Presentato il documento strategico che prevede una lunga serie di interventi da qui al 2040 attraverso un investimento di 30 milioni
Sebbene consideri già buona la situazione attuale, il Municipio di Bellinzona è determinato a rendere più attrattiva l’idea di spostarsi in bicicletta sul territorio comunale. Per farlo può ora contare su un Piano della mobilità ciclistica (Pmc), nuovo documento strategico che prevede in totale 67 misure con l’obiettivo di raddoppiare, passando dall'attuale 3,2% al 6,4% entro il 2040, la percentuale stimata di chi oggi utilizza la bici rispetto alla globalità degli spostamenti. Il piano per i prossimi 15 anni prevede tre fasi a seconda delle priorità degli interventi, e mette in conto un investimento complessivo di circa 30 milioni di franchi. Lo studio è stato elaborato sulla base di un'analisi empirica, critica e costruttiva dell’offerta di mobilità dolce maturata negli ultimi anni, per valutarne la qualità e il possibile sviluppo concreto, orientando così di conseguenza i prossimi investimenti a dieci anni dalle prime misure introdotte e cofinanziate da Confederazione e Cantone grazie alle varie fasi del Programma di agglomerato del Bellinzonese (Pab).
Riuniti oggi a Palazzo civico in occasione di un incontro con la stampa, sotto lo sguardo attento dei rappresentanti di Pro Velo e dell’Associazione traffico e ambiente, il sindaco Mario Branda e il vicesindaco Simone Gianini hanno illustrato quanto individuato per rendere la Città ancora più aperta alle due ruote. «Questo documento riassume la visione del Municipio per quella che potrebbe essere Bellinzona da qui a 10-15 anni – ha affermato il sindaco –. La nostra Città si presta molto per l'utilizzo della bicicletta, e sarebbe peccato non approfittare ulteriormente di questa morfologia pianeggiante favorevole. La mobilità sostenibile è uno dei nove temi strategici del Piano d'azione comunale e si inserisce all'interno di uno scenario di sviluppo che conferma un regolare aumento demografico. Tra poco sarà inaugurato il semisvincolo che andrà ad alleggerire la pressione del traffico sui quartieri di Giubiasco e Camorino: abbiamo sempre detto che quest'opera per il traffico motorizzato individuale doveva essere accompagnata da una serie importante di altre misure e provvedimenti a favore della mobilità lenta, oppure del trasporto pubblico con il netto potenziamento che in effetti c'è stato negli ultimi anni. Ci rendiamo conto che sarà un processo complesso e articolato che richiederà pazienza e perseveranza».
Per Simone Gianini, capodicastero Territorio e mobilità, si tratta di un documento che «inorgoglisce», visto che «sono ancora poche le città in Svizzera che fanno capo a uno strumento di questo genere. Non si tratta di una lista della spesa, ma di una chiara visione con l'obiettivo di raddoppiare la mobilità ciclabile di Bellinzona. Già oggi la situazione non è assolutamente da buttare: rispetto ad altri comuni ticinesi, abbiamo investito molto per la mobilità sostenibile», ha sottolineato Gianini, ricordando quanto già fatto negli scorsi anni per migliorare l’attrattiva e la sicurezza della mobilità ciclistica nella regione, fra cui la realizzazione di diverse passerelle ciclopedonali che uniscono le sponde del fiume Ticino, velostazioni alla stazione Ffs, introduzione del Bike Sharing e creazione di zone a velocità limitata, oramai generalizzate nei comparti serviti da strade di servizio, portando a una quota dell’80% gli abitanti del Comune che vivono all’interno di simili zone e a oltre il 70% le strade comunali nell’area urbanizzata inserite in zona 20 o 30 km/h. «Oggi nella regione del Bellinzonese il 64% delle persone si muove ancora in automobile, mentre nel 2012 questa percentuale era del 70%. Ciò – ha proseguito Gianini – non vuole dire che questo tipo di utilizzo sia diminuito dato l'aumento generalizzato della mobilità. Nei prossimi anni vorremmo però vedere un incremento dei mezzi sostenibili. Lo dico anche da assoluto sostenitore della mobilità intermodale e della libertà di scelta del mezzo di trasporto: è però interesse degli automobilisti medesimi che ci si possa muovere bene sulle strade e quindi, quando non necessario, ricorrere anche mezzi di trasporto alternativi. E a Bellinzona lo si può fare bene».
Dal sondaggio effettuato durante l'elaborazione del documento è emerso che il 68% dei ciclisti intervistati giudica buona la situazione dell'offerta a Bellinzona circa la possibilità della percorribilità in bicicletta; il 12% ha invece espresso un giudizio negativo. Sempre dall'indagine è emerso che il criterio prevalente di scelta del percorso per i ciclisti corrisponde in larga misura al minor tempo di percorrenza (45% delle risposte). La sicurezza è invece il criterio di scelta dei percorsi soltanto per il 17% dei ciclisti intervistati.
I primi interventi citati nel documento riguardano l'intenzione di realizzare, in aggiunta alla cinque già presenti che scavalcano il fiume Ticino, quattro nuove passerelle ciclopedonali, di cui due con priorità A (periodo 2024-2029): nuova passerella a lato del riale Dragonato, tra via Luini e via Ghiringhelli, allargando e prolungando l’attuale percorso pedonale (progetto di massima già pronto e costo stimato in quattro milioni di franchi), e nuova passerella sul fiume Morobbia a Giubiasco per collegare l’area industriale e commerciale di via Campagna con i quartieri residenziali a nord del fiume (costo 2 milioni). Con orizzonte 2035, ci si immagina invece una passerella ciclopedonale tra via Campagna a Galbisio e via Pedarì a Gorduno, parallelamente al tracciato dell’autostrada A2 al fine di scavalcare il riale Gorduno e via Cantonale (costo stimato 4 milioni). L'ultima passerella prevista, sempre con priorità C, è quella per scavalcare l’asse di via al Ticino a Giubiasco lungo il percorso ciclabile regionale tra Cadenazzo e Giubiasco (costo 2,5 milioni).
Il piano prevede poi 24 nuovi percorsi ciclopedonali (separati fisicamente dal traffico motorizzato), intesi anche come allacciamenti e connessioni a quelli già esistenti. Sono stati citati in particolare quelli nuovi previsti all'interno dei quartieri di Pratocarasso tra via Monte Crenone e via Vallone (priorità A), sulla sponda sinistra del fiume Ticino tra Monte Carasso e la zona della Casa anziani Greina a Bellinzona Nord (priorità A-B), sulla sponda destra lungo l'asse Gnosca, Preonzo e Moleno (priorità B), e quello tra Preonzo e Claro attraverso il ponte sopra l'autostrada e il fiume Ticino.
Per aumentare la sicurezza su tre tratti ritenuti particolarmente sensibili, saranno realizzate corsie ciclabili monodirezionali, una per senso di marcia, oppure marciapiedi ciclopedonali sulla strada cantonale tra Gudo e Sementina, su via Lepori tra Bellinzona e Carasso e su via Cantonale tra Arbedo e Gorduno.
Sfruttando le zone 30 e le zone d'incontro già esistenti, si prevede di implementare anche il concetto delle cosiddette strade ciclabili, già in uso in alcune città d'Oltralpe, e quindi con migliore segnalazione della presenza delle due ruote e precedenza all'asse ciclabile in caso di incroci. Di tratti a priorità ciclistica ne sono previsti 19, tra cui quelle tra il ponte della Torretta e i quartieri di Sementina e Monte Carasso, e a Giubiasco in corrispondenza di via Moderna, via della Rongia e via Golena.
Prevista anche l'introduzione del limite di velocità a 30 km/h per agevolare la sicurezza dei ciclisti in sette zone (Sementina ovest, Bellinzona via Mirasole, Bellinzona comparto via Pellandini, viale Olgiati Giubiasco, zona industriale Giubiasco, Camorino via Busciurina-Giubiasco via Campagna e Claro Sud). Oltre a cinque misure di gestione del traffico motorizzato lungo determinati tratti stradali, il Piano di mobilità ciclistica mette inoltre in conto misure generali come pavimentazioni adeguate alle biciclette, aree di sosta idonee e sicure, standard di posa dei tombini e adeguamenti della segnaletica.
Tanti dei progetti previsti rientrano nel Programma d'agglomerato del Bellinzonese di quinta generazione attualmente in fase di elaborazione. Sarà dunque agevolato il coordinamento e l'integrazione delle misure al fine di ottenere importanti cofinanziamenti federali e cantonali.