I sindaci dei due Comuni hanno consegnato al Consiglio di Stato l’istanza per l’avvio di una procedura d’aggregazione
La “promessa di matrimonio” fra Locarno e Lavertezzo, che confina fisicamente con il quartiere locarnese delle Gerre di Sotto, è stata consegnata oggi pomeriggio (venerdì 27 ottobre) a Palazzo delle Orsoline a Bellinzona, direttamente nelle mani del direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi e del capo della Sezione degli enti locali Marzio Della Santa, da parte dei rappresentanti dei due Municipi. Nello specifico, per Lavertezzo la sindaca Tamara Bettazza, il municipale Matteo Lanini (alla testa del Dicastero finanze ed economia) e il segretario comunale Damiano Gianella. Mentre per Locarno, oltre al sindaco Alain Scherrer erano presenti anche il municipale Nicola Pini (capo del Dicastero sviluppo economico e territoriale) e il coordinatore di dicastero Fausto Castiglione.
L’istanza d’aggregazione, come anticipato da laRegione, è figlia della proposta avanzata dal Municipio di Lavertezzo, dopo aver approfondito più scenari con il coinvolgimento diretto del Consiglio comunale. Da sempre fautrice delle fusioni comunali, la Città ha raccolto all’istante l’invito di Lavertezzo. E questo, come sottolinea Scherrer, «anche nella speranza che si tratti della scintilla che inneschi un circolo virtuoso sul fronte delle aggregazioni comunali, nel Locarnese da troppo tempo come ben sappiamo ferme al palo».
Gli fa eco la sindaca di Lavertezzo Tamara Bettazza: «Assieme ai membri del legislativo locale, eletti in rappresentanza della popolazione e dunque le prime ‘antenne’ di un Comune, abbiamo svolto un esaustivo lavoro di analisi su tre scenari. E, tirate le somme, l’esecutivo è giunto alla conclusione che la fusione con il Polo regionale sia quella che meglio risponde alle nostre aspettative e ai nostri bisogni».
Un’aggregazione comunale non si fonda dunque solo sugli ideali. Deve disporre di solide radici, che abbiano la concreta possibilità di rimanere saldamente affrancate al terreno, permettendo così la crescita di un albero solido e rigoglioso. Nell’istanza consegnata al Consiglio di Stato, i due esecutivi, come accennato, a proposito spiegano in una nota stampa: “Dopo aver svolto diverse analisi e confronti, riteniamo che si debba andare oltre la collaborazione intercomunale, considerato che alcune caratteristiche intrinseche ai nostri due Comuni, reciproci interessi economici e sociali, così come obiettivi condivisi possano concretizzarsi in un progetto aggregativo allo scopo, tra le altre cose, di rafforzare i servizi offerti alla cittadinanza, migliorare l’amministrazione generale della cosa pubblica e la gestione del territorio. A dimostrazione dei legami che già esistono, basti citare il fatto che parte del territorio di Locarno (Gerre di Sotto) è situata sul Piano di Magadino e confina con Lavertezzo”.
Ma non è tutto: “Oltre a ciò – aggiungono i due Municipi all’unisono –, riteniamo che gli attuali due enti locali costituiranno una comunità solida, che permetterà al comparto est di consolidare le proprie relazioni. Ad esempio, già attualmente alunni di Locarno dell’area agricola di fronte a Lavertezzo frequentano l’Istituto scolastico di quest’ultimo comune e diversi domiciliati nell’area partecipano alle sue attività”. Senza dimenticare l’ottima collaborazione nella gestione della fornitura d'acqua potabile. A proposito, per segnalare solo una delle ultime sinergie instaurate in ordine cronologico, va ricordato il recente progetto di collegamento tra i due acquedotti, realizzato in brevissimo tempo, che permetterà di migliorare e assicurare un più costante approvvigionamento in caso di siccità.
Consegnata l’istanza, ora si attende l’esito della relativa procedura. La Legge sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni del 16 dicembre 2003 (art. 4a), riassumendo, prevede che entro un anno dall’inoltro dell’istanza il Consiglio di Stato avvii uno studio d’aggregazione, definendone il comprensorio. Andrà dunque nominata una commissione, per la cui composizione gli esecutivi di Lavertezzo e Locarno propongono la seguente e bilanciata formula: per il Comune di Lavertezzo vi faranno parte il sindaco e due municipali con l’accompagnamento tecnico/amministrativo del segretario comunale; per la Città, il sindaco e due municipali, ma con l’accompagnamento tecnico/amministrativo del coordinatore del Dicastero finanze.
Nel corso della procedura, va infine rimarcato, sempre citando le norme in materia, che “tenuto conto degli obiettivi di legge e del Piano cantonale delle aggregazioni” è comunque “data facoltà al Consiglio di Stato di modificare lo scenario proposto con l’istanza, includendo o escludendo Comuni o frazioni” o anche di non dare seguito alla proposta. Contro eventuali decisioni negative del Consiglio di Stato, i Municipi, i legislativi e i cittadini dei Comuni interessati hanno comunque la possibilità di ricorso al Gran Consiglio. I sindaci di Lavertezzo e Locarno non hanno però dubbi e sono fermamente convinti di aver imboccato la strada giusta. Confidano dunque nella buona riuscita del processo innescato con la consegna dell’istanza d’aggregazione al Consiglio di Stato.