Dopo Stabio, Castel San Pietro e Chiasso, a giugno si inaugurerà lo spazio didattico di Novazzano. E Tremona potrebbe seguire l’esempio
Nel Mendrisiotto la scuola all’aria aperta piace. E si sta pian piano concretizzando in varie località con la realizzazione di aule didattiche nel bosco, costituite fondamentalmente da tronchi, lavagne e panchine di legno. Un’occasione per permettere ai bambini di uscire dall’usuale cornice scolastica e stare a contatto con la natura. Stabio, Chiasso e Castel San Pietro vantano già da qualche tempo la presenza di simili spazi. Novazzano è pronto ad aggiungersi alla lista. E Tremona (forse) seguirà l’esempio. Ma non solo.
La prima ‘scuola nel bosco’ è nata in Danimarca, su iniziativa di alcuni genitori. Negli anni Settanta questi gruppi si sono moltiplicati in tutta la Scandinavia e hanno raggiunto anche la Svizzera. Le prime scuole dell’infanzia nel bosco sono state aperte nel 1998 a Zurigo e San Gallo.
L'idea non è però una novità alle nostre latitudini, sono infatti già diversi i comuni del Mendrisiotto che hanno sviluppato il progetto. A Chiasso, il polmone verde del Penz si è arricchito con la realizzazione di un’aula nei pressi della Madonnina.
Stabio vanta invece l’aula nel bosco dal 2021 in zona Colorine, che fa parte dell’offerta del Parco del Laveggio. La sola ad avere un tetto sotto il quale ripararsi. L’obiettivo, ci ha spiegato il Municipio, è quello di offrire alle scuole più possibilità sul territorio. Una delle idee è di affiancare le lezioni sul Laveggio alla visita del Museo della civiltà contadina o alla selva castanile nei mesi invernali. Un’offerta che verrà proposta una volta terminati i lavori di ristrutturazione del museo.
A Castel San Pietro, l’unione ha fatto la forza. La zona Golbina è stata individuata come il luogo ideale per ricavarvi l’aula naturale, dove già si trovano le tre costruzioni dedicate alle attività degli Scout. Il Comune e gli Scout ‘Burot’ hanno unito le risorse a disposizione compiendo piccoli accorgimenti a favore dell’apprendimento e hanno così garantito alle scuole elementari la possibilità di fare lezioni all’aria aperta. «Ci sono due prime elementari – ci illustra la sindaca di Castel San Pietro, Alessia Ponti – che la utilizzano regolarmente, una volta alla settimana. Per ora solo le prime hanno un programma che prevede che un giorno a settimana sono nel bosco. Le altre classi frequentano la zona in maniera più sporadica».
Ma non è finita qui. La Città di Mendrisio ha ricevuto una domanda di costruzione da parte del Patriziato di Tremona per la realizzazione di un’aula didattica in località Bizaron. Se il progetto dovesse andare in porto, si tratterebbe di uno spazio in più per imparare all’aria aperta. Per Mendrisio, ci spiega il capodicastero Istruzione Samuel Maffi, «nonostante non vi sia un’aula didattica di questo tipo, il tema del bosco è comunque predominante per quanto riguarda le tematiche territoriali e ambientali svolte all’interno dell’istituto scolastico». Nel parco Canavée, per esempio, «continua a essere utilizzato lo spazio retrostante le scuole come aula nel bosco».
La Scuola dell’infanzia di Genestrerio sfrutta invece la zona boschiva di Valera, in cui uno spazio delimitato è stato adibito ad aula nel bosco; in questo luogo, a cadenza mensile, si svolgono attività in collaborazione con il Wwf (e non solo). Mentre Meride ha la sua aula didattica/museo a cielo aperto a Carpanee.
Novazzano non manca all’appello. A metà giugno verrà infatti inaugurato un parco giochi in cui sarà presente anche un’aula nel bosco, cornice la piantagione di castagni in zona Boschetto.