Svizzera

Ueli Maurer si dimette dal Consiglio federale

Il capo del Dipartimento delle finanze ed ex presidente Udc lascia il governo dopo 14 anni

(Keystone)
30 settembre 2022
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Ueli Maurer lascerà il Consiglio federale a fine anno. Lo ha annunciato lui stesso oggi in una conferenza stampa tenutasi al Centro media di Palazzo federale a Berna. Il democentrista zurighese avrà trascorso 14 anni in seno all’esecutivo. "Ho informato stamattina il mio partito, i colleghi di governo, la presidente del Consiglio nazionale e i quadri del mio dipartimento", ha affermato il titolare del Dipartimento federale delle finanze (DFF). Maurer, 71 anni, ha detto che la decisione di lasciare l’esecutivo era maturata già nell’estate dello scorso anno. "Solo la mia famiglia era al corrente", ha precisato.

"È il momento giusto per lasciare: i principali dossier che interessano il mio dipartimento sono stati conclusi o sono sulla buona strada per esserlo". Maurer ha poi ripercorso gli anni trascorsi al Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). Lo zurighese si è detto "fiero" di essere riuscito a concedere più soldi all’esercito, ricordando anche l’introduzione del servizio militare per sportivi d’élite.

Parlando del DFF, ha detto che si è trattato di un "periodo molto intenso", che non è ancora terminato: la pianificazione finanziaria necessiterà di grandi capacità di dialogo nelle prossime settimane. "Visti gli impegni non rilascerò interviste", ha dichiarato. Nella conferenza stampa Maurer ha anche espresso la sua preoccupazione per la coesione sociale del Paese. Ha detto di aver visto una crescente divisione tra un’élite ben istruita e coloro che sono meno istruiti con salari più bassi. "Dobbiamo tenere d’occhio questo sviluppo", ha dichiarato.

Maurer ha poi detto che non c’è stato un evento particolare che lo ha incitato a dimettersi. "Nell’ultimo anno e mezzo mi sono però reso conto che ho ancora tanta energia per fare altro", e che "biologicamente non ho molto tempo per farlo". Le elezioni federali previste il prossimo anno, e la possibilità di dare visibilità all’UDC, che dovrà trovare dei candidati al governo, non hanno invece giocato alcun ruolo nella sua decisione di lasciare, ha detto Maurer. "L’UDC ha in ogni caso diritto ad almeno due seggi in Consiglio federale", ha sostenuto.

Anche la sconfitta domenica scorsa in votazione in merito all’abolizione parziale dell’imposta preventiva non ha avuto un ruolo. "Non mi sono mai arrabbiato per sconfitte alle urne, al massimo solo contro me stesso". Alla domanda di un giornalista su quale sia stata la sua miglior votazione, Maurer ha così risposto: "Il no allo Spazio economico europeo, ma allora non ero ancora consigliere federale".

Spiegando le ragioni della partenza, il ministro delle Finanze ha detto di voler "riacquistare parte della sua identità personale, anche se si rimane sempre in parte obiettivi quando si è stati consiglieri federali". "Vorrei essere Ueli, non un ex consigliere federale", ha aggiunto. "Ho trascorso più di quarant’anni in politica, di cui quattordici in Consiglio federale, un lavoro che mi è veramente piaciuto molto", ha affermato Maurer, prima di ringraziare le persone con cui ha lavorato. Insomma, "lascio con un occhio che ride e uno che piange".

Maurer non ha invece voluto rivelare quali siano i suoi piani concreti. "Avranno a che fare con lo sport", si è limitare a dire.

Prima al DDPS, poi al DFF

In carica da gennaio 2009 – ha preso il posto di Samuel Schmid – Maurer ha diretto per sette anni il DDPS, per poi passare al DFF il 1° gennaio 2018. Il democentrista zurighese è stato presidente della Confederazione nel 2013 e nel 2019. In precedenza Maurer ha trascorso 17 anni sui banchi del Consiglio nazionale. Tra il 1996 e il 2008 è stato presidente dell’Unione democratica di centro.

Una rendita di pensione di oltre 200’000 franchi

Una volta lasciato il Consiglio federale, Ueli Maurer riceverà una rendita pensionistica di poco superiore a 200’000 franchi, pari alla metà del suo salario attuale. Se intraprenderà un’attività lucrativa, la somma verrà ridotta. Le pensioni degli ex consiglieri federali corrispondono normalmente alla metà del salario. Solo i ministri che si ritirano dopo almeno quattro anni o per ragioni di salute hanno diritto alla rendita completa. Per legge, gli ex membri dell’esecutivo non devono guadagnare più dei loro colleghi ancora in carica; se decidono quindi di riprendere un’attività, devono ridare alla Confederazione una parte della rendita. Gli ex consiglieri federali sono liberi di assumere mandati nell’economia privata o in altre istanze una volta lasciato il governo. Il parlamento ha infatti rifiutato di imporre restrizioni in questo senso. Il governo si è però dotato di un codice di condotta che impone l’adozione di precauzioni per evitare conflitti di interesse.