Estero

Il Papa restituisce alla Grecia tre frammenti del Partenone

I reperti sono giunti in Vaticano nel XIX secolo: si tratta di una testa di cavallo, una di fanciullo e una di un uomo barbuto

(Foto: Egisto Sani, Flickr, CC)
16 dicembre 2022
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Nel giorno in cui diffonde il suo Messaggio per la giornata mondiale della Pace e condanna il "virus" difficile della guerra perché frutto di cuori corrotti, Francesco compie anche un significativo gesto di riconciliazione sulla via del cammino ecumenico in favore delle autorità ortodosse greche.

"Quale segno concreto del sincero desiderio di proseguire nel cammino ecumenico di testimonianza della Verità - informa la sala stampa - Francesco ha deciso di donare a Sua Beatitudine Ieronymos II, arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, i tre frammenti del Partenone, da secoli custoditi con cura presso le Collezioni Pontificie e nei Musei Vaticani ed esposti a milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo".

Si tratta di "tre frammenti in marmo pentelico, giunti in Vaticano nel corso del XIX secolo" e che "appartengono alla decorazione scultorea del Partenone risalente al 447-432 a.C." Come si sa, l’apparato figurativo del tempio ateniese è opera dello scultore Fidia. I tre frammenti sono pezzi non secondari di quel Partenone in parte ancora oggetto di un decennale contenzioso tra Atene e il British Museum di Londra: la testa del cavallo proviene dal frontone occidentale dell’edificio, sul quale era rappresentata la disputa tra Atena e Poseidone per il dominio dell’Attica; nel frammento è stato identificato uno dei cavalli della quadriga di Atena.

Nel rilievo con testa di fanciullo è stato riconosciuto un personaggio presente nel fregio che avvolgeva la cella del tempio: un portatore delle focacce che venivano offerte durante la processione delle Panatenee in onore di Atena. La testa maschile barbata è stata invece attribuita a una delle metope del lato meridionale dell’edificio, dove era raffigurata una Centauromachia.

"E’ con grande gioia e gratitudine che la Grecia accoglie la donazione dei tre frammenti che saranno riuniti alle Sculture del Partenone al Museo dell’Acropoli di Atene", ha fatto sapere all’agenzia di stampa italiana ANSA la ministra della Cultura greca Lina Mendoni e più in generale nella capitale greca si sottolinea "la natura spirituale e fraterna del gesto del Papa nei confronti della Chiesa ortodossa di Grecia".

Se la diplomazia dell’arte sembra dunque aprire porte almeno nel campo ecumenico, il quadro tracciato dal Papa nel Messaggio per la Pace indica al contrario uno scenario mondiale prima schiacciato "dalla notte della pandemia", e ora dal flagello della guerra in Ucraina.

Di certo - scrive Francesco per la Giornata mondiale della Pace che si celebra il primo gennaio 2023 -, non è questa l’era post-Covid che speravamo. Questa guerra e gli altri conflitti sparsi per il globo, rappresenta una sconfitta per l’umanità. Mentre per il Covid-19 si è trovato un vaccino, per la guerra ancora non si sono trovate soluzioni adeguate. Certamente il virus della guerra è più difficile da sconfiggere perché non proviene dall’esterno, ma dall’interno del cuore umano, corrotto dal peccato".

Ma, prosegue il Pontefice, "la fratellanza umana è il tesoro più grande lasciato dal Covid", e solo mettendo da parte "gli interessi particolari", si superano le crisi. Davanti a noi si aprono possibilità solo se avanziamo sulla strada di "rivisitare il tema della garanzia della salute pubblica per tutti; promuovere azioni di pace per mettere fine a conflitti e guerre; prenderci cura in maniera concertata della nostra casa comune e attuare chiare ed efficaci misure per far fronte al cambiamento climatico; combattere il virus delle disuguaglianze e garantire il cibo e un lavoro dignitoso per tutti, sostenendo quanti non hanno neppure un salario minimo".

"Lo scandalo dei popoli affamati - aggiunge - ci ferisce. Abbiamo bisogno di sviluppare, con politiche adeguate, l’accoglienza e l’integrazione, in particolare nei confronti dei migranti e degli scartati".