Assemblea generale all'Hallenstadion di Zurigo. Al centro del dibattito l'elezione del Cda con l'analisi dei conti e della maxiperdita del 2022
È il giorno dell'addio per Credit Suisse, perlomeno per quanto riguarda gli azionisti: per la (probabile) ultima volta si tiene stamani all'Hallenstadion di Zurigo l'assemblea generale, la prima da tempo in presenza, dopo tre anni di restrizioni Covid.
È attesa una riunione ad alto contenuto emotivo. Sarà l'ultima volta che gli azionisti potranno dire la loro, più in modo simbolico che concreto: non hanno infatti voce in capitolo sull'aspetto più importante di quanto sta succedendo alla loro società, l'acquisizione da parte di Ubs.
Sono stati stralciati dall'ordine del giorno anche punti quali il discarico – cioè l'atto formale che mette i vertici al riparo da azioni di responsabilità per quanto hanno fatto durante l'anno – per i membri della direzione e del consiglio di amministrazione (Cda), come pure la richiesta di un cosiddetto bonus di trasformazione per i componenti della direzione, una gratifica per complessivi 30 milioni di franchi che sarebbe stata erogata in caso di successo nella fase di ristrutturazione in cui era impegnata la grande banca, prima di essere travolta da una crisi di fiducia e di liquidità.
Concretamente l'atto più importante sarà l'elezione del Cda. Gli attuali membri – compreso il presidente Axel Lehmann – si ricandidano e c'è da scommettere che vi sarà dibattito. Si analizzeranno anche i conti 2022, chiusi con una maxi-perdita di 7,3 miliardi. Sarà chiamato a rispondere in particolare il Ceo Ulrich Körner.
L'interesse per l'assemblea è grande: sono attesi numerosi azionisti e anche decine di giornalisti, provenienti pure dall'estero.