Una petizione e alcune opposizioni contro un impianto progettato sul tetto di un palazzo in paese. Raccolte già oltre cento firme
Sulla mappa della Svizzera la concentrazione di punti verdi è fitta: la superficie del Paese ne è praticamente ricoperta. E a ciascun bollino corrisponde un'antenna per la telefonia di ultima generazione, ovvero la tecnologia 5G. Del resto, a oggi in totale nella Confederazione si contano 9'725 impianti funzionanti. La cartina riprodotta sul sito dell'amministrazione federale è chiara. E la curiosità di sapere quanti si trovano nel Mendrisiotto è tanta. A occhio se ne scorgono almeno una cinquantina. Un cosa è certa, per gli abitanti del quartiere a ridosso di via San Gottardo a Balerna, di recente ne sono state progettate tre di troppo. Depositata, il novembre scorso, la domanda di costruzione, le reazioni in zona non si sono fatte attendere. D'altro canto, l'idea di veder spuntare sul tetto di Palazzo Ciarello una nuova istallazione di telecomunicazione mobile - titolare, in questo caso la Swisscom -, proprio non è andata giù ai vicini. A tal punto che non solo alcuni proprietari hanno presentato la loro opposizione formale alla richiesta di licenza edilizia, ma è stata anche lanciata una raccolta firme. Petizione, fanno sapere i promotori, che sta raccogliendo "ampi consensi".
La procedura è di quelle ordinarie. Ma nell'avviso di pubblicazione della domanda di costruzione, come in altri iter approdati sui tavoli dei Municipi locali in questi anni, non si fa cenno alla sigla 5G. Il riferimento, però, è evidente. Anche agli occhi dei cittadini di Balerna, ai quali non sono sfuggite le intenzioni dei firmatari della richiesta. Tant’è che fra gli inquilini del Palazzo al civico 83 destinato a ospitare l'apparato tecnico e le antenne è scattata subito la decisione di coinvolgere il quartiere. Chi oggi si mette di traverso all'impianto non si fa troppe illusioni sull'effetto di questa azione popolare. Resta però la volontà di lanciare un segnale all'indirizzo delle istituzioni comunali. La stessa volontà che giusto venti anni orsono aveva animato i 300 e più firmatari - tra i promotori pure l'attuale sindaco Luca Pagani - di un'altra petizione, in quel caso contro il potenziamento di una antenna sul tetto di uno stabile di via Guisan.
In pochi giorni, infatti, anche qui le adesioni hanno superato il centinaio. E ancora, ci dicono, non sono rientrati tutti i formulari. La cifra esatta la si conoscerà in questi giorni: entro venerdì la petizione sarà consegnata in Municipio. A quel punto non resterà che aspettare di conoscere tanto il preavviso dei servizi cantonali quanto la decisione finale dell'Esecutivo di Balerna.
Gli argomenti ai contrari, in ogni caso, non mancano. A lasciare increduli e a preoccupare, innanzitutto, è la posizione scelta per queste nuove antenne di telefonia. In effetti, come si fa notare nell'opposizione, di recente a poco meno di 400 metri di distanza - sempre su via San Gottardo - sono stati istallati altri impianti. Poi ci sono le "immissioni moleste". E le radiazioni non ionizzanti, si motiva ancora nel documento indirizzato al Municipio, "sono da considerare un’immissione molesta, tant’è che proprio per limitarne la diffusione è stata creata un'apposita ordinanza a livello federale (l'Orni, ndr)". Senza trascurare, si fa presente, che l'articolo 8 del Piano regolatore (Pr) "prevede che su tutto il territorio comunale sia vietata qualsiasi forma di immissione molesta".
Di conseguenza, "permettendo l'installazione di queste nuove antenne supplementari, il Comune contraddice il suo stesso Pr". Strumento pianificatorio di cui, si fa memoria, si sta discutendo la revisione da tempo. Ebbene, la presenza di infrastrutture per la telecomunicazione mobile "riduce fortemente l'attrattività di una zona residenziale", ancora una volta, si ribadisce in contrasto con il Pr. Quanto basta per spingersi a dire che il Comune "dovrebbe pertanto congelare la domanda di costruzione di questi apparecchi fintanto che il Piano regolatore non venga definitivamente approvato".
A lasciare l'amaro in bocca è altresì l’omissione del riferimento alla tecnologia 5G nel dossier recapitato al Municipio da parte della società concessionaria. "Il fatto di non esplicitare il tipo di antenna che viene installata – e ben sapendo che le antenne 5G vedono larga e diffusa opposizione da apre della popolazione – è da considerarsi un chiaro tentativo di inganno o perlomeno di malafede da parte di chi ha inoltrato la domanda di costruzione", si dichiara.
Le conclusioni sono presto tirate. Moratoria alla mano, rilanciano gli autori dell'opposizione, "riteniamo che la costruzione delle nuove antenne in questione sia potenzialmente pericolosa perla nostra salute e per quella di tutti i cittadini del Comune di Balerna, o perlomeno non sia possibile escludere in modo inequivocabile questa eventualità".