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Fermati i lavori al sentiero ordinati da Lugano Region

Segnalato ‘lo scempio’, il Municipio di Alto Malcantone intima lo stop dell'intervento che ha però già allargato il percorso di oltre un metro

In sintesi:
  • Il Comune allerta i vari uffici del Cantone, che hanno firmato preavvisi negativi
  • Oltre la manutenzione, fuori zona edificabile, c'è da seguire la procedura ordinaria
20 novembre 2023
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Fuori luogo, inopportuno, perdipiù irregolare. I tre aggettivi ci paiono appropriati per tratteggiare la situazione del sentiero, che è stato scavato e allargato a dismisura, anche attraverso un pascolo. È successo, o meglio, l’intervento, con tanto di piccolo escavatore, stava per essere concluso, nel percorso che da Mugena raggiunge l’Alpe Nisciora e poi l’Alpe Agario, su richiesta di Lugano Region. La segnalazione del presunto abuso è giunta da parte di un escursionista residente nella zona, però, ha convinto il Comune di Alto Malcantone a intimare il blocco dei lavori. Prossimamente, verrà effettuato un sopralluogo, per valutare il da farsi.

Chiamati in causa i servizi cantonali

«Uno scempio»: ha definito così i lavori eseguiti l’escursionista che ha visto il pascolo rovinato. La segnalazione è giunta al Comune di Alto Malcantone. In una prima seduta, il Municipio ne ha discusso. L’amministrazione del Comune, nel frattempo, ha preso contatto con tutte le sezioni cantonali coinvolte (Ufficio domande di costruzione, Ufficio mobilità lenta, sezione agricoltura, sezione forestale, Ufficio della natura e del paesaggio), chiedendo il loro parere in merito. Sono negativi i preavvisi cantonali giunti in cancelleria. Preavvisi che hanno confermato come l’intervento eseguito si fosse spinto oltre quella che viene considerata la normale manutenzione. Dopodiché, l’esecutivo in una successiva seduta ha confermato il blocco dei lavori.

Il Comune ha altresì chiesto a Lugano Region e ai servizi cantonali coinvolti un incontro sul posto per risolvere la questione. L’ente locale vuole capire quali sono i paletti entro i quali i lavori possono ritenersi una manutenzione (ordinaria o straordinaria) e soprattutto se sia necessario chiedere il ripristino della situazione precedente. Stando al manuale di manutenzione e organizzazione dei sentieri dell’Ufficio federale, la larghezza di un tracciato di montagna dovrebbe restare tra gli 80 e i 90 centimetri. Il tratto in questione è stato tuttavia allargato fino a un’ampiezza di 1,2 metri. Dal punto di vista del Comune, oltre al fatto di non essere stato avvisato dell’intervento, nella parte in cui il sentiero attraversa un pascolo, il percorso avrebbe dovuto restare com’era prima.

Occorrerebbe una domanda di costruzione

Secondo nostre informazioni, la responsabilità di quanto è capitato, sarebbe da attribuire anche al lavoratore, che si sarebbe fatto prendere la mano allargando un po’ troppo il passo su sedimi privati e di proprietà patriziale. In ogni caso, Lugano Region dovrebbe essere chiamata a presentare una domanda a posteriori, per i lavori eseguiti, a meno che i servizi cantonali non decidano altrimenti, ossia per una richiesta di ripristino della situazione precedente. La questione non è ancora chiara. Lo sarà dopo il sopralluogo. Le norme stabiliscono l’obbligo di presentare una domanda di costruzione nel caso in cui l’intervento sul sentiero comporti un allargamento per un cambio di classe, (tipo da pedestre a mountain bike), e per una modifica del tracciato. Per la manutenzione ordinaria e straordinaria, invece, non occorre una domanda di costruzione.

Le immagini scattate dall’escursionista lasciano pochi dubbi: «Già in passato ho constatato lavori importanti lungo sentieri senza presentare una domanda di costruzione, come successo l’anno scorso lungo il percorso Tamaro-Lema. Però, visto che quel sentiero era molto battuto, avevo deciso di chiudere un occhio. Stavolta, invece, ho deciso di non lasciar correre, perché mi pare che sia diventata un prassi quella di non presentare alcuna domanda di costruzione, facendo passare il tutto come manutenzione ordinaria. Lugano Region si appella alla necessità di mettere in sicurezza i sentieri di montagna, ma, di fatto, non rispetta le regole. Ho pure chiesto un parere al presidente della Società ticinese per l’Arte e la Natura (Stan), che mi ha dato ragione. Ho contattato anche la persona responsabile di Lugano Region, che ha confermato lo sbaglio».

‘Creata un piccola pista’

Secondo l’escursionista, «l’opera non rientra in una semplice manutenzione di sentieri, ma è da considerarsi un intervento che soggiace all’art. 5 cpv 3 del Regolamento di applicazione della legge edilizia: “Ogni intervento su edifici o impianti siti fuori zona edificabile deve essere sottoposto alla procedura ordinaria”». Non solo. «La procedura edilizia fuori zona richiede l’applicazione di norme di diritto federale in virtù degli art. 24 e seguenti della Legge federale sulla pianificazione del territorio. I lavori di scavo della cotica erbosa e di livellamento del terreno hanno un forte impatto sul paesaggio. Trattandosi di un sentiero di montagna sono del tutto fuori luogo e inutili. Per il transito degli escursionisti la situazione esistente è più che sufficiente. Quello che si è iniziato a fare, appare piuttosto come una piccola pista su cui potrebbero un domani transitare anche piccoli veicoli a motore o delle mountain bike».