la nomina

Jean-Daniel Ruch sarà segretario di Stato per la sicurezza

Sessant’anni, è l'attuale ambasciatore svizzero in Turchia. Le prime parole sul caso Russia-Ucraina: ‘Davanti ai crimini nessuno è neutrale’

Jean-Daniel Ruch
(Keystone)
15 settembre 2023
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Da inizio gennaio, Jean-Daniel Ruch sarà il segretario di Stato della politica di sicurezza in seno al Dipartimento federale della difesa (Ddps). Il sessantenne, attuale ambasciatore svizzero in Turchia, è stato nominato oggi dal Consiglio federale.

Vista l'evoluzione della situazione di minaccia il Governo ha deciso di istituire una Segreteria di Stato della politica di sicurezza (Sepos) in seno al Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps), ha spiegato in conferenza stampa a Berna la ministra Viola Amherd. Alla testa di questo nuovo organo ci sarà Ruch. Insieme ai suoi circa 100 collaboratori assicurerà che la politica di sicurezza della Confederazione sia coerente.

I compiti

La Sepos anticipa ed elabora opzioni operative a livello strategico destinate ai decisori politici. Coordina tra loro gli strumenti di politica di sicurezza all'interno dell'Amministrazione federale. Tra i suoi compiti rientrano anche rappresentare il capo del Ddps all'interno di organismi internazionali e coordinare questioni di sicurezza aventi un orientamento nazionale e internazionale.

Ruch è un profondo conoscitore del sistema della politica di sicurezza in Svizzera e all'estero, ha sottolineato Amherd. Grazie al lavoro svolto in ambito nazionale e internazionale, alla sua esperienza pluriennale in ambito amministrativo e nel servizio diplomatico, nonché alla sua formazione e alle attività di perfezionamento, secondo il governo il suo profilo corrisponde integralmente a quello dei requisiti per la funzione di segretario di Stato.

La Nato e la neutralità

Davanti ai media Ruch si è detto onorato della nomina e ha parlato di una sorta di ritorno alle origini per lui. Ha pure citato alcuni versi di una poesia. "Ci troviamo in un momento chiave della storia d'Europa", ha poi affermato, evocando le principali sfide che ci attendono: sconvolgimenti geopolitici, progressi tecnologici, che stanno creando un mondo virtuale, e il riscaldamento climatico, già oggi fonte di conflitti. Sarà importante costruire legami fra vari settori e attori, dall'industria ai Cantoni, dalla difesa a Fedpol, e poi a livello internazionale, ha specificato rispondendo a un giornalista.

In conferenza stampa non sono mancate le domande sull'entità della futura cooperazione tra Svizzera e Nato, alle quali Ruch ha preferito non rispondere, prima di aver assunto il suo ruolo. "Prima di decidere, occorrerà riflettere e stilare una lista dei vari interessi in gioco", ha semplicemente affermato.

Interpellato in merito alla neutralità della Svizzera, ha sottolineato come questa non solo sia identitaria, ma grazie ad essa egli abbia potuto compiere molte cose in passato. Ha comunque tenuto a citare una frase che lo ha molto segnato: "Davanti al crimine nessuno è neutrale".

Il curriculum

Il suo curriculum è denso e diversificato. Ha concluso gli studi in relazioni internazionali e politica di sicurezza a Ginevra nel 1988. Dopo aver lavorato per tre anni presso l'Ufficio centrale della difesa dell'epoca in seno al Dipartimento militare federale, nel 1992 ha intrapreso la carriera nel servizio diplomatico presso il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae).

Nel corso della sua attività ha lavorato presso la Delegazione svizzera all'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) a Vienna, presso l'Ufficio dell'OSCE per le istituzioni democratiche e i diritti umani a Varsavia e come consulente politico del procuratore capo del Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia all'Aia, ha elencato la ministra della difesa.

Successivamente ha diretto la sezione Politica di pace dell'odierna divisione Sicurezza umana a Berna e allo stesso tempo era sostituto del capodivisione. A partire dal 2008 ha lavorato come rappresentante speciale per il Medio Oriente col titolo di ambasciatore, prima di diventare capo della Missione svizzera a Belgrado, poi a Tel Aviv e, dal 2021, ad Ankara.