laR+ Mendrisiotto

‘Non toccate i caprioli: l’odore umano può costargli la vita’

Il Soccorso animali del Mendrisiotto lancia un appello per salvaguardare gli ungulati e per evitare che vengano abbandonati conigli domestici

Nascosti ma non abbandonati
(Ti-Press/Archivio)
31 maggio 2024
|

Soccorrere un cucciolo di capriolo potrebbe essere fatale per la sua sopravvivenza. Ad affermarlo è l’associazione soccorso animali del Mendrisiotto (Atvsa), in un recente appello per salvaguardare questa specie di ungulato che tra maggio e giugno dà alla luce i propri pargoletti, lasciandoli nascosti in prossimità delle strade in attesa di recuperarli. Ad allarmare ulteriormente l’associazione anche l’abbandono, da parte dei padroni, dei propri conigli. Un fenomeno che, stando ai dati raccolti dalla Società protezione animali trovatelli del Ceresio e Mendrisiotto, sarebbe in crescita rispetto allo scorso anno. Ne abbiamo parlato con Gianni Aiani, presidente di Atvsa.

‘L’odore umano può costargli la vita’

«Se qualcuno vede un capriolo a ridosso di una strada non lo tocchi. Non è stato abbandonato, è solo in attesa che la mamma torni a riprenderlo. Se viene toccato dagli umani, questo potrebbe essergli fatale. Tra maggio e giugno nascono i cuccioli di capriolo e le loro mamme quando devono andare a nutrirsi, li lasciano a ridosso delle strade, perché il rumore delle macchine tiene lontano i predatori. Se una persona vede e tocca e il capriolo pensando di aiutarlo, in realtà lo mette ancora più a rischio. La mamma infatti, se sente il nostro odore sulla pelliccia può anche rifiutarlo. E capita spesso. Non possiamo e non dobbiamo andare contro la natura».

Per questo motivo, ci spiega Aiani, «come ogni anno, ho deciso di lanciare questo appello tramite un post sulla nostra pagina Facebook. È importante che le persone siano informate e che sappiano cosa fare». Proprio recentemente, racconta, «abbiamo ricevuto la chiamata di una signora che ha trovato un capriolo sul ciglio della strada e lo ha toccato pensando di aiutarlo. Siamo dovuti intervenire cercando di togliere l’odore con una coperta prima che fosse troppo tardi. Alla fine per fortuna la mamma lo ha riconosciuto».

Tra le ragioni per cui si tende a volerli soccorrere, è la paura che finiscano sotto una macchina. «Dal ciglio della strada il capriolo non si sposta – rassicura Aiani – è raro che vada in mezzo alla strada, stanno lì fermi, in attesa della mamma. Fino adesso non mi è mai capitato di vedere o sentire di una situazione del genere».

Nell’appello viene raccomandato di prestare attenzione in tutte le zone boschive. «Per esempio in Valle di Muggio, sul Monte Generoso, ma anche Ad Arzo, Tremona, Serpiano. Comunque ad aiutare la causa ci sono anche tanti cartelli che invitano a non toccare i caprioli, spiegando quelli che sono i rischi».

‘Non si abbandonino i conigli’

Chi abbandona senza più tornare indietro sono invece gli umani. Per questo Atvsa ha lanciato un ulteriore appello. ‘Non abbandonate i conigli – si legge nel post su Facebook –. Non lasciateli liberi per le strade o per i boschi perché, essendo vissuti in cattività, non sono in grado di badare a loro stessi. Morirebbero dopo pochi giorni per fame o cacciati da predatori. Abbandonare un animale è un reato’. «Piuttosto che mettere le loro vite in pericolo, chiamate il nostro soccorso animali, ci occuperemo noi degli animali. La gente pensa che se ci chiamano o se li portano alla protezione animali debbano pagare. In realtà non è così. Figuriamoci se stiamo li a far pagare perché ci portano animali che non vogliono più».

Ad aprile, ci racconta ancora Aiani, «vicino al fiume Breggia, abbiamo trovato una scatola con all’interno tre coniglietti e la loro mamma abbandonati. E non è la prima volta purtroppo. Altre volte andiamo a recuperarne alcuni che sono stati investiti dalle macchine. Spesso vengono scaricati nei boschi, ma sono conigli d’appartamento perciò non sono in grado di sopravvivere, soprattutto quando ci sono, oltre alle auto, volpi e faine in giro». Un fenomeno «frequente e in aumento qui nel Mendrisiotto. Ci chiamano spesso per segnalarci la presenza di questi conigli. L’ultima segnalazione ci è arrivata proprio ieri (domenica 26 maggio, ndr) da Brusino Arsizio, ma non siamo riusciti purtroppo a trovare l’animale».

Numeri in crescita

In base ai dati raccolti dalla protezione animali di Melano, con cui Atvsa collabora, i conigli che sono stati soccorsi in totale sono stati 36. I soli cinque mesi, nel 2024, ne sono già stati abbandonati 12. «È un fenomeno in crescita – spiega Aiani –. Dopo il Covid è stato un disastro e ora queste cattiverie continuano. E poterli aiutare, per i nostri volontari e per me è una cosa che ci sta molto a cuore».

L’associazione «vive di quelle piccole donazioni che ci fanno. Ci sono molte persone che riconoscono il nostro lavoro, perché ci impegniamo al massimo per tutti gli animali». Il numero di riferimento da contattare in situazioni simili è lo 078 691 25 39. «Siamo attivi 24/24, se non dovessimo riuscire a prendere una telefonata perché siamo impegnati con un intervento, c’è la segreteria e noi senz’altro richiamiamo». Lo scorso anno, in totale, «abbiamo fatto 398 interventi per tutte le tipologie di animali. Speriamo che diminuiscano e che questo appello che lanciamo possa raggiungere il maggior numero di persone».