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Soldini messo alle strette dalla voglia di rinnovamento

Bellinzona: il dibattito elettorale si sposta nel Centro dove il municipale uscente deve vedersela con tre combattivi compagni di lista

Il confronto alla ‘Regione’
(Ti-Press/Golay)
12 marzo 2024
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Durante l’assemblea sezionale del 15 gennaio, sfociata nell’acclamazione della lista del Centro di Bellinzona per il Municipio, il coordinatore della commissione cerca Filippo Gianoni ha detto che “si percepisce una gran voglia di rinnovamento”. Ma qualcuno ha replicato che il rinnovamento è impossibile ripresentando il municipale uscente, vicino ai 70 anni di età, che termina la sua terza legislatura e che nell’urna ha sempre pescato bene. Dopo Plr e Sinistra, il confronto interno al Centro coinvolge oggi il municipale in carica Giorgio Soldini, capodicastero Anziani e ambiente, la consigliera comunale Marguerite ‘Margot’ Ndiaye Broggini e le due ‘new entry’ Giovanna Pedroni e Mattia Lepori.

La domanda è: concordate con chi sostiene che il Centro, riproponendo Soldini, abbia in realtà annichilito le speranze di giovani e donne?

BROGGINI – È importante dar voce all’esperienza, ma anche portare aria nuova. Come donna, durante questa mia prima legislatura ho potuto far valere le mie ragioni in piena libertà, senza clientelismi né pressioni; ho anche puntualmente dissentito su visioni del mio partito che non condividevo. Ora, il municipale uscente è un ostacolo al rinnovamento? Chi lo sostiene avrebbe fatto bene a mettersi in gioco. Comunque, a me pare anzitutto che la lista sia forte. E ho bisogno, in questa sfida interna, che lo sia. È motivante e mi fa venire ancora più voglia di battere Giorgio Soldini.

PEDRONI – Tra le molte persone ascoltate dalla Commissione cerca è chiaramente emersa la voglia di rinnovamento, che rispecchia l’odierno quadro geopolitico orientato alla ricerca della novità in vari ambiti. Per me è un onore essere qui e ho molto da imparare da chi ha esperienza; all’elettorato il compito di decidere.

LEPORI – Contesto che si tratti di una lista di serie B e l’elettorato sarà certamente in grado di individuare competenze e differenze. Anche io comunque percepisco la voglia di rinnovamento. Gli interventi critici sentiti in assemblea andavano in questa direzione e non vanno banalizzati. Credo che molto dipenda dal contesto socio-economico in cui si trova Bellinzona. Tutti, anche i quartieri, ripongono molte speranze nei grandi progetti. È importante che non nascano vecchi, portando così benefici alle nuove generazioni. Perciò reputo necessario che il Municipio abbia un’impostazione mentale moderna e innovativa al fine di concretizzare ciò che ci attende.

SOLDINI – Non ho forzato la mia ricandidatura e la lista è frutto di un lavoro serio fatto dalla commissione cerca. Lista che garantisce un futuro del Centro in Municipio. Peraltro durante l’assemblea sono stati solo due o tre gli interventi critici fra le 120 persone presenti (ndr: fra di esse molte hanno però applaudito condividendo). E comunque l’esperienza si acquisisce col tempo facendo la gavetta. Io stesso non ho ottenuto tutto e subito.

Il presidente sezionale Davide Pedrioli, intervistato dalla ‘Regione’, ha assicurato che la commissione cerca ha tentato di convincere più persone di elevata caratura. Che però si son dette non pronte, se elette, a ricoprire una carica molto onerosa in termini di tempo da sottrarre a professione e vita privata. Si parla di almeno il 50%. I tre sfidanti sono realmente pronti a questo sacrificio? Sono veramente nella condizione di accettare la carica oggi occupata da un pensionato?

LEPORI – Non ho preso alla leggera la candidatura e mi sono messo a disposizione con consapevolezza. Il Municipio merita tempo, competenza, energia ed entusiasmo. Che sarei ben felice di dedicare alla Città. Sappiamo tutti che fare il municipale a Bellinzona è impegnativo, ma penso che nessuno voglia un esecutivo fatto solo di pensionati. Ci vuole un approccio giovane, innovativo e che guardi al futuro a beneficio di tutte le fasce della popolazione.

BROGGINI – Non avrei nessun problema ad assumere la carica. E non mi spaventa il fatto di non avere corsie preferenziali.

PEDRONI – Organizzazione, precisione e passione per la politica. Difficile conciliare, ma non impossibile. Semmai una riflessione andrebbe fatta dal profilo economico: qui si riceve meno che in altre città ticinesi e d’oltralpe.

SOLDINI – Il Regolamento comunale indica per i municipali una presenza del 50%. Che nel mio caso prende il 60-70% della giornata, mentre nella legislatura prima dell’aggregazione ero impiegato allo Ias all’80%. Oggi dedicare al Municipio solo il 20% sarebbe impossibile. Una situazione che finisce per avvantaggiare i liberi professionisti e i pensionati.

Non sarebbe quindi il caso d’istituire il professionismo?

SOLDINI – Nel gennaio 2018 la popolazione ha votato il referendum che riteneva eccessive le cifre decise inizialmente (ndr: 120mila franchi annui per il sindaco impiegato al 70%, 95mila al vice al 60% e 80mila agli altri cinque municipali al 50%. Più rimborso forfettario annuo delle spese di 12mila, 9mila e 6mila franchi. Ma senza alcun prelievo per la cassa pensione. In seconda battuta le cifre sono state ridotte del 22,6%). Ritengo dunque opportuno quantomeno rivedere il non prelievo pensionistico, per tutelare gli interessi di chi si mette a disposizione senza garanzia di rielezione.

LEPORI – Difendo la formula del semiprofessionismo e del sistema di milizia. Le due realtà, professione e carica politica, devono poter convivere perché così facendo si favorisce il contatto costante col mondo del lavoro e con i cittadini. Concordo che un tema centrale sia quello previdenziale.

PEDRONI – Sono favorevole al semiprofessionismo, alzando però il salario ed eventualmente anche la percentuale. No invece a un incarico al 100%, perché si rischia di perdere il contatto con la realtà.

BROGGINI – Il Ticino ha bisogno della politica di milizia, quella attiva sul terreno e che è in grado di distribuire all’interno del Municipio le varie competenze.

Passaggio da Ppd a Centro. Che va ben oltre, negli intendimenti del partito su scala nazionale e cantonale, a un semplice cambiamento di nome. Come vi identificate nel Centro?

LEPORI – La scelta si sta dimostrando vincente, perché orientata a un approccio pragmatico nella ricerca di soluzioni. E i giovani del Centro, di cui sono presidente cantonale da gennaio, ne sono stati i precursori. Il potenziale del nuovo nome non è però ancora pienamente sfruttato, specialmente nei poli urbani come Bellinzona dove la politica è più tecnica che ideologica.

PEDRONI – Il cambiamento fatto dimostra ancora una volta la capacità di rinnovamento del partito, che sta facendo da forza motrice. I dati delle elezioni più recenti ci danno ragione.

BROGGINI – L’esercizio di riorientamento non deve però combaciare con il rafforzamento di una corrente rispetto all’altra. La destra non dovrà sovrastare la visione più sociale del partito. I nostri due rappresentanti a Berna ne sono un ottimo esempio.

SOLDINI – Il Centro ha anche saputo recuperare persone che in passato avevamo perso.

Centro però contrario alla 13esima Avs invece approvata su scala nazionale. Il suo municipale di Bellinzona da tre legislature ha in mano il Dicastero anziani. Soluzioni per migliorare sul piano locale il potere d’acquisto?

SOLDINI – Ho lavorato 40 anni nel settore delle prestazioni complementari e so bene quali sono le difficoltà cui è confrontata una larga fetta della popolazione. Perciò mi spiace assistere alla contrazione di questi aiuti decisa dalla politica federale. Bene dunque la 13esima Avs. Come pure le associazioni e le fondazioni private attive sul territorio in vari modi.

LEPORI – Associazioni e fondazioni che la Città potrebbe coinvolgere ancora meglio, ad esempio istituendo un tavolo di discussione.

PEDRONI – La 13esima Avs costerà alla Confederazione 5 miliardi in più all’anno. Siamo in un periodo di crisi, tutti devono fare sacrifici e siccome i soldi non crescono sugli alberi ritengo che si debba intervenire su altri piani. Ad esempio in campo residenziale e intergenerazionale trovo positiva l’idea di un maggiore coinvolgimento dei giovani a favore degli anziani.

BROGGINI – Beh, spendiamo miliardi per salvare le banche e potenziare la viabilità! Invito perciò a non chiudere gli occhi di fronte alle crescenti difficoltà di una vasta fetta della popolazione anziana. Non per nulla il 70% dei bellinzonesi ha votato la 13esima Avs. Ora, la Città deve assolutamente migliorare la propria progettualità verso la terza e quarta età e investire maggiormente sui giovani, aiutandoli a riscoprire il senso della solidarietà.

Già, i giovani. Soldini fino al 2021 ne è stato il capodicastero. Quali sono i loro bisogni? Quali soluzione proponete?

LEPORI – I giovani cercano spazi liberi dove potersi aggregare. Il Comune potrebbe fare ancora meglio, con più concretezza. Ad esempio tramite un coinvolgimento fattivo, affinché siano i giovani stessi a realizzare qualcosa a beneficio delle nuove generazioni. Inoltre a fare la differenza sono gli eventi che fanno vivere la città: dove ci sono, i giovani rispondono sempre bene. Perciò vanno incentivati.

BROGGINI – Sta finendo la legislatura e ancora non vedo nulla di concreto per il tanto atteso centro giovani. Scandaloso. E che dire del centro storico che il sabato sera è vuoto?!

PEDRONI – Serve anche più dialogo e sinergia fra le parti per recepire i veri bisogni.

SOLDINI – Quando ero capodicastero, mi sono calato in questa realtà e ho avuto modo di presiedere la Commissione giovani. Ricordo che dai sondaggi fatti allora, non usciva necessariamente la richiesta di spazi. E in effetti ci siamo orientati sul Social Truck: inizialmente sostenuta dalla Confederazione, l’offerta itinerante nei quartieri si è man mano consolidata e ora è finanziata in autonomia dalla Città.

Cosa proponete per un verde urbano più attento ai cambiamenti climatici e alle esigenze della popolazione, specialmente bambini e anziani? Che idee avete per le ridurre le isole di calore? Piazza del Sole va piantumata?

SOLDINI – Stiamo per ultimare uno studio sulla biodiversità. Si dovrà certamente fare qualcosa di più, penso ad esempio nelle piazze del Sole e Indipendenza.

PEDRONI – I problemi ambientali ci sono ma non dobbiamo essere estremisti. Dobbiamo perciò anche rassicurare il cittadino perché taluni fenomeni, come l’eco-ansia, sono in continuo aumento. Certo, alcuni comportamenti individuali andrebbero favoriti: l’allevamento e il consumo di carne incidono entrambi parecchio sul surriscaldamento globale.

BROGGINI – In questa legislatura non si è fatto nulla e la risposta di Giorgio non mi soddisfa. Mancano progettualità e proattività! Infatti ogni volta si sente dire che ‘faremo’.

SOLDINI – Non sono d’accordo. A favore dell’ambiente abbiamo potenziato il Trasporto pubblico e la rete ciclopedonale, promosso il fotovoltaico e gli orti comunali.

PEDRONI – Il tema deve però diventare interdisciplinare.

LEPORI – Le isole di calore sono un problema reale e ritengo che un po’ di fantasia non guasterebbe. Era stata molto piacevole la Nuvola piovasca allestita nel 2019 in Piazza del Sole; ma poi, con scarsa lungimiranza, non più riproposta. Eppure moltissimi l’avevano apprezzata.

Spazio poi alla mobilità privata. Il capodicastero Ambiente Giorgio Soldini circola con una Mercedes 5000 di cilindrata. Non è un controsenso? Voi come vi spostate?

SOLDINI – Vero, ma tutti i miei spostamenti in città avvengono in bicicletta. Quel giorno che mi lascerà a piedi, la venderò.

LEPORI – Per recarmi al lavoro raggiungo Lugano in treno, che è il mezzo più efficiente. Per il resto utilizzo un’Audi A1 1’200 di cilindrata.

PEDRONI – Oltre che vegana uso una Tesla elettrica.

BROGGINI – Bus e treno, ma guido anche un’auto ibrida.

Infine il previsto nuovo Quartiere Officine: come sostengono i ricorrenti, viene dato troppo spazio alle Ffs quanto a edificazione di appartamenti e commerci?

BROGGINI – Al momento di votare la variante di Piano regolatore mi sono astenuta. La parte del leone giocata dalle Ffs non giova a Bellinzona. Bisognerebbe evitare questo tipo di speculazione. Il ricorso dimostra le lacune pianificatorie ed evidenzia la poca lungimiranza.

PEDRONI – Concordo con la critica riguardante la parte Ffs, ma così facendo si sta purtroppo rallentando tutto l’insieme, specialmente il polo dell’innovazione.

LEPORI – Questo progetto di valenza cantonale e nazionale sarà il motore di Bellinzona per i prossimi 50-100 anni e spiace vederlo ora rallentato. Il Municipio deve giocare il ruolo di leader determinante per la concretizzazione, cosa che oggi non sta facendo abbastanza, lasciandolo al Cantone.

SOLDINI – I ricorrenti sostengono che il nuovo ospedale regionale dovrebbe venire realizzato non alla Saleggina ma nel Quartiere Officine. Peccato che qui non ci stia fisicamente, proprio per la questione della verticalità che è un concetto ormai superato in questo ambito.