Le infiltrazioni di superficie nelle captazioni in occasione di eventi estremi riduce l'efficacia dei sistemi di filtraggio e purificazione
Di fronte a fenomeni meteorologici come quelli che stanno interessando il Canton Ticino in questi giorni, ad andare in tilt sono anche le reti di distribuzione dell'acqua potabile. È il caso, in queste ore, in diverse località del Sopraceneri nelle quali l'utenza è invitata ad astenersi dal berla, dall'usarla per cucinare o lavarsi e a seguire precise indicazioni d'uso dell'oro blu. Blu si fa per dire, dal momento che il superamento di valori limite generato da infiltrazioni esterne fa scattare l'allarme sul rosso. Per capire come mai, malgrado i più moderni sistemi di disinfezione presenti nei serbatoi comunali (raggi UV e cloro in particolare), siano frequenti le criticità, ci siamo rivolti al direttore del Laboratorio cantonale, Nicola Forrer.
«In primo luogo occorre precisare che ci troviamo in una situazione di precipitazioni veramente eccezionale. Le abbondanti piogge possono essere all'origine di infiltrazioni di acqua di superficie nelle condotte idriche e nelle sorgenti; queste infiltrazioni portano a una contaminazione dell’acqua e a un suo intorbidimento che rende inefficace il processo di disinfezione svolto in particolare dagli apparecchi UV (raggi ultravioletti), i quali hanno il compito di eliminare i batteri e garantire la massima protezione da microrganismi. Precauzionalmente scatta quindi l'allarme e viene diramato un avviso di non potabilità». Un discorso simile si applica anche alla disinfezione tramite altri sistemi come quello a base di cloro. Se il contenuto di materia organica nell’acqua da sanificare è eccessivo, l'efficacia del trattamento viene meno.
Negli ultimi anni, le aziende idriche di tutto il Ticino hanno investito importanti risorse economiche per assicurare, all'utenza, un oro blu di assoluta qualità. Eppure in alcuni casi sembra non bastare... «Dobbiamo tener presente che ci troviamo confrontati con situazioni eccezionali, nelle quali l'acqua riesce a penetrare e infiltrarsi, malgrado tutte le misure adottate. La rete di approvvigionamento non potrà mai garantire, per ovvie ragioni, un'assoluta ermeticità. Un problema, questo, che tocca meno l'acqua di falda, in quanto naturalmente più protetta dalle infiltrazioni di acqua superficiale. Un discorso simile vale anche per le captazioni a lago».
A qualcuno, soprattutto quelle persone un po' più in là con gli anni, queste misure drastiche sembrano a volte eccessive. Dopotutto, in passato, quando ancora non c'erano simili apparecchiature di disinfezione, si è sempre consumata acqua senza che nessuno ci lasciasse le penne, argomentano. «Il problema di fondo è che l'acqua della rete idrica non è consumata solo da persone sane e in forma, ma anche da bambini e persone anziane, magari che presentano un sistema immunitario indebolito. Occorre dunque mettere al riparo tutti quanti dal correre rischi inutili. Il Laboratorio cantonale procede ogni anno con controlli periodici nelle varie aziende idriche. Procediamo a verifiche sia a livello ispettivo sia analitico e siamo interpellati in caso di criticità. Siamo poi noi, in ultima analisi, d'intesa con i responsabili delle varie Aziende locali ad autorizzare la revoca della non potabilità».