L’associazione Stregaverde ridà vita ai sedimi trascurati piantando fiori e spezie. Coltivata un’area vicino a Sasso Corbaro. Si cercano volontari e fondi
Dove prima c’erano rovi e felci ora c’è lavanda. Prendi un vecchio terreno abbandonato, mettici la passione di cinque donne, una buona dose di fatica e tanto amore per la natura ed ecco il progetto della neonata associazione Stregaverde; un’iniziativa che intende ridare vita ai prati trascurati. Il primo a essere stato coltivato si trova accanto al castello Sasso Corbaro di Bellinzona, un’area di 1’300 metri quadrati che ora profuma di fiori ma anche di timo e rosmarino. Infatti, oltre alla lavanda sono state piantate spezie, fiori e piante, come salvia bianca ed elicriso per ricavarne tisane; rosa di damasco, carciofo, liquirizia e asperula (un fiore che viene utilizzato per profumi e per aromatizzare vini e gazzose). Il terreno accanto al castello è stato messo a disposizione gratuitamente per quindici anni da un privato e sarà la sede principale dell’associazione. Mentre per poter lavorare su altri due sedimi attorno al castello di Montebello, Stregaverde è in attesa del via libera da parte del Comune che ne è proprietario. «Il nostro obiettivo è dar vita a questi terreni rendendoli più fioriti», spiega Floriana Abete, presidente dell’associazione. A interessare sono particolarmente i terreni non edificabili, cosicché piante e fiori possano essere mantenuti nel tempo. Ma il sodalizio intende anche favorire la biodiversità sostenendo la vita d’insetti e uccelli. La coltivazione del terreno è stata fatta seguendo il metodo biologico, quindi senza l’utilizzo di pesticidi. «Stiamo anche mettendo a punto un sistema per non dover irrigare le piante», fa presente Abete. Grazie a un folto strato di fieno e paglia posizionato sul fondo e attorno alle piante si riesce a mantenere l’umidità e a impedire alle erbacce di crescere.
Ora l’associazione è alla ricerca di fondi per ristrutturare una casetta presente sul sedime, per acquistare macchinari per lavorare sul terreno e altro materiale, acquistare il fieno, sistemare il recinto e finanziare la produzione di talee che verrebbero piantate negli altri terreni. Per questo motivo è stata lanciata una campagna di raccolta fondi in collaborazione con la banca Raiffeisen che durerà fino all’8 aprile e che mira a raccogliere 28mila franchi. Per aderire al sodalizio è necessario donare 100 franchi e in cambio si riceveranno alcuni prodotti dell’associazione (come oli essenziali o tisane) o vi sarà la possibilità di scegliere un nome per una pianta di lavanda. Oltre all’aiuto economico le donne di Stregaverde sono alla ricerca di volontari e a tal proposito lanciano l’appello a farsi avanti a tutti gli interessati. Per info e donazioni: www.lokalhelden.ch/it/lavanda-svizzera.
L’idea dell’associazione è di rendere la casa un punto d’incontro dove organizzare corsi per imparare a fare la marmellata, gli sciroppi e osservare la distillazione di un olio essenziale. «Ci piacerebbe anche invitare gli allievi delle scuole per mostrar loro il progetto e spiegare come si può interagire con la natura e cosa si può ricavare da un fiore», spiega Abete.
Floriana Abete ha cominciato a coltivare lavanda nel 2017 quando stava vivendo un periodo difficile a causa della malattia che aveva colpito un suo caro. «Quando stavo a contatto con questa pianta mi sentivo serena e quindi ho continuato coltivarla perché mi aiutava a non crollare nei momenti più duri». Ha così iniziato a vendere i fiori al mercato di Bellinzona e a produrre alcuni prodotti «essendo naturopata ho sempre avuto la passione per gli oli essenziali e per i prodotti di cura e benessere», racconta. Fino a quando, con l’amica Marija Medic, ha deciso di fondare l’associazione Stregaverde per continuare a coltivare lavanda «e creare qualcosa di bello anche per la popolazione che può venire a farci visita».
L’associazione ha un nome intrigante… «L’abbiamo scelto perché il nostro comitato è composto da cinque donne e quando facciamo gli sciroppi utilizziamo dei pentoloni giganti che richiamano quelli usati dalle streghe quando preparavano gli intrugli benefici per la salute». Siccome una donna del comitato è apicoltrice, con l’arrivo della primavera l’associazione conterà sul suo aiuto per posizionare delle arnie e fare il miele di lavanda, che peraltro è molto pregiato e difficile da reperire.
Il terreno vicino al castello di Sasso Corbaro prima dell’intervento di Stregaverde si presentava come una sorta di giungla. Era inaccessibile, c’erano felci alte due metri e rovi aggrovigliati al recinto. C’era addirittura un pero sommerso dai rovi che nemmeno si vedeva. «Ci siamo armate di pazienza e forza e abbiamo potato e tagliato. Abbiamo chiesto aiuto sui social e in una giornata di ottobre ci siamo fatte aiutare da una quarantina di amici e volontari», racconta la nostra interlocutrice.
Il gruppo ha piantato circa 800 piante che erano state precedentemente coltivate dalla presidente in un altro terreno. I volontari si sono anche serviti di una ruspa per rifare i terrazzamenti che c’erano e dove il mezzo non riusciva ad accedere sono stati sistemati a mano. «Quel giorno ci hanno raggiunto anche degli anziani che ci hanno sostenuto portando cibo e bevande. È stata una bella giornata di lavoro che ci ha permesso di ridare vita al terreno». Il prossimo appuntamento è per una domenica di giugno (data da definire) per la festa d’inaugurazione e per presentare il terreno e il progetto alla popolazione.