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Bocconi avvelenati a Biasca, tra casi accertati e sospetti

Un cane ha rischiato di morire sabato. Un altro è morto e si attende l'esito dell'autopsia. Ieri trovata morta anche una volpe nella medesima zona

La zona dove è stato ritrovato il boccone
8 agosto 2023
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«Non portate i vostri cani a passeggio in quella zona». È il monito della padrona di Trudy, ancora sotto shock, la cui cagnolina di razza bulldog inglese è morta sabato scorso. L’area in questione è la zona delle vigne, vicina alla Scuola dell’infanzia nord, in particolare le vie al Ponte, Sechign e al Legh di Biasca che costeggiano il fiume Brenno, un luogo dove molte persone si recano per passeggiare con i loro animali da compagnia. «Nessuno deve recarsi da quelle parti, almeno per un po’, io continuo a piangere per la mia recente perdita e non vorrei che altri debbano provare il dolore che sto vivendo io». L’esito dell’autopsia che la proprietaria ha fatto eseguire non è ancora noto: «Magari è morta perché era il suo destino, ma non credo, stava bene e tutto a un tratto l’ho vista con la schiuma alla bocca». A sollevare ancora più dubbi tra gli abitanti e i molti proprietari di cani vi è il recente avvelenamento confermato di un levriero italiano di quattro mesi avvenuto proprio sabato nella medesima zona. Il cucciolo Romolo di quattro mesi è sopravvissuto ma aveva messo in bocca un boccone avvelenato (che si presentava come una sorta di paté) senza però inghiottirlo, nei pressi di via Sechign. Il cane continuava a vomitare schiuma e stava male «per fortuna ha sputato il cibo perché se lo avesse ingoiato non si sarebbe salvato», ci dice la proprietaria. Il veterinario che ha soccorso il cane ha confermato l’avvelenamento e la proprietaria ha sporto denuncia contro ignoti.

Ieri mattina in via al Ponte è stata invece trovata una volpe morta. A seguito di questo ritrovamento un abitante del posto, nonché proprietario di alcuni cani, ha lanciato un appello su Facebook per mettere in guardia la popolazione e “far capire a tutti quello che succede a Biasca in questa zona”. Il post è stato condiviso ben 413 volte. «La gente è preoccupata e in tantissimi si stanno rendendo conto di quanto sta avvenendo da queste parti. Ma perché nessuno fa nulla? È possibile che le autorità non siano ancora intervenute per setacciare la zona e incastrare il responsabile? E se dovesse essere un bambino a mettere in bocca del veleno?», sono le domande sollevate dal biaschese. Proprio negli scorsi giorni è stato anche lanciato un appello sui social per reclutare interessati a perlustrare la zona e alcune persone si sono ritrovate per ispezionare l’area senza però trovare bocconi. «Negli ultimi vent’anni qui sono morti dodici cani. Ora non vogliamo stare a guardare mentre i nostri animali vengono avvelenati», aggiunge l’abitante della zona. L’uomo ha sporto denuncia oggi pomeriggio contro ignoti in polizia e ha allertato il guardiacaccia. «Quando è arrivato ha appurato che l’animale non aveva arti rotti, aveva però sangue che era fuoriuscito dal naso e la schiuma alla bocca. Molto probabilmente, anche in questo caso, si tratta di avvelenamento. Ora è stato allertato il veterinario cantonale e verrà eseguita l’autopsia per stabilire la causa del decesso», spiega il nostro interlocutore.

L’area di ritrovamento è nei pressi della scuola dell’infanzia. Una vicinanza che preoccupa gli abitanti della zona, non solo per il pericolo per gli animali, ma anche per i bambini che fra qualche settimana riprenderanno a frequentare l’asilo. Raggiunto dalla redazione il sindaco di Biasca Loris Galbusera fa presente che il Municipio è al corrente di casi analoghi avvenuti nella medesima zona in passato. «Per quanto riguarda le recenti vicende la competenza è però della polizia, che coinvolgerà il Comune se lo riterrà opportuno. A quel punto il Municipio valuterà come intervenire».

La Polizia: ‘Importanti gli indizi e le prove concrete’

Contattiamo la polizia per chiedere che tipo di accertamenti svolge dopo queste segnalazioni. «Vengono effettuati gli accertamenti possibili a seguito di quanto viene ritrovato. In sostanza viene svolta un’inchiesta come per qualsiasi altra attività di polizia giudiziaria. Vi è inoltre la possibilità di effettuare dei pattugliamenti che tengano in maggiore considerazione la zona presa di mira da chi è intenzionato ad avvelenare gli animali», risponde Ivano Bodino, capoposto della Polizia cantonale di Biasca. Chiediamo se la zona in cui è stato ritrovato un boccone avvelenato viene setacciata. «In particolare se la segnalazione giunge celermente vengono perlustrate la zona del ritrovamento e le immediate vicinanze. Spesso l’eventuale ritrovamento di altri bocconi viene reso difficoltoso dalla morfologia della zona (luoghi impervi, prati con erba alta e argini di fiumi)». Se vi è una persona sospettata cosa si fa? «Importanti sono gli indizi e le prove concrete che possono incastrare il colpevole. Più velocemente giunge la segnalazione, maggiori sono le probabilità di riuscirci».