La mozione Romano segna un altro punto a favore. Il deputato: ‘Se anche la Camera alta voterà sì, il mandato alle Ffs sarà chiaro’
Il Mendrisiotto sta riuscendo a fare breccia nella politica federale. Locomotiva la mozione del consigliere nazionale Marco Romano (Centro), l’obiettivo di inserire anche il Distretto a sud nella rete dei collegamenti a lunga percorrenza lungo la via ferrata svizzera sta trovando sostenitori anche tra i deputati della Camera alta. Con una votazione netta – 10 favorevoli, 2 contrari e un astenuto –, la Commissione dei trasporti del Consiglio degli Stati ha fatto sue le conclusioni dell’atto parlamentare. Ciò che sembra aprire la strada verso il dibattito finale che potrebbe mettere un sigillo definitivo sulla concessione delle fermate Intercity a meridione di Lugano. Se le parole hanno un peso (anche politico) quelle che la Commissione ha affidato ieri a una nota ufficiale sono più che importanti. Il gremio condivide, infatti, il "parere secondo cui gli attuali collegamenti a lunga distanza del Mendrisiotto non rendono giustizia all’importanza economica e geografica di questa regione". La richiesta formale che si aggiunge all’indicazione uscita dal Nazionale è quella, quindi, di "incaricare il Consiglio federale di integrare il Mendrisiotto nella rete IC".
Questa nuova buona notizia dà forza alle speranze del territorio. Il presidente della Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio, Andrea Rigamonti, è rincuorato, ma si mantiene cauto. «Non possiamo ancora cantar vittoria – commenta raggiunto da ‘laRegione’ –. Il lavoro non è finito anche se il preavviso della Commissione rappresenta un passo avanti». A infondere fiducia c’è un dato in particolare. «È l’aspetto numerico del voto, che fa piacere in vista del dibattito agli Stati. Certo la Crtm – conferma il presidente – continuerà a fare pressione sui membri della Camera alta. Soprattutto per sensibilizzare sull’importanza strategica dei collegamenti Intercity per Mendrisio e Chiasso».
Oggi più di ieri il Distretto sta cercando in tutti i modi di far sentire la sua voce, mostrando attorno al tema dei convogli a lunga percorrenza una ritrovata compattezza. La Commissione regionale dei trasporti – e con lei i 15 Municipi che hanno sottoscritto la missiva indirizzata a Berna – non si è limitata, in effetti, a lanciare un appello alla deputazione federale, ma ha messo altresì sul tavolo numeri e argomenti a favore delle fermate dei collegamenti nazionali a sud di Lugano. Secondo uno studio commissionato a degli specialisti di mobilità e trasporti - studio che ‘laRegione’ ha avuto modo di visionare -, il Mendrisiotto non ha nulla di meno degli altri agglomerati già in rete e tutte le carte in regola per rivendicare un posto nella mappa ferroviaria svizzera.
"Ora – annota dal canto suo il Centro-Distretto Mendrisiotto per voce dalla presidente Valentina Rossi – manca ancora l’ultimo scoglio del voto della Camera previsto per dicembre, ma possiamo già affermare che, grazie a un’ampia alleanza e con un lavoro concertato, la nostra regione avrà finalmente una concreta possibilità di far parte della serie A dei trasporti".
Certo un ruolo cruciale nella partita lo gioca anche il Consiglio di Stato. Governo cantonale al quale, in concomitanza con la lettera della Crtm e dei Municipi alla Commissione dei trasporti, è stato recapitato uno scritto del Centro-Distretto Mendrisiotto. E da Palazzo delle Orsoline a fine settembre è partita un’altra lettera, destinatari ancora una volta i membri del consesso parlamentare, a supporto della mozione Romano. Un atto politico, l’ultimo di una serie a partire dal 2017, lanciato all’indirizzo delle istituzioni superiori. Del resto, un segnale forte dall’autorità cantonale lo si aspettava.
E lui, il deputato del Centro, non si è risparmiato nel perorare la causa a favore del Mendrisiotto. Giunti sin qui, il Distretto cosa si può aspettare? «Sull’esito dell’esame commissionale – ci dice Marco Romano – ero molto fiducioso. Adesso si tratta di cogliere l’onda e fare in modo che si confermi poi la posizione della Commissione nel plenum. A quel punto, avremo le due Camere che danno un mandato chiarissimo al Consiglio federale, il quale a più riprese ha affermato: Se la politica ci dice di farlo, lo faremo e spingeremo le Ferrovie, tramite il mandato di prestazione, ad agire. È un passo importante e un po’ anche fuori dal comune – ci fa notare il deputato –. Tendenzialmente, infatti, il parlamento evita di entrare nell’ambito operativo. Ma in questo caso ha avuto un effetto molto forte – sottolinea ancora – il fatto che vi è stata tutta una serie di malintesi tra autorità cantonale, federale e locale. Il mio messaggio chiave è stato quello di dire, qui ci si continua a buttare la palla, come parlamento possiamo solo mettere un punto fermo».
La spinta volitiva arrivata dalla politica regionale, d‘altra parte, ha dato slancio alla ‘missione Intercity’. Punto di svolta la serata interpartitica dello scorso settembre a Mezzana che ha visto fare quadrato granconsiglieri, sindaci, municipali, presidenti sezionali e rappresentanti della Crtm. Ora c’è da coprire l’ultimo miglio. Il periodo da segnare sul calendario per il Mendrisiotto è la seconda settimana di dicembre, quando il dossier sarà sul tavolo della Camera alta.