Luganese

Arrestato il sindaco di Bioggio Eolo Alberti

L'ex deputato in Gran Consiglio della Lega dei Ticinesi è accusato di reati finanziari, che non riguardano il Comune, assieme al contabile di una società

In sintesi:
  • L'inchiesta penale è coordinata dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, che ha chiesto la carcerazione preventiva del 65enne
  • La Lega dei Ticinesi prende atto ‘con rammarico e costernazione dell’avvenuto fermo di un suo esponente’
Il sindaco di Bioggio in un’immagine di un paio di anni fa
(Ti-Press)
9 agosto 2024
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Guai con la giustizia per il sindaco di Bioggio Eolo Alberti. Il 65enne, già deputato al Gran Consiglio per la Lega dei Ticinesi, è finito sotto inchiesta per reati di natura finanziaria legati all’attività di una società privata, di cui faceva parte prima della sua nomina nel CdA dell’Ente ospedaliero cantonale. Società della quale, secondo quanto appreso dalla ‘Regione’, è indagato anche il contabile. Le ipotesi di reato prospettate ad Alberti dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli sarebbero, stando alla ‘Rsi’, quelle di appropriazione indebita e di amministrazione infedele. Alberti è già stato fermato e interrogato dagli inquirenti ed è partita, da parte della pp, la richiesta al giudice dei provvedimenti coercitivi, per la carcerazione preventiva del 65enne.

Presidente della conferenza dei sindaci del Malcantone e sindaco di Bioggio dal 2016, Alberti è stato anche deputato in Gran Consiglio, nella scorsa legislatura, fino al 2023. Attualmente è nel Consiglio di amministrazione dell'Ente ospedaliero cantonale (Eoc). In seguito alla nomina, da parte del Gran Consiglio, ha dovuto lasciare la società privata. Non è nota l’entità delle malversazioni che gli vengono imputate. I fatti non riguarderebbero comunque le attività comunali. Alberti è difeso dall’avvocato Pierluigi Pasi, che è pure deputato Udc al Gran Consiglio.

Nel gennaio del 2004, quando era sindaco di Cimo, era già stato condannato per la vicenda dei falsi medici di Cimo. La Corte delle Assise correzionali gli aveva inflitto 12 mesi di carcere sospesi per appropriazione indebita, conseguimento fraudolento di una falsa attestazione, ricettazione e riciclaggio.

La Lega dei Ticinesi afferma in un comunicato stampa di aver preso atto dell’inchiesta promossa dal Ministero pubblico. Il movimento di via Monte Boglia confida nel lavoro della magistratura. “Richiamando la presunzione di innocenza, condanna comunque con forza ogni eventuale agire illecito che venisse accertato nel corso dell’inchiesta penale. Nel caso le accuse venissero confermate, la Lega dei Ticinesi chiederà le dimissioni di Eolo Alberti dalle cariche ricoperte”, si legge nella nota firmata da Gianmaria Frapolli, vicecoordinatore della Lega.

Sanvido (Eoc): ‘Danno d’immagine che richiede un’azione’

Da noi interpellato, il presidente dell’Ente ospedaliero cantonale Paolo Sanvido conferma che «nel rispetto del nostro codice di condotta, il Cda di Eoc ha dato indicazione al direttore generale di sospendere fino a nuovo avviso le comunicazioni interne e le convocazioni a Eolo Alberti». Per Eoc e il Servizio pubblico, aggiunge Sanvido, «è un danno d’immagine che richiede un’azione». Il presidente dell’Ente ospedaliero sottolinea però che la responsabilità delle misure da adottare in seguito a questa situazione giace solo nelle mani dell’autorità di designazione, il Consiglio di Stato, e in quella di nomina, il Gran Consiglio, «a cui ci atteniamo». Sanvido, a titolo personale, ci informa che in fase di scelta del Consiglio di Stato aveva espresso, per incompatibilità e conflitti di interesse, la sua contrarietà a questa designazione ma che si è adeguato alle scelte politiche che esulano dal suo raggio d’influenza.