L'Mps presenta un'interpellanza sull'obbligo di denuncia da parte dei Comuni delle persone inadempienti: si propone un fondo per le persone in difficoltà
La diatriba sull'applicazione da parte dei Comuni dell'obbligo di denunciare all'autorità giudiziaria i morosi di cassa malati, prevista dall'articolo 38a del Regolamento della legge di applicazione della LAMal entrato in vigore il 1° ottobre del 2023, dopo l'atto parlamentare in Gran Consiglio presentato da Roberta Soldati (Udc), approda anche sui banchi del Municipio di Bellinzona. Ciò in virtù di un'interpellanza presentata dall'Mps con firmatari Pino Sergi, Matteo Pronzini e Angelica Sergi.
Gli interpellanti si richiamano alle recenti dichiarazioni del capodicastero Renato Bison, secondo il quale, così come altri Comuni fra i quali Lugano, Chiasso, Mendrisio e Locarno, Bellinzona non denuncerà sistematicamente tutte le persone che non ottemperano al pagamento dei premi di cassa malati (in tutto 786 persone di cui l'88% non si presenta alla convocazione). Per il municipale, tale misura è da applicare in modo integrale solo alle persone che non intendono pagare i premi di cassa malati nonostante ne abbiano i mezzi finanziari, mentre per gli altri casi, in sostanza, il Municipio intende trasmettere la documentazione all’Istituto delle assicurazioni sociali (IAS) lasciando a esso la decisione sull'eventuale denuncia penale. Bison, peraltro, come ricordano gli interpellanti, ha espresso la speranza di un chiarimento da parte del Cantone, considerato che la nuova procedura comporta maggiori spese per i Comuni, che a suo dire dovrebbero essere sostenute con maggiori risorse da parte cantonale.
I consiglieri comunali Mps ricordano, inoltre, che alla fine di una procedura esecutiva, nel caso il debitore risulti non in possesso dei mezzi economici per pagare il premio, alla cassa malati viene rilasciato l’attestato di carenza beni, che conferisce ai creditori diversi diritti, tra cui quello di rendere imprescrittibile il credito per vent’anni nonché di promuovere una nuova esecuzione nel caso le finanze del debitore migliorino. Per i promotori dell'interpellanza, dunque, "le conseguenze di un mancato pagamento del premio di cassa malati sono dunque chiare e definite dalla legge".
Tutto ciò porta dunque gli interpellanti a chiedere al Municipio, in primo luogo, quanti fra i 786 morosi presenti a Bellinzona "non intendono pagare il premio di cassa malati pur avendo i mezzi economici per farlo" e, in particolare, come ciò sia possibile, secondo l'esecutivo, "vista la chiara procedura in caso di mancato pagamento dei premi prevista dalla legge, e l’ampio potere delle casse malati in merito al rigetto dell’opposizione". Il gruppo Mps chiede, inoltre, per quante di queste 786 persone è stato rilasciato un attestato di carenza beni.
Richiamando inoltre l’articolo 38a, che prevede esplicitamente da parte del Comune la diffida della persona morosa, con comminatoria secondo l’art. 292 CP, e l’onere della denuncia al ministero pubblico, l'Mps chiede "in base a quali valutazioni il Municipio ha deciso di “scaricare” tale onere allo IAS e se tale procedura è stata concordata con l'ente. A riguardo si chiede al Municipio, indicato dalla legge come l'autorità competente per l'intimazione della decisione, "come potrà lo IAS fare valere una comminatoria fatta spiccare dal Municipio di Bellinzona" e se "il Municipio era al corrente che il 1° ottobre 2023 sarebbe entrato in vigore l’articolo 38a del Regolamento della legge di applicazione della LAMal".
In caso di risposta affermativa, gli interpellanti chiedono infine se "il Municipio ha espresso le proprie preoccupazioni in merito agli accresciuti oneri amministrativi alle autorità cantonali competenti". "Invece di procedere a una dispendiosa “caccia al moroso” (che si concluderà nei migliori dei casi con l’emanazione di un ulteriore attestato di carenza beni e nei peggiori con una pena detentiva sostitutiva a causa del mancato pagamento della multa) – conclude l'interpellanza – il Municipio non ritiene più adatto istituire un fondo comunale, o perlomeno iniziare una seria riflessione in merito, di aiuto per le persone che non ce la fanno a pagare i premi di cassa malati?".