Bellinzonese

Figlio ripetutamente toccato: ‘Ma non c’era desiderio sessuale’

Chiesti tre anni di carcere per il padre accusato di aver approfittato del bambino. ‘Si trattava di un gioco, di gesti goliardici’

Il dibattimento si svolge a porte chiuse
(Ti-Press)
24 gennaio 2023
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È accusato di aver ripetutamente coinvolto in situazioni sessuali il figlio minore di 10 anni (si parla di toccamenti reciproci nelle parti intime), tra le mura di casa, per un periodo di tre anni approfittando della sua figura di genitore. Comparso questa mattina nell’aula penale di Lugano, l’uomo – dietro le sbarre da maggio 2022 in regime di esecuzione anticipata della pena – contesta i fatti riportati nell’atto d’accusa stilato dal procuratore pubblico Simone Barca, che al termine della sua requisitoria ha chiesto una pena detentiva di tre anni, di cui almeno 18 mesi da espiare. I reati prospettati sono ripetuti atti sessuali con fanciulli, coazione sessuale e ripetuti atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere. «Non c’era assolutamente intenzione sessuale e mio figlio non ha mai detto di essere infastidito», ha affermato l’uomo rispondendo alle domande del giudice Amos Pagnamenta. In sostanza l’imputato riduce a un gioco, a gesti goliardici con un fine ludico, le dinamiche (per il padre «solo due o tre occasioni») di cui ha riferito in sede d’inchiesta il minore, il quale ha sì confermato agli inquirenti l’esistenza del gioco della lotta sul divano, ma che erano situazioni diverse da quelle dei ripetuti palpeggiamenti subiti in vari locali dell’abitazione (sotto la doccia, sul divano, in camera da letto, in mansarda). «Per l’imputato non c’è nessuna attenuante: non ha mai collaborato, ha sminuito e banalizzato i fatti dimostrando di non aver compreso la gravità di quanto commesso», ha sottolineato il procuratore pubblico.

Se per l’accusa non ci sono dubbi circa l’attendibilità della versione fornita dal giovane e la mancata assunzione di responsabilità da parte del padre, per la difesa non c’è invece stata una volontà sessuale, «ma un’enorme sottovalutazione di ciò che era giusto o non giusto fare nell’ambito di uno stupido gioco in cui effettivamente si è spinto oltre». Riconoscendo solo il reato di atti sessuali con fanciulli per i fatti avvenuti durante la lotta sul divano, l’avvocato difensore Niccolò Giovanettina ha chiesto una pena detentiva di 12 mesi sospesi con la condizionale, opponendosi anche all’espulsione dell’uomo – cittadino straniero – dalla Svizzera per 7 anni come chiesto dalla pubblica accusa. In riferimento agli altri episodi, per la difesa non ci sono prove sufficientemente fondate per accertarli.

Da parte sua l’avvocata Sandra Xavier, dopo aver sottolineato le sofferenze patite dal giovane a causa dei soprusi subiti, ha chiesto per il suo assistito un risarcimento per torto morale pari a 5mila franchi.

La sentenza sarà pronunciata oggi pomeriggio.

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