Il Dipartimento del territorio chiarisce le proposte e le ragioni della modifica dell'orario del trasporto pubblico
Nessun taglio: nel concreto la Linea 518, presa tutta intera, non ‘salterà’. A essere soppresse "all'atto pratico" saranno ‘solo’ tre fermate. Ovvero gli stop di via Sottobisio, via Motta e ‘Industrie’ che, agli occhi del Municipio di Balerma, di fatto, escludono dalla rete la zona industriale del Pian Faloppia (compreso il Centro federale d'asilo a Pasture). Precisa il Dipartimento del territorio. E spiega, che sì, quelle soste del postale "non verranno più servite da alcuna linea di trasporto pubblico". Anche perché "dai rilievi effettuati vengono oggi utilizzate in media da 8 a 11 passeggeri al giorno". E, ribadisce, che le riduzioni dell'offerta proposte e ancorate al nuovo orario del trasporto pubblico, destinato a entrare in vigore da metà dicembre, toccano in totale 26 linee su gomma, ma soprattutto permettono "un risparmio complessivo lordo (Cantone/Comuni) di circa 2,5 milioni di franchi". Avvicinato l'obiettivo alla Linea 518, le modifiche previste restituiscono, si sottolinea, un potenziale di economicità "importante" e quantificato in circa mezzo milione di franchi l'anno. Sul progetto d'orario – e dunque anche sul servizio che oggi collega per via diretta Morbio Inferiore, Balerna, Novazzano, Mendrisio (con i Quartieri di Genestrerio e Ligornetto) e Stabio – il Consiglio di Stato si pronuncerà entro la fine del mese.
Il Dipartimento del territorio, insomma, getta acqua sul fuoco delle polemiche. In altre parole, si legge fra le righe di una nota ufficiale, i Comuni attraversati dal tracciato della Linea hanno visto la riorganizzazione della rete come una privazione, ma non è proprio così, si rilancia a livello cantonale. Sta di fatto che i Municipi locali, spalleggiati dalla Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio, si sono opposti con fermezza a questa revisione dell'orario generale. Tanto da chiedere di rinunciare alla soppressione del servizio, o comunque di sospendere la decisione. A questo punto non resta che attendere la risoluzione finale del governo.
Dal canto suo, a tre anni dal potenziamento del trasporto pubblico, il Dt, si fa capire, non ha fatto altro che ottimizzare i collegamenti su gomma e rotaia, come sollecitato dal parlamento. E in effetti, accanto a dei miglioramenti si è introdotta pure "la soppressione di alcune corse che risultano poco utilizzate, in particolare in determinate fasce orarie, o la domenica mattina. Questo – si chiarisce – al fine di impiegare in modo razionale ed efficace le risorse economiche necessarie e dare concreta risposta alle critiche puntualmente pervenute al riguardo di mezzi pubblici che circolano regolarmente vuoti su determinate tratte o in certe fasce orarie".
Focalizzandosi sul Mendrisiotto, in realtà, si fa presente, "tra Morbio Inferiore Serfontana e il comparto della stazione di Balerna l’attuale Linea 518 continuerà a circolare con i medesimi orari di oggi ma con il numero di linea 514". Inoltre, si annota, gran parte del percorso verrà assicurato altresì da altri due postali (che fanno riferimento alla 517 e alla 523). Quanto agli abitanti di Stabio, Genestrerio e Ligornetto intenzionati a recarsi ai centri commerciali, si illustra, "potranno utilizzare la Linea 523 fino a Mendrisio e poi proseguire con la Linea 2 dell’Autolinea Mendrisiense (Amsa). Da Stabio è inoltre già oggi possibile recarsi al Serfontana anche tramite la combinazione della linea Tilo S40/S50 con la Linea 2 dell’Amsa, con un tempo di percorrenza di soli 22 minuti".
Come dire che la copertura del territorio continuerà a essere garantita. Basterà, però, questo per rassicurare i Comuni?