Mobilità dolce nel Bellinzonese: oltre a queste due misure ve ne sono molte altre destinate a migliorare sensibilmente i collegamenti
In ambito di mobilità dolce alcune situazioni notoriamente problematiche troveranno una soluzione a medio termine grazie al Programma di agglomerato di quinta generazione (Pab5). Reso pubblico in estate e tuttora in pubblicazione, prevede investimenti suddivisi fra Confederazione, Cantone e Comuni pari a 18,4 milioni per le misure in priorità A e 11,3 in priorità B. Ad esempio un punto sensibile che sta per sbloccarsi è il tratto di strada cantonale che attraversa Galbisio, lo stesso teatro di un incidente mortale verificatosi il 20 agosto nell’area di cantiere per la posa del nuovo asfalto, dove un camion ha investito un’addetta alle segnalazioni. Qui la carreggiata è assai stretta per una lunghezza di circa un chilometro, tanto da complicare oltremodo la vita a tutti i conducenti, siano essi al volante di bus, camion o veicoli leggeri. Questo in particolare, ma non solo, nel ‘collo di bottiglia’ gestito con doppio semaforo tra la fermata del trasporto pubblico (zona parco giochi) e l’incrocio con via Mottarone. Il marciapiede un po’ c’è e un po’ scompare, talvolta del tutto, talvolta sostituito da un camminamento delimitato da linee gialle che viene facilmente invaso dai veicoli. I pedoni arrancano e si salvi chi può. Anche perché il transito specialmente nelle ore di punta è massiccio (in media fra i 5’000 e i 9’000 passaggi al giorno) e la situazione comporta rischi per tutti gli utenti della strada. D’altronde il calibro è dato dalla moltitudine di proprietà private che vi si affacciano, ciò che ha finora reso quasi impossibile trovare accordi per procedere con ampi espropri. Ma sta proprio qui la chiave di volta.
La misura ML 15 prevede infatti la realizzazione, nel lato a monte, di un unico marciapiede pedonale privo di interruzioni, largo un metro e mezzo, dall’intersezione con via Campagna fino a oltre via Portiora dove si collegherà al marciapiede esistente. “Lungo questo tratto – viene specificato – la continuità del percorso pedonale non è garantita essendoci un’alternanza di segmenti dotati di marciapiede, spesso dalla larghezza insufficiente, con segmenti senza alcun camminamento”. Per permettere la sua continuità e al contempo garantire un calibro minimo della strada cantonale di 6 metri, “si rende necessario allargare la carreggiata con conseguenti espropri su diversi mappali privati”. Costo previsto 2,1 milioni, inclusi 420’000 franchi di oneri espropriativi. Poco distante due milioni saranno dedicati alla realizzazione di un percorso ciclopedonale che collegherà la ciclopista esistente in corrispondenza della rotonda di via San Bernardino a Castione e la ciclopista in ingresso a viale Moesa ad Arbedo, a fianco della strada cantonale sfruttando il sottopasso esistente sotto l’autostrada e il ponte sulla Moesa. Nella stessa zona con 520’000 franchi si collegherà la passerella sul fiume Ticino tra Gorduno e Castione col percorso ciclabile nazionale N3 vicino al ponte ex-Retica sulla Moesa, seguendo gli argini del Ticino e della Moesa per una lunghezza di circa mezzo chilometro. Una passerella è poi prevista sul fiume Moesa (1,82 milioni) per collegare il quartiere residenziale della Polveriera di Arbedo al comparto scolastico di Castione sfruttando il sottopasso pedonale esistente dell’A13.
L’N3 sarà deviato e reso più diretto, attrattivo e sicuro (separandolo dal traffico veicolare e inserendolo ai margini del quartiere Semine) il percorso usato per lo svago e gli spostamenti quotidiani. Ad esempio un nuovo tratto di 700 metri (630’000 franchi) è previsto fra via Golena a Giubiasco e l’imbocco della passerella da/per Monte Carasso, il tutto da coordinare col progetto del nuovo Ospedale regionale alla Saleggina. Dopo questo tratto, in direzione nord e fino alla passerella ex Torretta è previsto un ulteriore nuovo percorso ciclopedonale (600’000 franchi) ai piedi dell’argine del fiume Ticino, togliendolo così da via Chicherio. Dall’ex Torretta fino a viale Motta, ma in priorità B (600’000 franchi), è poi previsto l’allargamento del percorso N3 che costeggia Scuola di commercio, Liceo e Centro sportivo: vista la forte percorrenza, si rende necessario separare i flussi pedoni/ciclisti. L’esercizio prosegue in priorità A da viale Motta sino a via Greina con una nuova ciclopista N3 ai piedi dell’argine (500’000 franchi), così da evitare di dover percorrere via Pizzo di Claro.
Con 2 milioni sarà migliorata la situazione sul ponte di via Lepori con l’inserimento di un percorso ciclopedonale su entrambi i lati (allargamento esterno dei marciapiedi esistenti, con conseguente allargamento del manufatto). Sulla sponda opposta del fiume Ticino, a Carasso con 540’000 franchi si migliorerà l’attuale percorso ciclopedonale che si sviluppa dalla passerella Torretta fino al campo di calcio. Idem, con altri 450’000 franchi, da qui fino al viadotto di via Lepori. Da questo punto in direzione nord altri 2,4 milioni (di cui 700’000 franchi per espropri) sono destinati a un marciapiede ciclopedonale. Previsto nel primo tratto l’allargamento fino a 3 metri del percorso esistente tra vicolo Prati Sara e via Navett, nonché l’allargamento del marciapiede pedonale già esistente lungo via Galbisio fino a via Campagna introducendo un percorso ciclopedonale.
A nord di Bellinzona richiederanno 3,34 milioni una nuova passerella sul riale Gorduno e sulla cantonale per collegare questo quartiere a Galbisio (via Campagna e via Pedari) e l’allargamento del sentiero pedonale esistente tra via Pedari e via Rivascia. Da qui partirà un nuovo marciapiede ciclopedonale (1,27 milioni) di oltre un chilometro a fianco della cantonale Gorduno-Gnosca sul lato fiume Ticino; idem fra Gnosca e il ponte per Claro (3,1 milioni); mentre fra il ponte e Preonzo sarà allargato l’attuale marciapiede (900’000 franchi) e reso pedalabile. Quanto al ponte, sarà dotato di una corsia dedicata bici-pedoni sul lato nord restringendo il campo stradale esistente (840’000 franchi).
A sud di Bellinzona tre gli interventi previsti a Cadenazzo: una corsia ciclopedonale lungo la cantonale della stazione (1,2 milioni) e un percorso ciclabile (200’000 franchi) che sul tratto Contone-Sant’Antonino eviti di dover salire fino al primo tornante del vecchio Ceneri e poi ridiscendere attraversando l’insidioso incrocio con via Camoghè. Una nuova passerella collegherà poi l’area residenziale e scolastica lato paese alla stazione Ffs. Una passerella è pure prevista a Giubiasco sopra via alle Gerre e sopra l’autostrada, permettendo così di continuare il percorso proveniente dalla stazione di Giubiasco verso Sant’Antonino lungo la linea ferroviaria.
Tornando in città, sempre in categoria A la passerella del Dragonato che porta dal posteggio Tatti alla sede Ias sarà allargata a tre metri e accoglierà in futuro anche le bici. Con un investimento di 4 milioni si migliorerà il collegamento (via passerella Torretta) tra gli assi longitudinali di sponda destra e sinistra del fiume Ticino e il centro storico superando la cesura costituita dalla strada cantonale via Zorzi). Sono previsti dei collegamenti intermedi dotati di rampe, scale e ascensori.