Il Corpo della cittadina sta valutando l'episodio, avvenuto sabato sera. E il Ministero pubblico apre un incarto
La piazzola di un distributore di benzina lungo una strada, solitamente di grande traffico, di Chiasso: è sabato sera. Un gruppo di agenti della Polizia comunale della cittadina ferma una persona. Sono in sei. Seguono attimi concitati. L'uomo viene ‘placcato’, le mani dietro la schiena, pronte per essere ammanettate. I poliziotti gli sono tutti attorno: il fermato viene curvato sull'auto di servizio. All'improvviso si avverte una botta: uno di loro gli sbatte la testa contro il cofano del veicolo. Dall'altra parte della strada un gruppo di persone assiste alla scena e la riprende con il cellulare. Ben presto il video finisce sui social media e fa il giro della rete.
Cosa è successo? Perché la Polizia comunale è intervenuta? E per quale motivo ha fatto capo a metodi un po’ rudi per fermare quel sospettato? È lo stesso comandante del Corpo di polizia d Chiasso, Nicolas Poncini, a rispondere ai nostri interrogativi. «Sabato i nostri agenti sono stati allarmati per una rissa in corso – nell'area della stazione di servizio, dove è intervenuta pure la sicurezza privata, ndr –. La persona in questione – ci spiega il comandante – era esagitata e violenta: al momento non posso aggiungere altro. E ciò ha causato un fermo con mezzi coercitivi». Proporzionale a quanto accaduto? «Se vi è stato un abuso di forza, lo valuteremo. Come valutiamo, del resto, tutti gli interventi», ci dice Poncini.
Di quanto avvenuto sabato sera a Chiasso si sta interessando pure la Procura. Da noi contattato il Ministero pubblico ha confermato, infatti, di essere al corrente del video e di aver aperto un incarto su quanto accaduto. Incarto che si trova ora nelle sue fasi preliminari.
Di recente nel Mendrisiotto un altro fermo muscoloso aveva fatto parlare e agire la Procura. Al centro di un procedimento aperto dal procuratore generale Andrea Pagani una decina di rappresentanti delle forze dell’ordine e il loro comportamento in occasione dell’arresto di due magrebini richiedenti l’asilo, la notte tra il 25 e il 26 gennaio scorsi a Balerna. I reati ipotizzati in quel caso sono abuso di autorità, lesioni semplici e favoreggiamento. Anche in quella circostanza a intervenire con forza, tra gli altri, è stato un agente della Comunale di Chiasso, poi sospeso dal Municipio.
Di fatto, chiediamo ancora al comandante Poncini, è il secondo episodio per la polizia di Chiasso. «Per noi è sempre più difficile operare sul territorio. Giornalmente si registrano diversi interventi simili. Con questo non si vuole scusare nessuno. Se si interviene correttamente bene, se no c’è da rivedere qualcosa, di sicuro».