La società titolare dell'omonima piattaforma di affitti brevi avrebbe omesso di versare le imposte su oltre 4 milioni di euro di canoni riscossi in 4 anni
Un maxi sequestro di oltre 779 milioni e 453mila euro è stato eseguito ieri, 6 novembre, dalla Guardia di Finanza di Milano nei confronti di Airbnb Ireland Unlimited Company, titolare dell'omonima piattaforma di affitti brevi nonché di tre persone che hanno rivestito cariche di amministrazione all'interno del gruppo statunitense, tra il 2017 e il 2021, accusate dalla procura di Milano di frode fiscale: non hanno pagato l'imposta (la cosiddetta "cedolare secca") sui canoni che ammontano a quasi 4 miliardi di euro.
L'esecuzione del provvedimento cautelare firmato dal giudice per le indagini preliminari Angela Minerva, giunge al termine delle indagini condotte dal pm Giovanni Polizzi, Cristiana Roveda e Giancarla Serafini del secondo dipartimento guidato dall'aggiunto Tiziana Siciliano. Secondo gli accertamenti fiscali svolti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, AirBnb in Italia si è sottratta alla dichiarazione e al versamento al fisco di una somma pari all'importo sequestrato, che corrisponde al 21 per cento sui canoni di locazione breve corrisposti nel periodo 2017-2021 dagli ospiti che hanno prenotato nelle strutture ricettive che si appoggiano alla piattaforma.
Soldi che la società avrebbe dovuto prelevare alla fonte dal totale di 3'711'685'297 euro di affitti incassati, e quindi versare al fisco italiano: ciò che invece AirBnb, secondo gli inquirenti, non ha fatto, limitandosi a corrispondere ai proprietari degli immobili (host) la cifra versata dai locatari, dedotta la commissione addebitata per l'utilizzo della piattaforma, omettendo di saldare i conti con il fisco italiano per gli anni gennaio 2019-gennaio 2023.
Come annota il giudice Minerva, Airbnb "ormai da anni" ha "assunto la deliberata opzione aziendale" di non conformarsi alla normativa italiana sul versamento della cedolare secca sugli affitti brevi "con il fine precipuo di non rischiare la perdita di fette di mercato in favore della concorrenza".
La società ha affidato la propria replica a una nota: "Airbnb Ireland ha in corso una discussione con l'Agenzia delle Entrate dal giugno 2023 per risolvere questa questione. Siamo sorpresi e amareggiati dall'azione annunciata dal procuratore della Repubblica lunedì. Siamo fiduciosi di aver agito nel pieno rispetto della legge e intendiamo esercitare i nostri diritti in merito alla vicenda".