Luganese

Casa Alta di Viganello, il colore non c’è ma fa già discutere

Scatta l’interpellanza al Municipio di Lugano sull’ipotesi di tinteggio delle facciate dell’edificio all’incrocio tra via Taddei e via La Santa

Quei colori dietro l’impalcatura inquietano alcuni consiglieri comunali
(Interpellanza)
31 ottobre 2022
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I colori non ci sono ancora, ma non ha mancato di sollevare perplessità l’ipotesi di tinteggio di blu e giallo delle facciate di Casa Alta a Viganello. Dopo l’articolo pubblicato due settimane fa su queste colonne, ci sono stati un sopralluogo dell’Ufficio tecnico della Città di Lugano e un atto parlamentare a livello comunale. Per il momento, occorre precisare che i lavori all’edificio più alto del Ticino sono in corso, per il risanamento e la velatura delle facciate. Prima di procedere con l’eventuale tinteggiatura di color blu, che è peraltro già stata approvata dall’assemblea dei proprietari nel novembre dell’anno scorso, e di eventualmente verniciare di giallo alcuni piani del palazzo (intervento quest’ultimo non votato), i proprietari verranno convocati per prendere una decisione definitiva. Queste informazioni ci sono state fornite da un comproprietario e sono state confermate dalla società che amministra lo stabile situato all’incrocio tra via Luigi Taddei e via la Santa.

Quelle immagini fanno pensare

Nell’interpellanza interpartitica giunta in redazione (primo firmatario il consigliere comunale socialista di Lugano Aurelio Sargenti) ci sono "immagini allegate, scattate sul cantiere, dalle quali sembrerebbe che siano già state realizzate le fasce orizzontali intonacate di bianco a supporto di un’imminente esecuzione della tinteggiatura a strisce gialle e blu"... Da qui, nascono le prime due domande al Municipio di Lugano: ‘Corrisponde al vero che si siano già realizzate tutte le fasce d’intonaco senza avere un’apposita licenza edilizia che approvi questa nuova variante? Se sì, sono stati fermati i lavori sul cantiere?". Secondo nostre informazioni, come detto, la Divisione edilizia privata è intervenuta con un sopralluogo nel cantiere e avrebbe fermato cautelativamente i lavori. La società che amministra lo stabile ha tuttavia spiegato che per il momento i lavori in corso interessano il risanamento delle facciate e dei balconi del palazzo e prima di presentare la necessaria notifica, intende riunire l’assemblea dei proprietari dell’immobile. L’interpellanza però insiste: "Da informazioni assunte sappiamo che la competenza relativa alle ’case torri’ è di spettanza del Cantone; esso agisce dopo aver sentito l’Ufficio Natura e Paesaggio e la sua Commissione. Non c’è il rischio che i lavori di tinteggiatura proseguano prima che dal Cantone arrivi la valutazione della variante? Dovesse arrivare una bocciatura della variante in questione e i lavori nel frattempo fossero proseguiti, quale posizione assumerà il Municipio?" Insomma, gli interpellanti mettono le mani avanti, temendo il peggio.

Blu e giallo ancora da votare

In realtà, come detto, la maggioranza dei proprietari, per il momento, ha dato il via libera soltanto agli interventi di pittura e intonaco per colorare di blu le facciate di ogni piano. Un via libera che peraltro dovrà essere ratificato in una prossima riunione, quando verrà messa ai voti anche l’opzione di dipingere di giallo due o tre dei quindici piani di Casa Alta. La Città di Lugano ha finora autorizzato la realizzazione di una velatura trasparente e incolore delle facciate, ma non ha rilasciato alcun permesso per i tinteggi. Il prospettato intervento fa tuttavia discutere in città, non soltanto gli addetti ai lavori (architetti e paesaggisti) perché, si legge nell’interpellanza, "altro non farebbe che aumentare visivamente l’impatto dell’imponente edificio sul territorio luganese e appiattirebbe l’effetto ondulatorio delle balconate. Esempi non felici di case colorate in vari modi, purtroppo, ne abbiamo molti; quindi non ne abbiamo bisogno di altri, specie per quanto riguarda edifici a torre visibili anche da grandi distanze. Spesso si sottovaluta quanto una discutibile scelta privata, come la tinteggiatura delle facciate di un edificio, a maggior ragione se è alto circa 110 metri, possa avere un effetto pubblico sfavorevole o addirittura negativo, perché chi costruisce non cambia solo la sua proprietà, ma inserisce un nuovo segno nel contesto paesaggistico.

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