Il Preventivo 2025 indica un ampio disavanzo d'esercizio. Si propone di alzare il moltiplicatore d’imposta dal 77 all'82% per le persone giuridiche
Il disavanzo di gestione corrente per l’anno prossimo a Lugano sfiora i 24 milioni di franchi. Il Preventivo 2025 indica una cifra rossa che difficilmente potrà tornare positiva in sede di Consuntivo, come successo praticamente negli ultimi nove anni. Il Municipio ha approvato il documento finanziario che propone al Consiglio comunale di aumentare il moltiplicatore d’imposta del 5% (dal 77 all’82%) per le persone giuridiche e di mantenerlo al 77 per le persone fisiche. Tuttavia, ha precisato Marco Chiesa, titolare del Dicastero delle finanze di Lugano lo sgravio fiscale per le aziende è del 27%, visto che bisogna tenere conto della riduzione dall’8 al 5,5% dell'aliquota cantonale. La Città ha trovato questa soluzione per limitare gli effetti della riforma fiscale, che entrerà in vigore dal 2025, sul calo del gettito delle persone giuridiche (da 59 a 49 milioni). Un calo che verrà controbilanciato dall'incremento del gettito delle persone fisiche, stimato in 11 milioni (da 198 a 209 milioni).
A spiccare, nell’informazione fornita ai media, dopo la riunione della Commissione interpartitica sul mezzogiorno, è l’assenza di misure di risparmio nel Preventivo 2025. Una scelta voluta e concordata, ha spiegato Michele Foletti, sindaco di Lugano, per evitare discussioni e polemiche durante la seduta di Consiglio comunale, che dovrà approvare il documento finanziario. Le cifre spiattellate oggi sono preoccupanti. Una sorta di manovra di rientro è rimandata al risultato che sortirà a metà del prossimo anno dal Gruppo di lavoro costituito dall’Esecutivo, che presenterà una serie di proposte mirate a ritrovare un equilibrio finanziario strutturale a medio termine. Gli ambiti di riflessione concernono la spesa corrente, gli investimenti e il perimetro di attività dell’Amministrazione. Non siamo (ancora) alle ‘lacrime e sangue’ evocate dal municipale Filippo Lombardi, ma sicuramente in particolare gli ultimi risultati positivi hanno indotto a credere che non ci fossero troppi problemi.
D’altro canto, il sindaco lo ha sempre ribadito: «Queste sono cifre che non dovrebbero stupire, perché ricalcano le previsioni del novembre 2022, quando venne presentato il piano finanziario del periodo 2023-2026. Siamo nelle cifre rosse e ciò ci obbliga ovviamente a riflettere su quali misure adottare. I primi risultati si vedono già nel preventivo e su quanto è in nostra possibilità fare come il contenimento dei costi del personale e dei beni e servizi, che sono invariati rispetto al preventivo 2024». Il sindaco ha fatto sapere che anche la politica cantonale dovrà fare i compiti: «Sono troppe le incertezze che ci penalizzano. La riforma Ticino 2020 è ancora un cantiere, così come la nuova legge sulla perequazione che prevede un moltiplicatore ‘ponderato’. Nessuno ha ancora potuto valutarne l’effetto sui gettiti comunali. Dovrebbero essere maggiori fattori di certezza per i Comuni. Ecco perché cercheremo di fare squadra con le realtà urbane ticinesi e perché non abbiamo potuto presentare una manovra a breve termine. In ogni caso, una riflessione sull'impatto di queste riforme sulla Città è d’obbligo: Se rallenta l'economia luganese, ne soffrirà tutto il cantone».
Il Preventivo 2025 tiene conto delle decisioni adottate dal Municipio per contenere le esigenze del fabbisogno nei vari settori dell'attività amministrativa della Città elaborate in precedenza e per l’impatto del carovita, che verrà concesso al personale dell’1,5%, e dell’attuale livello dei tassi di interesse atteso sui nuovi prestiti. Dal documento finanziario emergono numeri inquietanti. Da una parte, sul fronte degli investimenti netti (solo amministrativi) il conto segna la cifra di 82,9 milioni di franchi con uscite per 112,7 milioni di franchi e 29,8 milioni di entrate. Questo rispetto a un autofinanziamento stimato in caduta libera a poco meno di 136’000 franchi. In termini complessivi, le spese sono aumentate di 9,1 milioni, mentre i ricavi sono calati di 5,8 milioni. Tra le altre cifre, rispetto al preventivo 2024, sono in aumento di 6,4 milioni il gruppo di spese di trasferimento, principalmente i contributi dovuti per legge al Cantone (Avs, Ai, Pc e casse malati, Spitex e case anziani).
Oltre alla fotografia a tinte fosche del Preventivo 2025, c’è il film sul Piano finanziario 2025-2028 (provvisorio) a inquietare. Un Piano dal quale emerge un progressivo peggioramento dei risultati d’esercizio, con un disavanzo in crescita a 37 milioni del 2028, per un totale negativo di gestione corrente sul quadriennio di 111,8 milioni. Alla luce degli importanti investimenti netti pianificati e al limitato autofinanziamento il risultato globale del quadriennio risulta negativo di 261 milioni. Le cifre mostrano l’evoluzione nel caso non si facesse nulla, ha detto Chiesa: «Proprio perché questo film non ci piace, dobbiamo trovare il modo di fissare le proprietà degli investimenti, anche di quelli già votati, e di spendere meno mantenendo la stessa qualità nell’erogazione dei servizi».