messa in campo dalla maggioranza della Gestione, quindi rivedendo il moltiplicatore applicato al settore economico, se ne ricaverebbe una entrata di quasi 48,8 milioni a fronte dei circa 47,9 risultato di una aliquota al 77 per cento. Tutto ciò stimando, a bilancio, un gettito base delle persone fisiche di 44,2 milioni (di 300mila franchi inferiore rispetto all'anno scorso) e un introito dalle persone giuridiche di 18 milioni, di fatto in aumento rispetto al Preventivo 2024 di 200mila franchi. Mentre per le imposte alla fonte si parla di 11,8 milioni. Il quadro numerico, insomma, è chiaro. "Per la valutazione – ribadiscono i commissari – si sono presi in considerazione i dati più recenti, sia per le tassazioni emesse, sia per quelle valutate. Questi valori sono poi attualizzati in funzione della situazione economica, sulla stima relativa alla crescita nominale del prodotto interno lordo ed eventualmente corretti sulla base delle informazioni a disposizione sui contribuenti più importanti".
Definiti investimenti (al lordo per 25 milioni) e priorità (dove spiccano i 2,5 milioni per l'autosilo a Tremona e le opere a Villa Argentina per 950mila franchi), la Gestione si è potuta così fare un quadro della situazione, dicastero dopo dicastero. A balzare all'attenzione, ancora una volta, per quanto riguarda la Socialità e le pari opportunità è la "continua la tendenza di aumento della spesa a causa di spese ‘imposte’ dal Cantone e su cui il Municipio non ha voce in capitolo". In effetti, si richiama nel rapporto, "i contributi per il finanziamento delle case anziani, dei servizi assistenza e cura a domicilio, dei servizi di appoggio e del contributo per il mantenimento a domicilio si attestano a 11,3 milioni di franchi, aumentando di mezzo milione rispetto a quanto stimato nel 2024".
Nel frattempo, per far fronte ai casi di persone in difficoltà – si parla, si ricorda, di 750 decisioni l'anno –, la Città ha ritenuto di raddoppiare dalla fine dell'anno la percentuale di lavoro (dal 40 all'80 per cento) della figura professionale attribuita alle due Arp, le Autorità regionali di protezione. Sta di fatto, conclude la Gestione, che "per cercare di non far lievitare ulteriormente i costi, ma allo stesso tempo di non perdere la progettualità del dicastero, si stanno facendo delle valutazioni su quali progetti potenziare e quali magari abbandonare o svolgere in altre modalità". Un esercizio non semplice oltre che delicato e che non mancherà di aprire un confronto politico.
Anche sul versante Sicurezza e prossimità si dovranno mettere in conto dei sacrifici. "Vista la situazione dei conti della Città – si conferma –, il dicastero ha ritenuto opportuno rinunciare ad avere nuovi agenti in formazione così da non aggravare ulteriormente i costi". Questo pur non venendo meno all'impegno di contrastare il crimine, che dopo il Covid ha visto "un aumento esponenziale". Tra le spese che lievitano, poi, agli occhi dei commissari va segnalato il servizio trasporto allievi, "che passa da 463’000 franchi preventivati nel 2024 ai 668’000 del preventivo 2025, registrando un aumento pari a 205'000 franchi". A controbilanciare vi è la notizia che "il ricorso in ambito trasporto allievi non è più pendente e che quindi questa voce dovrebbe subire una sostanziale diminuzione".
Continuano a essere decisamente divisive, invece, le strategie e le previsioni finanziarie delle Aim. Se la maggioranza della Gestione, come detto, è pronta a sottoscrivere le valutazioni di bilancio che vedono i Preventivi 2025 chiudere con un avanzo di 60mila franchi – registrando cifre nere per elettricità e gas e rosse per l'acqua –, la minoranza le contesta per l'impatto che esse avranno sulla cittadinanza. Corale, per contro, l'auspicio che "il nuovo contratto con Aet, che prevede l’acquisto di energia a tranche, riesca finalmente a far trovare un po’ di stabilità, alleggerendo la pressione finanziaria che grava sui cittadini".
Quali sono i nodi gordiani che portano Lega e Udc-Udf a dire ‘no’? Ora come ora, si motiva nel rapporto di minoranza, "è inaccettabile che i cittadini debbano continuare a pagare per errori commessi in passato. È necessario che l'azienda assuma la piena responsabilità delle proprie azioni e presenti un piano di risanamento credibile". Oggi, si insiste, "è evidente la tendenza delle Aim a far quadrare i conti a tutti i costi, scaricando l'onere sui contribuenti attraverso continui aumenti tariffari". E qui il riferimento è all'aumento del costo dell'energia (e di conseguenza del prezzo al consumatore, che crescerà tra il 2 e il 7 per cento pure nel 2025) e al possibile ulteriore rincaro dell'acqua. Ecco che la nuova sede "appare sempre più remota" e il passaggio a un ente autonomo cruciale.