Svizzera

Presa di ostaggi sul treno a Yverdon: ucciso il sequestratore

L'uomo ha trattenuto con la forza 15 persone, minacciandole con ascia e coltello. La Polizia vodese è intervenuta in tarda serata

(Keystone)
9 febbraio 2024
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È durato quattro ore il calvario per quattordici passeggeri e il macchinista di un treno presi in ostaggio nella serata di ieri, giovedì 8 febbraio, nel Canton Vaud. A porre fine a quegli attimi di terrore l'intervento della Polizia cantonale, che ha sparato e ferito a morte il sequestratore.


Le motivazioni dietro tale gesto non sono ancora note, ma qualche dettaglio in più sull'identità dell'uomo è possibile fornirlo. Stando a quanto riferito dal procuratore generale vodese Eric Kaltenrieder durante la conferenza stampa di ieri, l'autore sarebbe un richiedente asilo iraniano di 32 anni e residente nel Cantone di Neuchâtel. Sembrerebbe, poiché l'identificazione formale non è ancora avvenuta.

La dinamica del sequestro

Il convoglio era partito dalla stazione di Sainte-Croix alle 18.06 ed era diretto a Yverdon. La presa degli ostaggi era stata segnalata intorno alle 18.35, nei pressi di Essert-sous-Champvent. L'uomo è salito sul treno e, munito di ascia e coltello, ha iniziato a inveire contro i presenti parlando in inglese e in farsi. L'assalitore ha poi raggiunto la cabina di comando e ha costretto il macchinista a lasciare il suo posto e a raggiungere altri 14 passeggeri in una carrozza. Le porte sono state chiuse e, stando a quanto riferiscono le autorità, diversi ostaggi sarebbero anche stati legati.

Sessanta poliziotti coinvolti nell'operazione

Ad allertare la polizia sono state le persone bloccate nel convoglio. Una volta giunti sul posto gli agenti hanno prontamente isolato la zona. Gli specialisti di negoziazione della Polizia cantonale hanno portato avanti le trattative per il rilascio degli ostaggi, comunicando – anche in lingua farsi, grazie a un interprete – con il sequestratore tramite messaggi WhatsApp.

Nell'operazione, protrattasi fino alle 22, hanno preso parte circa una sessantina di poliziotti cantonali, supportati da cecchini provenienti da Ginevra, oltre a un’equipe medica di circa trenta persone. Alle 22.15, approfittando anche della distrazione dell'uomo, allontanatosi per un momento dagli ostaggi, è stato lanciato l'attacco. Prima di fare irruzione nel treno, la polizia ha anche usato degli esplosivi.

“Il sequestratore ha brandito l’ascia in direzione del gruppo di intervento e un agente di polizia ha usato la sua arma per proteggere gli ostaggi, colpendo mortalmente l’aggressore”, ha spiegato Jean-Christophe Sauterel, portavoce della Polizia cantonale, aggiungendo che il 32enne è deceduto sul posto, nonostante la presenza di un medico nella squadra della polizia.

Al termine dell'operazione, i passeggeri sono stati portati al Centro mobile della gendarmeria di Yverdon-les-Bains, dove è stata allestita un'unità di accoglienza e supporto psicologico per loro e le loro famiglie.

Indagini in corso

A questo stadio dell'inchiesta penale, aperta dal Ministero pubblico vodese, non sono stati accertati ancora i motivi dell'uomo, né il suo stato psicologico, ha dichiarato da parte sua il procuratore generale Eric Kaltenrieder. Al momento non è chiaro in quale fermata sia salito l'uomo. Le immagini delle telecamere a circuito chiuso, non ancora analizzate, potrebbero sciogliere tale mistero. Ai fini dell'indagine sono stati interrogati anche gli ostaggi.