L'importo minimo per figli passerà da 200 a 215 franchi al mese e quello di formazione da 250 a 268 franchi
Gli assegni famigliari e le rendite Avs/Ai saranno aumentati dal prossimo primo gennaio: l'assegno minimo per figli passerà da 200 a 215 franchi al mese e quello di formazione da 250 a 268 franchi. La rendita minima Avs/Ai passerà da 1'225 a 1'260 franchi al mese, quella massima da 2'450 a 2'520 franchi. Il contributo minimo Avs/Ai/Ipg per gli indipendenti e le persone senza attività lucrativa passerà da 514 a 530 franchi l’anno, il contributo minimo per l’Avs/Ai facoltativa da 980 a 1’010 franchi. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale.
Per gli assegni familiari si tratta del primo incremento dall'entrata in vigore della legge, nel 2009, mentre l'ultimo adeguamento delle rendite Avs risale al 2023.
In una nota, il governo spiega che, conformemente alla Legge sugli assegni familiari (LAFam), gli importi vengono adeguati all'indice nazionale dei prezzi al consumo (Ipc) alla stessa data dell'adeguamento delle rendite Avs (1° gennaio 2025), sempre che lo stesso indice sia aumentato almeno di 5 punti dopo l'ultima determinazione. Questa condizione è adempiuta dall'inizio del 2024.
Nel comunicato l'esecutivo sottolinea il fatto che nei cantoni che versano gli importi minimi l'aumento sarà automatico. Attualmente, sette (oltre al Ticino, anche Zurigo, Glarona, Soletta, Basilea Campagna, Argovia e Turgovia) versano l'importo minimo per l'assegno per figli e sei (Ticino, Zurigo, Glarona, Soletta, Basilea Campagna, Argovia) per quello di formazione.
Come detto, l'incremento concerne gli importi minimi che i Cantoni sono tenuti a versare. Per chi vive in quelli più generosi, che già superano i nuovi minimi, potrebbe anche non esserci alcun adeguamento, avverte il Consiglio federale.
L’adeguamento delle rendite, spiega una nota governativa odierna, comporterà un aumento delle uscite pari a circa 1,67 miliardi: 1,48 miliardi per l’Avs, di cui 300 milioni a carico della Confederazione (che finanzia il 20,2% delle uscite), e 185 milioni per l’Ai (senza ripercussioni per la Confederazione, poiché il contributo federale all’Ai non corrisponde a una percentuale delle uscite dell’assicurazione).
L'adattamento stabilito oggi si ripercuoterà anche sulla previdenza professionale obbligatoria. La deduzione di coordinamento nel regime obbligatorio della previdenza professionale salirà da 25'725 a 26'460 franchi, la soglia d’entrata da 22'050 a 22'680 franchi. La deduzione fiscale massima ammessa nell’ambito della previdenza individuale vincolata (pilastro 3a) passerà da 7’056 a 7’258 franchi per le persone che hanno un 2° pilastro e da 35'280 a 36'288 franchi per le persone che non dispongono di un 2° pilastro.
Per quanto attiene alle prestazioni complementari e alle prestazioni transitorie, gli importi annui destinati alla copertura del fabbisogno generale vitale passeranno a 20'670 franchi (attualmente 20'100) per le persone sole, a 31'005 franchi (attualmente 30'150) per le coppie sposate, a 10'815 franchi per i figli di età superiore agli 11 anni e a 7’590 franchi per quelli di età inferiore agli 11 anni. L’adeguamento delle prestazioni complementari all’Avs/Ai e delle prestazioni transitorie costerà circa 11 milioni alla Confederazione e 6 milioni ai Cantoni.
Nel corso della seduta odierna, l'esecutivo ha anche ritoccato verso l'alto gli importi massimi per le spese di pigione presi in considerazione nell’ambito delle prestazioni complementari (Pc) e delle prestazioni transitorie, nonché l’importo forfettario per le spese accessorie e quelle di riscaldamento. Le spese per questi incrementi ammonteranno a 35 milioni, di cui 22 milioni a carico della Confederazione e 13 milioni a carico dei Cantoni.
Anche le franchigie sui redditi da attività lucrativa sono state aumentate. Le spese sono calcolate in 11 milioni, di cui 7 milioni per la Confederazione e 4 milioni per i Cantoni.