Il Consiglio federale non sposa l'iniziativa popolare, ma condivide la preoccupazione di sgravare l'onere finanziario delle economie domestiche
L'iniziativa popolare federale “200 franchi bastano!”, che prevede per la Ssr una riduzione dei proventi del canone dagli attuali 1,25 miliardi di franchi a circa 650 milioni, avrebbe secondo il Consiglio federale conseguenze drastiche per l'offerta giornalistica e il radicamento regionale della Radiotelevisione svizzera.
L'esecutivo intende, dunque, presentare un controprogetto a livello di ordinanza nell'ambito della propria area di competenza e continuare soprattutto a stabilire autonomamente l'importo del canone radiotelevisivo.
D'altro canto il Consiglio federale condivide la preoccupazione dei promotori dell'iniziativa di sgravare l'onere finanziario delle economie domestiche e dell'economia. A tal fine, prevede una revisione parziale dell'ordinanza sulla radiotelevisione: entro il 2029 per le economie domestiche il canone passerà in due tappe dagli odierni 335 franchi a 300 franchi all'anno. Il Consiglio federale intende anche esentare dal canone le imprese con un fatturato annuo soggetto all'Iva fino a 1,2 milioni di franchi; attualmente la soglia di esenzione è di 500mila franchi.
La procedura di consultazione dura fino al 1° febbraio 2024. Prima delle vacanze estive del prossimo anno, il Consiglio federale presenterà al Parlamento il messaggio sull'iniziativa Ssr e contemporaneamente, alla luce dei risultati della consultazione, adotterà l'Ordinanza parzialmente riveduta.
La nuova concessione della Ssr sarà elaborata dopo la votazione popolare sull'iniziativa Ssr, prevista per il 2026. Sarà valida a partire dal 2029 e si baserà sulle grandi linee stabilite dal Consiglio federale il 7 settembre 2022, ossia la Ssr dovrà orientare maggiormente il suo mandato all'informazione, alla formazione e alla cultura. Nell'intrattenimento e nello sport, si concentrerà sulle aree non coperte da altri fornitori e focalizzerà la sua offerta online sui contenuti audio e audiovisivi. Spetta alla Ssr attuare nel dettaglio le misure di efficienza auspicate dal Consiglio federale. Nel 2024 il Consiglio federale prorogherà l'attuale concessione fino al 2028.