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Il Mendrisiotto vale le fermate Intercity. Lo dice uno studio

La Commissione regionale dei trasporti e 15 Municipi scrivono ai deputati agli Stati e mettono sul tavolo un’analisi socioeconomica

Lanciato un ‘segnale politico’
(Ti-Press)
21 ottobre 2022
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Prossima fermata... Mendrisiotto. Oggi il Distretto ha le carte in regola per rivendicare lo stop dei treni a lunga percorrenza sul proprio territorio. La Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio (Crtm), da anni impegnata nella difesa delle stazioni di Chiasso e Mendrisio, ha voluto averne la certezza. Così da poter continuare a perorare la causa con argomenti solidi. Interpellati degli specialisti a livello nazionale della mobilità e dei trasporti, ha chiesto loro di "analizzare gli effetti di un possibile allacciamento del Mendrisiotto alla rete ferroviaria di lunga percorrenza con cadenza regolare". E i riscontri sembrano essere incoraggianti. In effetti, lo studio, fa sapere la Crtm guidata da Andrea Rigamonti, "riporta risultati interessanti che giustificano la presenza dell’Intercity nella regione". Obiettivo centrato? Da queste parti tutti incrociano le dita.

L’analisi promuove la realtà momò

Il documento, a quanto pare corposo e ricco in dati e statistiche, per il momento non è stato ancora reso pubblico; prima lo si vuole condividere con gli enti locali e l’autorità cantonale. Ma c’è da credere che sarà un utile pezza d’appoggio nel dossier recapitato a Berna. Cifre alla mano si è dimostrato, infatti, che questa terra merita di avere le sue bandierine nella mappa della rete ferroviaria svizzera che aggancia gli agglomerati urbani del Paese. Mappa dalla quale nel recente passato è stata esclusa. Tirate dunque le conclusioni, non si toccano gli aspetti tecnico-finanziari né ci si avventura sul terreno (spinoso) del confronto tra le stazioni di Chiasso e Mendrisio. Qui lo scopo dello studio della Rapp Ag (con sede pure a Lugano), secondo le informazioni da noi raccolte, era un altro: analizzare i numeri dell’area socioeconomica del Basso e dell’Alto Mendrisiotto, quindi dei due poli, partendo dagli abitanti, i posti di lavoro, il potenziale di sviluppo, i servizi, l’attrattività e lo stesso traffico ferroviario. Tutti elementi che promuovono questa realtà urbana, tutta intera.

‘Un segnale politico’

Il Mendrisiotto, in effetti, ha tutta l’intenzione di presentarsi compatto davanti alle istituzioni superiori. Il suo obiettivo, del resto, è quello di vincere la battaglia degli Intercity in vista del dibattito parlamentare. Non accontentandosi del ripristino dell’orario ferroviario, che ha restituito l’Eurocity a Chiasso e tre Intercity con fermate a Chiasso e Mendrisio la mattina e la sera. Ne è la dimostrazione tangibile la lettera che la Commissione ha indirizzato di recente alla Commissione dei trasporti del Consiglio agli Stati e che mercoledì è stata vergata (di loro pugno) da tutti e quindici i Municipi dell’agglomerato. «E questo – sottolinea, da noi raggiunto, Rigamonti – rappresenta un chiaro segnale politico». Da sostenere, d’altra parte, c’è la mozione firmata dal consigliere nazionale Marco Romano e già approvata, l’estate scorsa, dal Consiglio nazionale. Atto parlamentare che invoca la sosta dei treni Intercity nella regione e che, come ricorda la Crtm, è stata adottata con 102 voti a favore e 71 contrari.

Una regione che ha i numeri

A questo punto il Distretto confida si possa bissare il successo anche alla Camera alta. Nel corso degli anni, si fa memoria in una nota, la Commissione e con lei i Comuni e i membri dei parlamenti cantonali e federali hanno "perorato la causa al fine di riallacciare in maniera confacente il Mendrisiotto al resto della Svizzera". La Crtm e le autorità reclamano l’attenzione che un agglomerato con oltre 55mila abitanti e quasi 48mila addetti dovrebbe ricevere. Si tratta, si ribadisce, di una "regione dinamica, con forte componente industriale, commerciale e dei servizi; vi si trovano, tra le altre, diverse aziende di rinomanza internazionale". Inoltre, "con la sua produzione vitivinicola e la presenza di una tradizione enogastronomica d’eccezione è una regione con marcato potenziale di sviluppo nel settore turistico". Ecco che anche il Distretto nel Sud del cantone non può non essere in... rete. "Per mantenere il suo tessuto economico – si fa capire a chiare lettere –, la regione deve assicurare i migliori collegamenti possibili verso il resto della Svizzera e dell’Europa, che al contempo siano performanti e sostenibili". Di conseguenza, i convogli a lunga percorrenza sono, rilancia la Crtm, "il mezzo di trasporto che meglio risponde a questi requisiti e sono quindi imprescindibili affinché la regione si mantenga competitiva anche in futuro". Non a caso, ci conferma Rigamonti, la Crtm si è spesa verso i governi cantonale e federale per rimarcare altresì la necessità di prolungare AlpTransit a sud. Una battaglia che si annuncia ancora lunga.