Costi di costruzione su del 15% e più aule per il master in medicina dell’Usi. A metà gennaio la pubblicazione del bando di concorso
Lievita dai precedenti 45 a 55 milioni di franchi il preventivo di spesa indicativo per la realizzazione della sede definitiva, a Bellinzona, dell’Istituto oncologico di ricerca (Ior). La stima aggiornata dello studio di fattibilità firmato dall’architetto vodese Dimitri Papadaniel emerge dalle ultime verifiche eseguite dal gruppo di accompagnamento che segue da vicino la Fondazione dello Ior nell’allestimento del dossier necessario al lancio del concorso internazionale di architettura. Bando che verrà pubblicato prossimamente, verso la metà di gennaio.
Il luogo previsto per il nuovo edificio, ricordiamo, è quello dell’ex campo militare, il mappale compreso fra via Chiesa e via del Bramantino, proprio accanto alla sede dell’Istituto di ricerca in biomedicina (Irb) inaugurata due anni fa e costata a sua volta 55 milioni. Una vicinanza strategica che permetterà ai due istituti – insieme ai laboratori dell’Ente ospedaliero cantonale, tutti oggi attivi nella sede Irb condividendo spazi già da subito rivelatisi un po’ stretti – di disporre delle superfici necessarie a sviluppare le rispettive attività scientifiche e formative in quanto strutture affiliate all’Università della Svizzera italiana (Usi).
Come già stabilito, una bella fetta dell’investimento, pari al 30% del totale, sarà assunta dalla Confederazione tramite la Segreteria di Stato per la ricerca che la scorsa primavera ha preavvisato favorevolmente lo studio di fattibilità sottopostole dall’Usi; il Consiglio di Stato, cui dovrà seguire l’avallo politico del Gran Consiglio, ha dal canto suo già confermato la disponibilità a coprire il 20%. Anche la Città – in prima fila nel sostenere lo sviluppo delle scienze della vita sin dalla fine degli anni 90 – farà la sua parte mettendo a disposizione il mappale di proprietà comunale tramite un diritto di superficie gratuito di lunga durata, come già fatto a suo tempo per la sede definitiva dell’Irb; c’è anche la disponibilità, dichiarata dal Municipio, a cofinanziare l’auditorium da 250 posti. Un contributo sostanzioso è inoltre stato promesso da una conoscente del dottor Franco Cavalli, presidente della Fondazione dello Ior: residente in Ticino, in passato ha già sostenuto diverse attività dell’istituto e finanziato lo studio di fattibilità per la nuova sede.
Il bando di concorso per la progettazione è stato nel frattempo visto e avallato dalla giuria che l’anno prossimo valuterà i progetti rientranti e attende il nullaosta della Società ingegneri e architetti (Sia), alla quale il Consiglio di fondazione dello Ior ha chiesto un parere per evitare che si ripeta quanto successo nel 2014 quando il bando di concorso per l’Irb era stato impugnato davanti al Tribunale amministrativo cantonale da un’ottantina di architetti e ingegneri ticinesi critici con le condizioni ritenute eccessivamente restrittive nei confronti dei progettisti attivi nel nostro cantone rispetto a quelli di fama mondiale. Una levata di scudi, sfociata anche in un’interrogazione parlamentare, che richiese l’intervento conciliativo della Conferenza delle associazioni tecniche, da cui scaturirono la modifica del bando e la rinuncia a una fase successiva di mandati di studio paralleli. Ad aggiudicarsi infine il bando fu il team di progettisti coordinato dall’architetto Aurelio Galfetti deceduto nel dicembre 2021.
L’intenzione – spiega Franco Cavalli alla ‘Regione’ – è di riuscire a indicare il progetto vincente nel novembre 2024, questo dopo una prima scrematura che sfocerebbe in un confronto fra i dieci team ritenuti migliori. Quanto all’investimento necessario, bisogna fare i conti da una parte con una lievitazione dei costi nel settore delle costruzioni pari al 15% rispetto alle stime iniziali, dall’altra con l’aumento della volumetria resosi necessario per riuscire a inserire un maggior numero di aule di formazione, in linea con le esigenze dell’Usi per quanto riguarda il master in medicina post bachelor. Contenuti destinati ad affiancare i dodici laboratori dello Ior. Con tanto di mensa per le centinaia di persone impiegate nei due moderni edifici.