Grosa e Bernardi diffidano e segnalano il sindaco alla Sezione enti locali. Incerti si difende: ‘Sono informazioni che si sono inventati’
Non comincia nel modo migliore la legislatura nel Municipio di Bissone. Probabilmente, si può attribuire all’esito del ballottaggio per il sindacato, che ha visto prevalere Andrea Incerti, rispetto a Ludwig Grosa, il surriscaldamento degli animi. Forse, però, c’è dell’altro. Di fatto, tra i membri dell’esecutivo, i toni sono accesi. La tensione emerge in particolare da parte dei rappresentanti della lista unica Lega-Udc Per una nuova Bissone. Di sicuro, il lavoro non mancherà per la Sezione enti locali (Sel), sollecitata a più riprese prima delle elezioni e anche dopo. La conflittualità che traspariva dai volantini della campagna elettorale non si è attenuata. Al contrario, pare si sia acuita.
Gli animi, dicevamo, restano caldi. Anzi, infuocati. Tanto che è partita un’istanza di intervento presentata alla Sel, che i promotori basano sull'articolo 196 della Legge organica comunale (Loc) per violazione degli obblighi derivanti dalla carica nei confronti del sindaco Andrea Incerti, al quale sono pure state recapitate due diffide firmate dai suoi colleghi di Municipio Ludwig Grosa e Vladimiro Bernardi. Due diffide attraverso le quali il sindaco viene invitato a non proseguire le presunte attività lesive dell’onore e dell'integrità dei due colleghi con gratuite supposizioni basate su meri pettegolezzi. Questi fatti, sostiene Bernardi, sono stati messi nero su bianco nel verbale della seduta del 6 maggio scorso.
Nella stessa seduta, i due municipali che rappresentano la lista Lega-Udc Per una nuova Bissone affermano che Andrea Incerti avrebbe volutamente perseguito nei loro confronti un’attività lesiva attraverso insinuazioni lesive della loro integrità, reputazione e onore. Non solo. Il sindaco avrebbe, in particolare, minacciato Grosa tramite queste parole: “Dopo le elezioni ti sistemo io”. La segnalazione inviata alla Sel parla anche di insinuazioni gratuite del sindaco nei confronti di Vladimiro Bernardi, rimproverato anch’esso, perché si sarebbe recato nella Casa comunale per attività improprie, fuori dagli orari di ufficio, sotto elezioni. I due municipali che rappresentano la lista Lega-Udc Per una nuova Bissone, nell’istanza di intervento alla Sel, inoltre, prospettano le ipotesi di reato di diffamazione, calunnia e minaccia.
Secondo i due municipali, queste situazioni evidenzierebbero la non idoneità di Andrea Incerti a ricoprire le funzioni di municipale, di sindaco e la sua non idoneità a porsi in modo istituzionale, nel rispetto delle leggi nei confronti di altri membri dell’esecutivo e delle autorità. Interpellato in merito dalla ‘Regione’, Bernardi riteneva che si potesse cominciare la legislatura nel rispetto della legalità della collegialità, però, «purtroppo, nella seduta municipale del 6 maggio (prima del ballottaggio del 12 maggio, ndr), siamo stati confrontati con le minacce da parte del sindaco, che ha pure insinuato che io e il mio collega Grosa ci fossimo comportati in maniera disonorevole, cosa che compromette la nostra reputazione e il nostro onore».
Dal canto suo, interpellato dalla ‘Regione’, il sindaco preferirebbe non replicare, perché le questioni che gli stiamo prospettando saranno valutate e decise dalle istanze preposte, ossia la Sel. Insistiamo, perché non vorremmo che uscisse da questo articolo soltanto la versione fornita da una parte. Incerti allora dichiara solo che si tratta «di informazioni che si sono inventati. Ho solo detto che dopo le elezioni ci saremmo visti nella seduta nella quale sono stati ripartiti i dicasteri, nient’altro in più». Incerti ricorda i volantini diffusi in campagna elettorale dalla lista della controparte, nei quali il sindaco è stato dipinto come un clown e un imbecille. In merito alla presenza inopportuna nella casa comunale di Bissone, il sindaco sostiene di aver ricevuto segnalazioni di cittadini che hanno parlato di luci accese il sabato sera verso le 22, per questo in seduta ha semplicemente chiesto chi fosse entrato: «Nessuna insinuazione. Mi è stato risposto che Bernardi è entrato a fare delle fotocopie. Punto». D’altra parte, dice Incerti, «ho tante persone che possono testimoniare che loro hanno detto pubblicamente, che sono un sindaco con un piede nella fossa».
Probabilmente, Grosa e Bernardi hanno il dente avvelenato perché hanno perso la votazione del ballottaggio per il sindacato, mentre ritenevano di poter vincere. Eppure, per due volte di seguito, alle elezioni del 14 aprile e al ballottaggio, la maggioranza dei votanti ha preferito Incerti come sindaco. Forse, i due rappresentanti di Lega e Udc sono rimasti delusi perché non è stata data la carica di vicesindaco a Grosa. Probabilmente, la maggioranza del Municipio non gli ha attribuito la carica per alcune ragioni. A cominciare dal progetto PoLuMe. In caso di assenza del sindaco, Grosa avrebbe dovuto rappresentare l’istituzione comunale, avendo a che fare con l’Ustra, ma è notorio che il municipale della lista Lega-Udc sia contrario e abbia proposto un’alternativa subacquea. Non gli è stato nemmeno affidata la gestione del lido comunale. Anche in questo caso, la decisione si può comprendere: in merito al risanamento del centro balneare, la vertenza che si innescò oltre una dozzina di anni fa quando Grosa era sindaco, è giunta al Tribunale federale. Sarebbe stato perlomeno contraddittorio.
Il clima conflittuale non fa bene alla popolazione né al personale del Comune. L’auspicio è che il temporale rientri e possa tornare il sereno.