laR+ Bellinzonese

I terreni abbandonati ora profumano di lavanda

L’associazione Stregaverde ridà vita ai sedimi trascurati piantando fiori e spezie. Coltivata un’area vicino a Sasso Corbaro. Si cercano volontari e fondi

Floriana Abete (presidente)
7 febbraio 2023
|

Dove prima c’erano rovi e felci ora c’è lavanda. Prendi un vecchio terreno abbandonato, mettici la passione di cinque donne, una buona dose di fatica e tanto amore per la natura ed ecco il progetto della neonata associazione Stregaverde; un’iniziativa che intende ridare vita ai prati trascurati. Il primo a essere stato coltivato si trova accanto al castello Sasso Corbaro di Bellinzona, un’area di 1’300 metri quadrati che ora profuma di fiori ma anche di timo e rosmarino. Infatti, oltre alla lavanda sono state piantate spezie, fiori e piante, come salvia bianca ed elicriso per ricavarne tisane; rosa di damasco, carciofo, liquirizia e asperula (un fiore che viene utilizzato per profumi e per aromatizzare vini e gazzose). Il terreno accanto al castello è stato messo a disposizione gratuitamente per quindici anni da un privato e sarà la sede principale dell’associazione. Mentre per poter lavorare su altri due sedimi attorno al castello di Montebello, Stregaverde è in attesa del via libera da parte del Comune che ne è proprietario. «Il nostro obiettivo è dar vita a questi terreni rendendoli più fioriti», spiega Floriana Abete, presidente dell’associazione. A interessare sono particolarmente i terreni non edificabili, cosicché piante e fiori possano essere mantenuti nel tempo. Ma il sodalizio intende anche favorire la biodiversità sostenendo la vita d’insetti e uccelli. La coltivazione del terreno è stata fatta seguendo il metodo biologico, quindi senza l’utilizzo di pesticidi. «Stiamo anche mettendo a punto un sistema per non dover irrigare le piante», fa presente Abete. Grazie a un folto strato di fieno e paglia posizionato sul fondo e attorno alle piante si riesce a mantenere l’umidità e a impedire alle erbacce di crescere.

Avviato un crowdfunding

Ora l’associazione è alla ricerca di fondi per ristrutturare una casetta presente sul sedime, per acquistare macchinari per lavorare sul terreno e altro materiale, acquistare il fieno, sistemare il recinto e finanziare la produzione di talee che verrebbero piantate negli altri terreni. Per questo motivo è stata lanciata una campagna di raccolta fondi in collaborazione con la banca Raiffeisen che durerà fino all’8 aprile e che mira a raccogliere 28mila franchi. Per aderire al sodalizio è necessario donare 100 franchi e in cambio si riceveranno alcuni prodotti dell’associazione (come oli essenziali o tisane) o vi sarà la possibilità di scegliere un nome per una pianta di lavanda. Oltre all’aiuto economico le donne di Stregaverde sono alla ricerca di volontari e a tal proposito lanciano l’appello a farsi avanti a tutti gli interessati. Per info e donazioni: www.lokalhelden.ch/it/lavanda-svizzera.

Un piccolo laboratorio

L’idea dell’associazione è di rendere la casa un punto d’incontro dove organizzare corsi per imparare a fare la marmellata, gli sciroppi e osservare la distillazione di un olio essenziale. «Ci piacerebbe anche invitare gli allievi delle scuole per mostrar loro il progetto e spiegare come si può interagire con la natura e cosa si può ricavare da un fiore», spiega Abete.

Floriana Abete ha cominciato a coltivare lavanda nel 2017 quando stava vivendo un periodo difficile a causa della malattia che aveva colpito un suo caro. «Quando stavo a contatto con questa pianta mi sentivo serena e quindi ho continuato coltivarla perché mi aiutava a non crollare nei momenti più duri». Ha così iniziato a vendere i fiori al mercato di Bellinzona e a produrre alcuni prodotti «essendo naturopata ho sempre avuto la passione per gli oli essenziali e per i prodotti di cura e benessere», racconta. Fino a quando, con l’amica Marija Medic, ha deciso di fondare l’associazione Stregaverde per continuare a coltivare lavanda «e creare qualcosa di bello anche per la popolazione che può venire a farci visita».

Pentoloni e intrugli

L’associazione ha un nome intrigante… «L’abbiamo scelto perché il nostro comitato è composto da cinque donne e quando facciamo gli sciroppi utilizziamo dei pentoloni giganti che richiamano quelli usati dalle streghe quando preparavano gli intrugli benefici per la salute». Siccome una donna del comitato è apicoltrice, con l’arrivo della primavera l’associazione conterà sul suo aiuto per posizionare delle arnie e fare il miele di lavanda, che peraltro è molto pregiato e difficile da reperire.

Prima era una ‘giungla’

Il terreno vicino al castello di Sasso Corbaro prima dell’intervento di Stregaverde si presentava come una sorta di giungla. Era inaccessibile, c’erano felci alte due metri e rovi aggrovigliati al recinto. C’era addirittura un pero sommerso dai rovi che nemmeno si vedeva. «Ci siamo armate di pazienza e forza e abbiamo potato e tagliato. Abbiamo chiesto aiuto sui social e in una giornata di ottobre ci siamo fatte aiutare da una quarantina di amici e volontari», racconta la nostra interlocutrice.

Il gruppo ha piantato circa 800 piante che erano state precedentemente coltivate dalla presidente in un altro terreno. I volontari si sono anche serviti di una ruspa per rifare i terrazzamenti che c’erano e dove il mezzo non riusciva ad accedere sono stati sistemati a mano. «Quel giorno ci hanno raggiunto anche degli anziani che ci hanno sostenuto portando cibo e bevande. È stata una bella giornata di lavoro che ci ha permesso di ridare vita al terreno». Il prossimo appuntamento è per una domenica di giugno (data da definire) per la festa d’inaugurazione e per presentare il terreno e il progetto alla popolazione.