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Ascona: progetti, desideri e quell’unicità da preservare

Tre municipali a confronto. Tra i sogni (più o meno realizzabili) il centro congressuale, una marina turistica e l’allargamento dei confini comunali

Veduta di Ascona (Ti-Press)

Tre municipali a confronto. Tra i sogni (più o meno realizzabili) il centro congressuale, una marina turistica e l’allargamento dei confini comunali

28 marzo 2024
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Dopo l'annuncio della partenza di Luca Pissoglio ad Ascona si è aperto il toto-sindaco. La poltronissima sembrerebbe appannaggio del Plr. Negli altri partiti si punta a una brillante risultato nella prima tornata, per tenere i giochi aperti. I candidati in sfida per subentrare a Pissoglio sono diversi: per questo faccia a faccia abbiamo scelto i suoi colleghi liberali in Municipio, Michela Ris e Stefano Steiger. Abbiamo affiancato loro il vicesindaco Maurizio Checchi (Il Centro), che però – per quanto riguarda il sindacato – specifica: “Attendiamo il risultato dello spoglio”. Ovviamente oltre a loro tre ci sono altri candidati che ambiscono a fare il colpaccio. Con gli intervistati abbiamo affrontato diversi temi della politica asconese.

La popolazione di Ascona invecchia. Un dato su tutti: nel 2023 ci sono state 21 nascite (a Losone, per esempio, sono state 53 e a Minusio 44). Un altro dato: allievi dalla scuola dell'infanzia alle medie superiori (più apprendisti) ad Ascona 654, Losone 1087, Minusio 1033. Il vostro non è un comune per giovani e famiglie? Ritenete necessario invertire la tendenza? Come?

MAURIZIO CHECCHI - Il territorio di Ascona è diventato raro e pregiato. In un contesto estremamente ristretto i prezzi degli oggetti (terreni e immobili) sono alti. Ciò può rendere più difficile l'arrivo di persone e famiglie giovani.

STEFANO STEIGER - È vero, i prezzi sono alti, superiori del 20-25 per cento rispetto a Losone e Locarno. Una cosa che potremmo fare è concentrarci sulla zona Boscioredo, in collaborazione con il Patriziato, per favorire l’edificazione di stabili con appartamenti primari a prezzi che siano accessibili alle famiglie. I nostri servizi parascolastici sono di qualità: da anni offriamo il doposcuola, la mensa, una colonia diurna estiva di cinque settimane (aperta ai bimbi dai tre anni). Si può sempre apportare miglioramenti o aggiustamenti. Ci sono problematiche che vanno affrontate, per quanto possibile, dalla politica comunale, tenendo conto che il problema dell'invecchiamento della popolazione va al di là dei confini di Ascona.

Ti-Press/Samuel GolayMichela Ris

MICHELA RIS - Le statistiche demografiche ci fanno capire che non stiamo messi bene. Attrarre i giovani e le famiglie è un tema importante. Noi purtroppo non siamo un Comune all'avanguardia in questo senso. Non credo sia solo una questione di alto costo degli alloggi. Più che altro ritengo che ci siano margini di miglioramento dei servizi di accudimento. Negli anni passati eravamo all'avanguardia, ma oggi si può fare di più. C‘è un asilo nido privato e ciò aiuta. Ma quando i bimbi entrano alla scuola dell'infanzia gli orari imposti rendono più difficile conciliare lavoro e genitorialità.

Qual è il problema più urgente che Ascona deve risolvere?

STEIGER - Dobbiamo continuare nella nostra politica degli investimenti. Investire ad Ascona è fondamentale per quella nostra tipica cultura del bello e della cura del dettaglio: da noi una piazza e una strada hanno anche una valenza turistica. Dobbiamo prestare un occhio attento pure alla popolazione anziana, con un lavoro mirato sul territorio per individuare casi sensibili e che necessitano di sostegno da parte dell'ente pubblico. Dobbiamo sentirci comunità e ricordarci che il lavoro di prossimità è essenziale; abbiamo creato un fondo sociale che, ho l'impressione, viene utilizzato ancora poco.

RIS - Partiamo da uno standard molto alto, sia a livello di cura del territorio, sia per quanto riguarda i servizi. Non mi sembra ci siano problemi urgenti o ambiti nei quali siamo particolarmente carenti. Restiamo comunque vigili e vicini alla popolazione per captarne le esigenze.

CHECCHI - Ci sono diversi progetti in corso per migliorare e valorizzare le bellezze territoriali che sono il nostro punto forte. Un territorio che si riqualifica e che soprattutto si rivaluta. La nostra è un fortuna unica. Occorre custodire e mantenere quello che già abbiamo e questa è una delle principali missioni della politica.

Ascona fatica a realizzare, unicamente con le proprie forze, progetti di valenza regionale e si deve appoggiare sulle collaborazioni intercomunali. Quanto potrà durare questa strategia e non è più logico pensare a una regione più coesa e meno frammentata? Quali i vantaggi che potrebbero derivare al vostro Comune da un'aggregazione?

CHECCHI - Noi non diventeremo mai un quartiere del Locarnese! Paghiamo un cospicuo contributo per la perequazione intercomunale. Abbiamo sempre partecipato ai progetti regionali, senza entrare in azionariati che ritenevamo fallimentari. Ora abbiamo chiesto noi un sostegno per la copertura della Siberia, che è un valore per le famiglie, i giovani e gli sportivi di tutta la regione.

Ti-Press/Samuel GolayMaurizio Checchi

STEIGER - Un quinto dei pernottamenti alberghieri del Ticino si registrano nel nostro comune. Un dato che fa capire bene l'importanza di Ascona in un cantone che è anche turistico. Non possiamo permetterci di non investire sul nostro territorio, che è centrale. Abbiamo rifatto il lungolago, ci sono progetti che stanno per partire, come il centro civico. Finalmente, grazie al grande lavoro del sindaco Pissoglio, si avvicina anche la galleria Moscia Acapulco. Ascona non ha bisogno di aggregazioni e la regione non ha bisogno che Ascona diventi un'area periferica. Al limite possiamo pensare a Ronco e Brissago, con il nostro Borgo che resta centrale.

RIS - Sono sulla stessa linea di Steiger. A mio avviso il prossimo grande progetto che la regione vedrà e che potrà dare una svolta è la creazione di un centro congressuale. Ora, con il Palexpo di Locarno rimasto ammaccato dalla grandine, non abbiamo più uno spazio di questo genere. Quel centro lo vedo bene sul sedime dell'ex aerodromo, con un albergo a supporto e, vista la vicinanza con la città, con possibilità di utilizzo anche da parte del Festival del film. Chissà se il Locarnese ci seguirà?

Senza porvi nessun limite, né di tempo, né di soldi, qual è il vostro sogno per Ascona?

RIS - Un autosilo sotterraneo al posto del parcheggio degli Angioli, che vada a completare la piazza. Quella è una delle aree più pregiate del Borgo e io, come sogno, ci vedrei una marina turistica, come quelle delle più prestigiose località turistiche. Così si potrà sviluppare al meglio anche la risorsa del lago, con le novità previste dalla Società di navigazione di Lugano che gestisce i trasporti via acqua.

CHECCHI - L'idea di una marina turistica non è una novità, ma era stata scartata a suo tempo per problemi realizzativi. Il mio sogno: spostare il confine con Locarno nel fiume Maggia. Noi guadagneremmo un'ampia striscia di terreno, che oggi è della Città e sulla quale sorgono alcune parti di due importanti alberghi. Riqualificheremmo l'argine del fiume con una fantastica passeggiata e allo stesso tempo potremmo risolvere i problemi pianificatori dei due hotel a cinque stelle.

STEIGER - Lo spostamento del confine mi sembra un discorso simpatico e interessante, anche se intravedo diversi problemi pianificatori. Il mio sogno? Concordo con la collega Ris: riuscire a realizzare una struttura congressuale è una priorità perché permette di favorire la destagionalizzazione del turismo, che non è facile da realizzare. Sarebbe un passo importante in questa direzione.

Ti-Press/Samuel GolayStefano Steiger

Frattura all'interno del Centro (con la partenza della municipale Margherita D'Andrea, che ha costituito la sua lista civica “LiberaMente per Ascona” in vista delle elezioni di aprile) e un clima non troppo sereno all'interno del Plr. Cosa sta succedendo?

CHECCHI - Margherita è un'ottima collega e un'amica di lunga data. È una donna indipendente per scelta personale e per una sua impostazione. La sua partenza ci ha fatto male, è chiaro. Ora ha seguito un'altra strada che comunque non stupisce chi la conosce.

STEIGER - Il Plr di Ascona ha tenuto un suo comizio recentemente, con 120 persone, e c'era molto entusiasmo. Ovviamente non dobbiamo nasconderci dietro un dito: c’è in ballo una posta alta. Ma se i diversi candidati si comportano correttamente qualche tensione interna la si supera serenamente. Anche perché l'obiettivo è lavorare fino alle elezioni del 14 aprile, per poi ricominciare il giorno dopo.

RIS - Concordo sul fatto che Margherita sia un'ottima compagna di Municipio e sul fatto che sia stata una sua scelta. E confermo pure che il comizio Plr si sia rivelato un momento positivo, anche perché certe persone che magari negli ultimi tempi erano in giro a raccontare cose poco simpatiche sono state un po’ richiamate all'ordine. Io vado avanti per la mia strada, con correttezza verso gli altri candidati. Mi auguro e spero che gli altri facciano lo stesso con me.

Ti-Press/Samuel GolayMichela Ris

L'economia del Borgo è legata essenzialmente al turismo (con quasi 550mila pernottamenti nel 2023, un quinto di quelli di tutto il Cantone). Non sarebbe meglio diversificare e valorizzare altri settori per portare indotto e impieghi?

STEIGER - La bellezza e la storia del nostro territorio ha fatto di noi un forte attrattore turistico. E per me vale il detto “ofelè fa ‘l to mesté”. Meglio saper fare bene una cosa che farne dieci male. A livello ticinese l’intero Locarnese è visto come la regione turistica e del benessere per eccellenza. La vocazione principale è quella.

CHECCHI - Turismo è una parola dalle molte sfaccettature. È un caleidoscopio che comprende soggiorno, mercato immobiliare e altri settori economici. La regione sarebbe molto più povera se non ci fosse Ascona. Ci vuole il nostro Borgo che con indipendenza di pensiero è capace di trainare, d'innovare, di assimilare dall'estero. Che poi, in verità, è l'estero che arriva da noi. C’è un “genius loci” capace di attrarre sul quale dobbiamo lavorare, senza dimenticare la ricchezza a livello di formazione, con le scuole comunali e il Collegio Papio.

Ti-Press/Samuel GolayMaurizio Checchi

RIS - Ascona, con la sua storia, la sua cultura e il suo territorio è diventata una meta ambita. Siamo il “primo sud” e durante la pandemia di Covid-19 abbiamo avuto conferma del nostro valore. In tanti sono arrivati e diversi hanno deciso addirittura di acquistare immobili. Noi ci siamo specializzati nel turismo. Sarebbe bello che il nostro diventi un brand ancor più noto a livello internazionale, come Sankt Moritz che è conosciuta in tutto il mondo.

Quali soluzioni si potrebbero adottare per evitare che in inverno Ascona vada in letargo?

RIS - Bisognerebbe trovare delle soluzioni, ma credo che le stesse debbano venire soprattutto dal basso. Ad esempio c’è un'interessante iniziativa che stanno portando avanti i commercianti. Le nuove generazioni hanno voglia di questo rilancio, ma ovviamente ci dev'essere un'unità d'intenti di tutti gli attori.

STEIGER - Oltre a una struttura congressuale, un altro progetto importante per la destagionalizzazione è quello legato alle “mountain bike”, che piano piano si sta facendo strada nel Locarnese. Più tiepida, per ora, sembra invece la risposta degli alberghi; i costi per tenere aperto nei mesi freddi sono importanti e non sempre sostenibili.

Ti-Press/Samuel GolayStefano Steiger

CHECCHI - Trovo che il fuori stagione ad Ascona abbia un suo fascino e dei vantaggi climatici innegabili. Per quanto riguarda le attività commerciali ed economiche, forse il problema principale sta nella costante diminuzione del potere d'acquisto della classe media.

Quali qualità dovrà avere il prossimo sindaco?

CHECCHI - Forti radici asconesi, indipendenza di pensiero e di spirito. Capacità nella gestione del Comune, allentando però la presa di quella burocrazia che diventa un'Idra, un polipo che distrugge tanto l'economia privata quanto quella pubblica. Temo più il burocrate bellinzonese che il politico avveduto.

STEIGER - Dico una banalità: per prima cosa amare Ascona. E credo che a questo tavolo tutti e tre la amiamo. Il sindaco deve essere cosciente del fatto che la politica porta risultati quando è un lavoro di gruppo, collaborando con l'amministrazione, all'interno del Municipio, con il Consiglio comunale e con i partiti, in funzione della cittadinanza.

RIS - Amare Ascona e dedicarvisi. Nel contempo avere una visione che vada oltre il confine comunale. Vivo qui e non cambierei Ascona con nessun altro luogo al mondo: ma quando si viaggia si torna portando con sé idee nuove. Ci vogliono apertura mentale e visioni che possano far crescere il Borgo.

Quali sono le principali virtù dei vostri due colleghi?

RIS - Maurizio riesce a districarsi bene in ogni situazione. Stefano è una persona molto seria e un gran lavoratore.

STEIGER - Michela è molto determinata. Maurizio lo apprezzi quando arrivano ospiti illustri: è un Cicerone fantastico e conosce alla perfezione la storia di Ascona.

CHECCHI - Cito san Gregorio Magno: “Pro veritate adversa diligere prospera formidando declinare”. Traducendo e adattando il motto a Michela e Stefano, direi che sono combattenti della verità che declinano tutto ciò che è facile e leggero.