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Bellinzona, lasciare crescere l’erba a favore della biodiversità

Il Cantone ha lanciato una campagna di sensibilizzazione che invita i proprietari di giardini e i gestori di spazi verdi a rinunciare a tagli frequenti

La striscia di un metro accanto al camminamento in piazza Governo
(laRegione)
28 settembre 2024
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Lasciare crescere erba e fiori in un giardino aiuta a preservare la biodiversità. Per questo motivo il Dipartimento del territorio (Dt) in collaborazione con la Città di Bellinzona, ha lanciato la campagna di sensibilizzazione denominata ‘Lasciami crescere, la natura ti ringrazia’, “che invita tutti i proprietari di giardini e gestori di spazi verdi – si legge in un comunicato – a rinunciare a tagli frequenti e a diversificare il tipo di manutenzione durante tutto l’anno”, dando così più spazio alla natura a beneficio dell’ambiente.

La Città mette a disposizione quattro prati

L’appello è dunque principalmente rivolto ai privati, ma anche la Turrita darà il suo contributo: «Abbiamo accolto con entusiasmo questo progetto al quale il Cantone ci ha chiesto di partecipare, mettendo a disposizione quattro aree verdi della Città», afferma a laRegione Vito Lo Russo, capodicastero Anziani e ambiente. Prati, dove si rinuncerà a sfalci regolari e a una gestione intensiva, che si trovano più precisamente a Monte Carasso, a Montebello, al Parco urbano e in piazza Governo. E in ognuno di questi luoghi si trovano dei cartelli che indicano come sono stati gestiti finora, ovvero quante volte sono stati eseguiti sfalci nel 2024 e quanto carburante è stato utilizzato per farlo. Inoltre, inquadrando un codice Qr la popolazione potrà partecipare anche a un sondaggio sul tema, ottenendo come ricompensa un premio a sorpresa. Maggiori informazioni su www.ti.ch/lasciami-crescere.

‘Si cerca di far capire alla popolazione i benefici per l’ambiente’

Che il Comune abbia a cuore la biodiversità era già emerso in occasione di un’altra iniziativa promossa in questo contesto: su prati di proprietà della Città, gli sfalci sono stati sostituiti con pecore che brucano l’erba. Si tratta del progetto pilota ‘Transumanza urbana’ con il quale si vuole capire se è possibile gestire aree verdi senza l’utilizzo di macchinari, ma, appunto, con pecore, permettendo inoltre di combattere anche la diffusione di neofite invasive e favorendo, appunto, la biodiversità. Infatti le lame tagliano l’erba in modo rapido e omogeneo, ma hanno anche un impatto importante ad esempio sugli insetti. Oltre a ciò, a Bellinzona vi sono anche altri sedimi comunali che vengono gestiti in modo estensivo, e non intensivo, ovvero con pochi sfalci all’anno (al massimo tre). «Questa campagna di sensibilizzazione mira anche a far capire alla popolazione perché riteniamo che sia positivo per l’ambiente falciare solo poche volte all’anno un prato», spiega Nicola Sartori, responsabile del Servizio del verde urbano della Città di Bellinzona. Infatti i «prati messi a disposizione della Città venivano finora gestiti in modo intensivo, con parecchi sfalci all’anno». Come ad esempio il parco di piazza Governo, dove ora «verrà lasciata crescere l’erba lungo una striscia larga un metro, accanto al camminamento che porta alla fontana». Un modo per da un lato far notare la differenza ai cittadini e dall’altro per non interferire con le attività proposte in questa zona centrale di Bellinzona. Nelle altre aree messe a disposizione le porzioni di terreno interessate sono invece più ampie.

Monitoraggio per capire se effettivamente aumentano le specie

L’iniziativa, oltre al sondaggio, prevede anche «un monitoraggio per capire se effettivamente in aree verdi gestite con pochi sfalci all’anno saranno poi presenti più specie di flora e di fauna rispetto a prima», afferma da noi raggiunta Giulia Curti, collaboratrice scientifica dell’Ufficio educazione ambientale del Dt. «In ogni caso i benefici per la biodiversità si dovrebbero poi vedere, come indicano anche diversi studi sul tema». Studi come quello dell’Università di Berna – cofinanziato dal Fondo nazionale svizzero (Fns), dall’Ufficio federale dell’agricoltura (Ufag) e dall’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam), nonché da vari Cantoni svizzeri – che ha dimostrato come il mantenimento di una zona non falciata con possibilità di rifugio, ha effetti positivi sia sull’abbondanza sia sulla ricchezza specifica di vari gruppi di invertebrati. Prati nei quali, ad esempio, il numero di ortotteri (come cavallette e grilli) era raddoppiato.

L’auspicio è di coinvolgere altri Comuni

«Al momento Bellinzona è l’unica città nella quale si svolge questa campagna di sensibilizzazione», prosegue Curti. «Essendo però un progetto a lungo termine, l’auspicio è che si possa estenderlo anche ad altri Comuni, pure del Sottoceneri». In questo modo si potrebbero ampliare i benefici di questa iniziativa ad altre zone del cantone. Infatti “grazie a una gestione diversificata, a seconda dell’utilizzo della superficie verde, si possono creare oasi di biodiversità all’interno dello spazio urbano”, precisa il Dt nel comunicato. Concretamente, le possibili misure da applicare sono ad esempio non tagliare a zero l’erba (si brucia e richiede molta acqua); mantenere un’altezza di taglio sopra gli 8 cm; utilizzare tagliaerba elettrici o con decibel bassi (su superfici ridotte provare quelli manuali); non utilizzare pesticidi e diserbanti; utilizzare fertilizzanti raramente, solo quando sono veramente necessari; creare habitat per animali con mucchi di sassi e legna e con hotel per gli insetti; se è necessario bagnare, utilizzare l’acqua piovana raccolta e farlo alla sera o alla mattina. Così facendo si genereranno molteplici benefici per la biodiversità di prati e giardini e anche per l’essere umano: si favoriscono gli impollinatori, si riduce il calore cittadino e si risparmia tempo e denaro.

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