È questo il funesto biglietto da visita della nuova sezione Udc di Balerna. Evocato quanto avvenne nel 2004 contro i nomadi
In questi giorni, sull’onda entusiastica dei primi risultati delle elezioni federali, è stata costituita a Balerna la sezione Udc, bell’e pronta per presentarsi alle consultazioni comunali dell’anno prossimo. Il battesimo vero e proprio avverrà settimana prossima, alla presenza dei due presidenti Marco Chiesa e Piero Marchesi. Per ora le presentazioni stanno avvenendo su facebook e – in un clima sguaiato da “Semm in trii, semm in quatar / gh’emm tücc al stéss caratar” – ecco che arriva il macigno.
Si parla – manco a dirlo – del tema su cui l’Udc ha incentrato la propria comunicazione politica: i migranti, e in particolare gli ospiti dei Centri federali d’asilo nella nostra regione. I nuovi rappresentanti della Destra balernitana chiariscono da subito che non ripongono alcuna fiducia nell’azione della consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider e scrivono a chiare lettere la loro soluzione concreta di ripiego: “Caso mai agiremo come nel 2004 con le roulotte”, scrive uno dei fondatori della sezione.
Lesta accorre un’altra fondatrice – già tristemente nota per aberranti e inqualificabili uscite precedenti sui social: “Mica tutti si ricordano del 2004”, fa notare, aggiungendo una faccina che ammicca sorridente. Già… cosa era successo nel 2004? È presto detto: degli energumeni sconosciuti spararono due colpi di pistola contro una roulotte di nomadi ferma da qualche giorno in un campo sul territorio di Balerna. All’interno della roulotte presa di mira c’era una bambina, che per miracolo non venne colpita.
Un episodio che rappresenta una ferita ancora aperta, per la cittadinanza di Balerna. Ma per i fondatori della nuova sezione Udc locale, si tratta di un precedente virtuoso, da rivendicare con orgoglio e soprattutto “da rifare”, cambiando solo il bersaglio, dagli zingari agli ospiti dei Centri d’asilo. Aberrante, allarmante e sconvolgente.
Il pensiero politico dell’autore della sparata viene esemplificato in un commento successivo: “Inutile davvero parlare con quella gente, solo agire funziona, vedi Balerna 2004. Non si sono mai più visti zingari in tutto il Ticino. Prima invece era tutto un sa pò mia”. E ancora (sempre lo stesso autore): “Le basi legali non lo permettono. Esattamente quello che dicevano i bernioti nel 2004, poi non abbiamo più visto nessuno di loro a Balerna dopo i due colpi!”.
“I due colpi”: l’episodio ha anche una sua denominazione carina per i nostalgici. Ecco a cosa hanno portato anni di orrende campagne con i deboli di turno equiparati ora a pecore nere; ora a ratti che rubano il nostro formaggio; ora a detentori di mani mostruose che mirano ai passaporti rossocrociati; ora a vermi che rodono le nostre mele… Ma è un punto di arrivo al quale non ci si può rassegnare, perché no – esimi fondatori della sezione Udc di Balerna – effettivamente “Sa pò mia”. Non si può tranquillamente inneggiare alla violenza e all’uso delle armi per risolvere i problemi politici.
Per cui Marco Chiesa e Piero Marchesi sappiano che quando il 15 novembre verranno a Balerna a battezzare la nuova sezione, rischieranno forte di scattarsi allegri selfie in compagnia di personaggi su cui penderà una denuncia per intimidazioni e istigazione alla violenza.