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Questa guerriglia non fa bene al Paese

(Ti-Press)

Leggo su laRegione di venerdì l’editoriale di Andrea Manna, il quale mi definisce “dimezzato”. Sul momento confesso di aver provato un certo compiacimento: in effetti, seppur rilevato in ritardo, con non poca fatica ho perso molti chili...

Il problema evidenziato da Manna è però serio e va ben oltre il mio aspetto fisico. Un collega ha denunciato in Gran Consiglio una preoccupante strategia di delegittimazione del Consiglio di Stato: come dargli torto? Leggiamo sui media che il presidente del Centro e quello del Plr, di concerto con altri esponenti dei partiti di governo, attaccano con colpi bassi e senza sconti l’esecutivo e i suoi membri. È inaccettabile e pericoloso, la gente è sconcertata.

Se i partiti di governo vogliono togliere la fiducia ai consiglieri di Stato hanno una sola strada da percorrere, una solamente: raccolgano le firme per revocare l’esecutivo come prevede la Costituzione all’articolo 44.

Questa guerriglia quotidiana non fa bene al Paese. Nel mio piccolo (ognuno la interpreti come vuole) mi permetto di proporre, sperando di avere più successo di quanto di simile è stato proposto a livello federale, un po’ di camomilla accompagnata da una decisa e forte pressione sul tasto “reset”, mettendo fine alle polemiche che un giorno sì e l’altro pure infestano la politica e non solo.

Si torni a dialogare con rispetto e intenti costruttivi, mettendo da parte risentimenti, eccessi di protagonismo e di vanità. Il Paese ne ha bisogno.

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